Un'ora dì religione per Buddha e Maometto

I testi della spiritualità «non cristiana» I testi della spiritualità «non cristiana» Un'ora dì religione per Buddha e Maometto DISCUTENDO sulla famosa ora di religione, c'è stato chi ha serenamente proposto di sostituirla con un'ora di storia delle relicioni, e sarebbe appena ragionevole, visto che nei licei si. studia non già — come un tempo — soltanto questo o quel sistema filosofico, bensì la storta della filosofia. La proposta era troppo semplice e seria per -passare» dentro una scuola invischiata dai ritardi e dal provincialismo culturale di chi vedrebbe ancora volentieri riconosciuta quella cattolica come «la religione detto Stato., alla stregua di un paganesimo qualsiasi (le religioni pagane sono sempre -religioni dello Stato*). Per aggirare l'ostacolo, si potrebbe suggerire a insegnanti e studenti una bella collana tascabile delle Edizioni Studtum di Roma, edita all'Insegna delle •spirituali tà non cristiane: storia e testi». Ne sono già usciti cinque volumi, dedicati rispettivamente alla spiritualità dell'in- . duismo, dell'antica Grecia, del buddhismo, dell'ebraismo e dell'Islam. Gli ùltimi tre sono quelli che ci toccano pia da vicino, anche per ragioni di cronaca, considerato il risveglio di tipo fondamentalista che le grandi religioni di Maometto e del Buddha conoscono proprio ai nostri giorni, riempiendo le pagine dei giornali. Occupandosi della spiritualità ebraica, Lea Sestieri ne traccia la storia attraverso i secoli, dalla primitiva dimensione biblica alla successiva elaborazione rabbinica, fino all'esperienza mistica, al chassidismo e al sionismo. A proposito di quest'ultima fase, non esita ad affermare con decisione il contenuto religioso, segno CU un ricordo e di una testimonianza che escono dal ghetto liturgico per farsi speranza attiva accompagnata da «un'attesa che, se si vuole, si può continuare a chiamare messianica, ma che è sempre più, specialmente dopo lo sterminio, quella di vedere l'uomo trionfare sulla miseria, sulla propria debolezza, sul proprio peccato e, infine, sul male radicale». Del messaggio spirituale del buddhismo si occupa Marcello Zago, sottolineandone il carattere unico tra le varie religioni: «il suo centro d'interesse non è Dio, ma l'uomo nella sua esistenziale miseria e nel suo bisogno di salvezza. Il messaggio non è rivelato da una divinità, ma da un uomo che ha raggiunto la I .liberazione perfette5e.che putì qj^cU in- . Indicare la via che'conduce a)i£,salvézza. Buddha è il maestro, ma tocca ad ogni uomo realizzare la propria salvezza. In questo cammino l'esperienza Interiore è privilegiata». Zago si preoccupa anche di indicare te vie per un 'identificazione cristiana dei valori espressi dal buddhismo, che «merita un'attenzione particolare» — da parte di noi europei — in quanto •si presenta come una sfida al cristianesimo non solo per la sua dottrina, ma soprattutto per la sua esperienza e le sue ino rio di 9 pa La rete degli apporti è ampia, non solo in senso geografico, anche se è opportuno osservare in Inghilterra 1 riverberi sulla grafica di Beardsley e in Italia la popolare opera lirica •Madame Butterfly» di Puccini. Segni di giapponismo trascorrono nel cinema di Eisenstein e nel teatro, nella elaborazione personale che dei modelli «no» e 'kabuki» trae Bertolt Brecht. Le incisioni, le Uriche, 1 drammi, i costumi del Sol Levante colpiscono per l'intuito nel valorizzare il frammento, in un momento che vede corrodere sistemi e certezze. Esemplare è l'opinione dell'austriaco Peter Altenberg: «I giapponesi dipingono un ramo fiorito ed è tutta primavera. Da noi si dipinge tutta la primavera e ne esce appena un ramo fiorito». Sono la macchia di colore, l'essenzialità del segno, la condensazione linguistica a impressionare una generazione ed Yvan Goll sintetizza questa passione per il dettaglio: «Le immagini più belle sono quelle che uniscono frammenti della realtà lontani tra loro in maniera rapida e immediata». Per un'esigenza antirealistica e antistoricistica e nel desiderio di una rinnovata educazione sentimentale, il Giappone diviene un luogo •senza tempo», di valori incorrotti, il bisogno che l'arcipelago felice sopravviva è tale che anche quando se ne rivela il volto guerriero nell'aggressione alla flotta russa nel 1905, gli europel continuano a scorgere virtù nella volontà di potenza, aprendo la via a funeste intese imperialiste. Flavia Arzenl analizza l'ordito dell'arazzo con precisione filologica, senza che l'erudizione sia accumulo antiquario: comunica la freschezza dell'effetto •giapponismo», fa assaporare l'incanto di una corrispondenza d'affetti che l'Europa ha con nostalgia cercato nell'addensarsi di troppe ombre: vivere con negli occhi le vedute della baia di Edo e del lago Biwa, e la transeunte poesia delle loro stagioni. Giuliana Morandini Flavia Arseni, L'immagine e il segno - il giapponismo nella cultura europea tra Ottocento e Novecento, Il Mulino, 246 pagine, 20.000 Ure. a che influenzò artisti e scrittori '900, da Van Gogh a Brecht tecniche di spiritualità». Quindi passa a introdurre la trattazione vera e propria, esponendo il tracciato del cammino spirituale proposto dal buddhismo ed i mezzi adatti a percorrerlo: cinque precetti fondamentali per tutti, dieci precetti'per i devoti più impegnati, duecentoventisette regole per l monaci, cinquecento per le monache, con alla base di tutto la povertà, la castità e la meditazione, i mezzi essenziali per arrivare all 'illuminazione. La spiritualità Islamica è affidata a una coppia di autori: federico Peirone, traduttore e commentatore del Corano, e Giuseppe Rtzzardl, che ha studiato l'Isiàm all'università di Tunisi L'Islam, in quanto -abbandono a Dio», rappresenta un potente mezzo di edificazione spirituale e morale, che la cristianità latina è invitata a riscoprire dopo il misconoscimento durato tanti secoli, che ha determinato nella conoscenza cristiana sospetti, pregiudizi e false interpretazioni: in tale prospettiva, gli autori ne esaminano la storia, soffermandosi come è giusto sulle grandi correnti della misti'teWlarolcal nha^ól Wtne d?zai\&ti$.% 'cut spiritualità è incentrata sul conceAb dell'uomo come •tabernacolo» e -vicariodi Dio. Michele L. Straniero Lea Sestieri, «La spiritualità ebraica», Studram, pp. 318, L. 20 mila. Marcello Zago, «La spiritualità buddista», Studium, pp. 250, L. 15 mila. Federico José Peirone e Giuseppe nizzardi, «La spiritualità islamica», Studium, pp. 206, L. 14 mila. stare la libertà e la dignità del cittadino. Gli autori Invece non offrono soluzioni, ma presentano una specie di radiografia di tante cronache amare, che inducono a riflettere e a capire come un semplice sospetto può divenire indizio e quindi prova. Nunzio Dell'Erba Raffaele Genah - Valter VecelUo, «Storie di ordinarla ingiustizia», prefazione di L. Sciascia, introduzione di G. Vassalli, Sugarco 190 pagine, 15.000 lire.

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