Quali sono i dieci eventi del secolo?

Un sondaggio in America e l'opinione di cinque studiosi italiani Un sondaggio in America e l'opinione di cinque studiosi italiani Quali sono i dieci eventi del secolo? ROMA — Il mitico giornalista americano John Reed bisbigliava alla sua fidanzata •Cara, vai in Russia, è li che un cronista deve andare adesso, giusto alla vigilia della rivoluzione bolscevica. William Shirer era con Gandhi in India e in Germania con Hitler. Harrison Salisbury nelrurss del disgelo. Il sogno di tutti 1 giornalisti è identico, stare al posto giusto quando la Storia si fa viva. Ma quante volte avviene in un secolo questo miracolo, quali sono i fatti che davvero contano? Con l'avvicinarsi del Capodanno 1999 cominciano le sintesi e, nel corso di un progetto intemazionale, Clif ton Daniel, 75 anni, già condirettore del New York Times, è stato incaricato di stendere la lista del •Dieci Titoli del Secolo» che vedrà la luce nel volumone Cronache del XX Secolo. L'elenco, che pubblichiamo in questa pagina, doveva restare riservato per un po', ma l'indiscrezione, virtù tipica del Novecento, l'ha già reso noto con prevedibile seguito di polemiche. «Cerne è possibile lasciare fuori la rivoluzione cinese, la prima in una popolazione di non bianchi?* si chiede Otto Friedrich sul settimanale Time, lamentando 11 troppo spazio concesso agli avvenimenti legati alla Seconda guerra mondiale e l'assenza della televisione, dello Stato assistenziale, della pillola Pincus e del computer. Mentre Daniel rifletteva sulle prime critiche, il quotidiano Herald Tribune, in occasione del suo centenario, chiedeva ad una commissione di giornalisti famosi di stilare altre due liste di fatti del secolo, dividendole tra «Eventi singoli, e «Eventi di lunga durata*. La pillola anticoncezionale ce l'ha fatta stavolta ad entrare nella classifica (pubblicata in questa pagina), ma il computer resta ancora fuori: è citata l'Industrializzazione, dimenticando le tesi del sociologo Daniel Bell che già da anni parla di «post industriale». I giornalisti si sono divisi, racconta Lee W. Huebner.editore dea'Herald. Per tutti gli americani consultati le dimissioni di Nixon sono un fatto del secolo, ma nessuno dei non statunitensi le ritiene degne di un slmile onore. Arabi e Israeliani citano la nascita di Israele come un titolo importante nella «prima pagina» del Novecento: tutti gli altri l'hanno dimenticato. I giapponesi mettono al primo posto la bomba atomica, caduta sui loro connazionali, europei e americani no. Accordo generale, Invece, sulla morte di Kennedy e l'atterraggio di Armstrong sulla Luna. E cosa ne pensano gli osservatori italiani di storia contemporanea? Di fronte ai cataloghi statunitensi rilutta un po' Enzo Forcella, giornalista e storico: 'Non tutto ciò che è importante nasce da un evento e non tutti gli eventi possono essere riassunti in un titolo di giornale. E, del resto, uno degli avvenimenti più significativi di questo secolo è proprio la dissoluzione del concetto di storia: ci sono tante storie, quella politica, l'etica, la geografica, l'economica: Per stare al gioco occorre dunque .mischiare tanti mazzi di carte diversi tra loro e vedere quel che otteniamo: Da questa «smazzata» Forcella tira fuori una classifica di eventi non gerarchica, come quelle degli americani,- ma circolare, -ixaUcentàèà/Al prtab'pOWmette «la morte di Dio, la fine della fiducia nel progresso, nel significato religioso o laico. La fine delle ideologie, della dialettica, di Hegel: Segue la 'Guerra dei trenta annU vale a dire tutti i conflitti dal 1914 al 1945, passando tra le due guerre mondiali e la guerra civile in Spagna il XX secolo diventa cosi una Illustrazione d Illustrazione di Stoppa mente preoccupati del proprio aspetto o dal timore di far brutta figura: e la telecamera, perfida spia, mostra rutta l'insicurezza degli sguardi, la tensione delle facce, Nelle fotografie, le pose sempre archetipiche rivelano con crudele indiscrezione piccoli mondi d'ansia: scrittrici in salotti da dama, con seta e perle, con la mano sotto il mento a nascondere rughe o contorni ri lassati; gli scrittori modellati in tetro personaggio accademico oppure in personaggio ruvido-sportivo perpetuamente abbronzato, maniche di camicia e mezzo si garo; tutti, poi, ricorrenti all'ausilio della oggettistica letteraria d'epoca, sigaretta (con provvida nuvola di fumo), macchina per scrivere, pila di volumi accuratamente scelti, telefono, giornali, sciarpa. Visti i risultati, non sarebbe magari meglio lasciar perdere? bi pLietta Tornabnoni Dalla cassaforte di Lugano escono al LUGANO — Dalla cassaforte di una banca svizzera sono uscite altre sei poesie inedite di Eugenio Montale: sorpresa postuma del poeta ai suoi lettori, programmata con un estro quasi beffardo, in una serie di scadenze che ha messo nell'imbarazzo gli stessi più fedeli studiosi degli Ossi e della Bufera. E' 11 deposito lasciato dall'autore ad Annalisa Cima, la scrittrice e poetessa milanese che gli fu confidente — a insaputa di tutti — negli ultimi anni e che ha difeso in segreto, a Lugano, un patrimonio di 60 poesie. .Dovranno uscire quattro o cinque anni dopo la mia morte; aveva scritto Montale. E le aveva divise in gruppi di sei. in buste separate, sulle quali aveva indicato la successione: «anno primo», «anno secondo», «anno terzo»... transizione tra il XIX e 11 XXL tra la società che precede l'attentato di Sarajevo e quella che segue Hiroshima. Intorno alla «Guerra dei Trenta anni 1914-1945» Forcella organizza gli eventi della Rivoluzione bolscevica, la fine dell'eurocentrismo, la nascita del Terzo mondo, lo Stato del benessere, l'unificazione dei mercati finanziari e della produzione, la fine dello Stato nazionale. «17 secolo è stato ambiguo, il più civile e il pili barbaro della storia occidentale'. Seguono da questa ambivalenza l'Olocausto, la rivoluzione sessuale e la liberazione della donna, l'allungamento della durata della vita, il rapporto padri figli, la coscienza della limitatezza delle risorse naturali, l'energia atomica, lo spazio, la biogenetica. Dopo la «Guerra del Trenta anni del Novecento», conclude Forcella, la storia non è più una catena, un fatto dopo l'altro, ma una rete di eventi in relazione. Cosi sembra pensarla anche-la-studioso gesuita padre -Bartolomeo Sorge, ex anima di Civiltà Cattolica.che adesso da Palermo dirige una scuola per i politici del futuro e stimola l'attività di quelli del presente con l'invenzione della giunta Orlando al Comune, «fl giudizio non va dato sui singoli eventi — dice — ma su quelli che innescano un processo di cambiamento di lunga du¬ rata. 17 Vietnam o Lindbergh, votati dagli americani, li vedo piit come simboli che non come cause del cambiamento'. Secondo padre Sorge i titoli dei dieci eventi che cambleranno 11 futuro sono dun¬ que .1) L'avvio detta crisi demografica, che sposta gli equilibri dal primo al terzo mondo; 2) I nuovi soggetti storici, l'emancipazione della donna, le nuove povertà sociali; 3) La crisi delle ideologie ottocente¬