Haiti strage davanti ai seggi

Elezioni sospese dopo feroci massacri compiuti dai «tonton macoutes» Elezioni sospese dopo feroci massacri compiuti dai «tonton macoutes» Haiti, strage davanti ai seggi PORT-AU-PRINCE — Alba di sangue ad Haiti. I tonton macoutes, i famigerati «squadroni della morte» di Duvalier, ancóra a piede libero salvo rare eccezioni, hanno scatenato un'ondata di violenza senza pari in tutto il Paese, costringendo il Consiglio elettorale, l'organismo istituito per sorvegliare sulla regolarità della consultazione, a sospendere sine die le operazioni di voto. Quello che è avvenuto ieri ha superato di gran lunga le più fosche previsioni della vigilia. Ohe la Giunta provvisoria di governo presieduta dal generale Henri Namphy non volesse cedere le redini del potere ad un presidente democraticamente eletto era cosa nota. Che avrebbe usato tutti gli stratagemmi per ostacolare il ritorno alla democrazia era prevedibile. Ma le forze de-, mocratiche speravano che a garantire un regolare svolgimento della consultazione bastasse la prevista presenza di osservatori americani e l'attenzione internazionale che il voto aveva suscitato. Invece le cose sono andate diversamente. Le aspirazioni democratiche di uno del popoli più poveri del continente americano sono state an¬ LONDRA — E l'Italia? Un'amarezza in più nel fardello della sua vita, che di amarezze è stato fin troppo colmo. Ma non ne parla con astio. A 71 anni compiuti, Geraldina Apponyl conserva 11 sorriso di chi, in un mare di cose sbagliate o andate di storto, ritrova ogni volta lo slancio per ricominciare da capo. Questa donna sottile, molto alta (un metro e settantotto) è stata l'ultima regina d'Albania, vedova di quel re Zog che Mussolini andò a cacciare dal trono, nell'aprile del 1939, per annettere il piccolo Paese all'Italia e offrire la corona albanese a Vittorio Emanuele BX Zog, magro, altissimo (un metro e ottantadue), si spense a sessantacinque anni in una cllnica presso Parigi il 9 aprile 1961. Gli ultimi anni insieme i sovrani deposti li avevano trascorsi a Villa Clément-Bayard, a Cannes, tappa finale di un'esistenza errabonda, vissuta alla costante ricerca d'un rifugio. Il figlio di Zog, oggi erede all'improbabile trono albanese, è Lelia, nato nell'aprile 1939 mentre 1 genitori si preparavano ad abbandonare precipitosamente Tirana, la capitale, perche stavano arrivando gli italiani. Geraldina, sofferente, lasciò il Paese in lettiga per raggiungere prima la Grecia, in attesa di riparare a Londra, poi negli Usa, quindi in Egitto, da re Faruk, ospitale con tutti Qui — la storia le sue rivincite fuori copione se le costruisce con cura — Zog si trovò come vicino di casa Vittorio Emanuele m che lo aveva spodestato, anch'egli in esilio alle piramidi. Dopo una comprensibile imbaraz¬ Raffiche di armi automatiche contro la gente in coda: i morti sono decine - A due ore e mezzo dall'apertura delle urne, il Comitato elettorale ha annunciato il rinvio «sine die» della consultazione, la prima dopo i trentanni di dittatura dei Duvalier - Le forze democratiche accusano il presidente «provvisorio» Namphy negate in un vero e proprio bagno di sangue, n plano destabilizzante delle «squadre della morte» è scattato con inaudita ferocia dopo le avvisaglie dei giorni scorsi, verso le òtto, quando uomini/ armati a bordo di veloci automobili hanno cominciato a mitragliare all'impazzata sulla folla che sostava davanti, ad alcuni seggi elettorali' di Port-au-Prince uccidendo decine di persone — secondo alcune fonti addirittura 48 — e ferendone molte altre. Tra 1 feriti anche tre giornalisti stranieri (uno del quali è poi deceduto), che stavano compiendo un giro di osservazione dopo l'apertura delle sezioni alle sei della mattina. I militari che avrebbero dovuto garantire la sicurezza delle votazioni non sono intervenuti Particolarmente sanguinosi sono stati gli attacchi sferrati contro una sezione in una scuola del centro e In un seggio nel quartiere periferico di Pe tionville. Quattro vetture si sono avvicinate al seggio della scuola, 1 killer hanno scaricato le loro armi e poi si sono allontanati. Poco dopo le auto sono tornate ed il massacro si è ripetuto. Davanti al seggio di Pe- Port-au-Prince. Le immagini tionville, almeno quindici persone sono state uccise. Sulla gente in fila ed in attesa di votare i terroristi hanno sparato con armi automatiche. Compiuta la strage i killer hanno messo a soqquadro il seggio. Nelle strade adiacenti sono stati trovati altri cinque cadaveri. Oli «squadroni della morte» oltre a seminare il terro¬ rcznueAtèvsl ni del massacro davanti ad uno dei re, hanno preso di mira anche gli esponenti dell'opposizione. Una bomba è esplosa nel cortile dell'abitazione di un componente il Consiglio elettorale, Alain Recourt. Anche «Addio Soleil*, l'emittende della Chiesa cattolica, è stata tra gU obiettivi della violenza. La stazione radio è stata ridotta stamane al silenzio da una bomba che ha dsvdtdc i seggi elettorali di Haiti distrutto uno del suoi trasmettitori. .Questa è la protezione che l'esercito ci aveva promesso' ha affermato il direttore dell'emittente cattolica, «questo è terrorismodi Stato: non ho mai creduto che il governo avrebbe accettato elesioni libere e giuste, è gente di Duvalier*. L'azione delle squadre della morte non ha risparmiato neppure la centrale e lunghissima me Delmas — dove tra l'altro si trova 1' ambasciata italiana — le cui diverse sezioni elettorali sono state bersagliate a più riprese. L'ambasciata italiana ha dato istruzioni a tutti 1 connazionali di evitare fino a nuovo ordine di uscire dalle proprie abitazioni. Di fronte agli omicidi, agli attentati ed alle intimidazioni non c'era altro da fare che annullare le elezioni «La consultazione è annullata» ha comunicato alle 8,30, due ore e mezza dopo l'apertura dei seggi, Pierre Shavet, funzionario del Consiglio elettorale. Oli haitiani erano stati chiamati alle urne per eleggere per la prima volta liberamente in trent'anni il nuovo capo di Stato e per rinnovare i 104 seggi di Camera e Senato. Ora per il Paese si apre una fase molto buia. Uno dei maggiori candidati alla presidenza, il leader del partito democratico cristiano di Haiti, Sylvio Claude, ha detto che gli eccidi di ieri sono una ulteriore conferma del desiderio del Consiglio nazionale di governo di evitare le elezioni generali. r. e.