L'Italia ha bisogno di astronauti e di una scuola dello spazio

L'Italia ha bisogno di astronauti e di una scuola dello spazio L'Italia ha bisogno di astronauti e di una scuola dello spazio NEL luglio di quest'anno, in parallelo con la Conferenza intemazionale sulla stazione spaziale Columbus, si è tenuto a Capri il quarto raduno degli astronauti europei (AEA). Il primo si svolse in Olanda nel 1984,11 secondo a Berlino nel 1985 e il terzo a Stoccarda nel 1986. Membri ufficiali di questo particolare Club sono solo coloro che hanno già volato nello spazio extraterrestre o che sono già stati assegnati ufficialmente a un prossimo landò: i tedeschi Ulf Merbold, Ernst Messe rschmid, Reinhard Furrer, 1 francesi Jean-Loup Crétien e Patrick Baudry, l'olandese Wubbo Ockels e lo svizzero Claude Nicolller. Noi Italiani (U sottoscritto. Franco Rossitto e Andrea Lorenzonl) ne facciamo parte solo In qualità di osservatori in quanto non siamo stati ancora assegnati a un volo con lo Shuttle e quindi non abbiamo diritto di voto all'interno' dell'AEA. In effetti, a parte JeanLoup Crétien, che volerà nei 1988 per la seconda volta con i russi sulla stazione spaziale MIR per ben 46 giorni, nessuno possiede in Europa attualmente un «biglietto» per un prossimo volo nello spazio. Della dolorosa situazione italiana si è parlato a lungo (Tuttoscieme n. 197, 224, 245), ma ben poco è stato fi¬ OiIPZÌQ epttimSknQ. ASTRONOMIA: Dal pianeta fantasma agli asteroidi, di Ottavio Vittori, dell'Università di Bologna / SPAZIO: Perché è necessaria una scuola italiana per astronauti, di Cristiano Batalli : v£UL$l>a oCvUiiUUIA Cosmovici, dell'Istituto di fisica dello spazio interplanetario del Cnr e candidato astronauta / ENERGIA: Centrali a scatola cinese per migliorare la resa energetica, di Giorgio Mintili, ^ dell'Università di Bologna / ZOOLOGIA: D ritorno dei grifone, di Marco Lambertìni, della Lipu / MEDICINA: Un grande esperimento per vincere il morbo di Alzheimer, di Ezio Giacobini, Università del Sud Illinois nora intrapreso da chi di dovere per assicurare ai candidati astronauti italiani, oltre alla preparazione scientifico-tecnologica, un serio addestramento fisicopsicologico e una garanzia di battesimo spaziale a breve termine. Proprio il futuro degli astronauti europei è stato il tema del raduno caprese specialmente In vista della stazione spaziale Columbus e dell'/ferme*. Si è anche discusso a lungo sui sistemi di sicurezza e sulle possibilità che si avranno sull'Hermes, contrariamente allo Shuttle, di catapultare in caso di emergenza la capsula con 1 tre astronauti. L'obiettivo primario dell'Hermes non sarà come per lo Shuttle di portare satelliti e esperimenti In orbita, ma di ' comportarsi come una vera e propria navetta Terra-Columbus con missioni della durata di 6, 11 e 28 giorni. La data del primo volo è prevista per il 1997 a due anni dall'insediamento della stazione spaziale. Poiché saranno necessari, sia per Columbus che per Hermes, astronauti selezionati e addestrati in Europa, si é discusso a fondo il problema di una organizzazione efficiente a questo proposito. Si è deciso di eliminare la figura del «Payload Spedalist» americano (specialista del carico pagante), dedicato a un sdo volo spe¬ cialistico, ma di inserire a livello europeo solo astronauti professionisti sia piloti che scienziati che d chiameranno, nel caso della stazione spaziale: -scienziati, e «operatori» della stazione. Importante appare ora, prima del 1995, la presenza in Europa di un numero sufficiente di astronauti con esperienza di volo. A parte i programmi bilaterali nazionali con la Nasa e l'Urss, l'Esa (Agenzia spaziale europea) sì dovrà sforzare di ottenere per ogni volo dello Shuttle con esperimenti europei a bordo la presenza di un astronauta europeo. Per l'Italia vi sono attualmente due possibilità di volo umano in concomitanza con gli esperimenti italoamericani Imager (Astronomia) (vedi Tuttoscieme n. 245) e Tethered (fisica spaziale) (Tuttoscieme n. 273), entrambi entro il 1990. Per la Germania le missioni Spacelab D2 e D3 (1991-1993) c per l'Esa le missioni Imi, Ailas e fu reca, n programma militare inglese Skynet e per ora cancellato. L'Esa ha aperto un Ufficio Astronauti presso la sua sede di Parigi e ha intenzione di costituire un centro di addestramento europeo (probabilmente a Colonia). Ma, mentre Germania e Francia hanno le proprie Agenzie Spaziali (Dfvlr e Cnes) operanti da anni con grandi centri, dotati di attrezzature e laboratori, e di strutture per la selezione e l'addestramento degli astronauti in Italia esiste soltanto la buona volontà di alcuni singoli in un vuoto totale, n ministro Granelli aveva annunciato nel dicembre 1985 la costituzione di una scuola di astronautica italiana, ma dopo 11 disastro del Challenger e il cambio della guardia nel nostro governo temo che bisognerà iniziare tutto daccapo. Nel frattempo la Germania ha selezionato altri 5 astronauti professionisti (oltre ai tre che hanno già volato) fra cui per la prima volta in Europa, due donne: Renata Bruemner, una meteorologa di 32 anni e Heike Walpot, una dottoressa in medicina e campionessa olimpionica di nuoto di 27 anni. L'Esa ha annunciato l'8 settembre che entro il 1988 verranno stabiliti i nuovi criteri di selezione per gli astronauti professionisti europei e all'inizio del 1989 verrà aperto il bando di concorso per 6 posti Si ricorda che un simile bando per lo Spacelab fu emanato dalla Esa nel 1977 e vide la presenza di 2000 candidati fra cui 248 italiani per tre posti Penso che In questa prossima occasione il numero dei candidati malgrado 11 disastro del Challen-