Trecento personaggi del «bel mondo» scrivono a Cossiga: non ci espropriare

Trecento personaggi del «bel mondo» scrivono a Cossiga: non ci espropriare Trecento personaggi del «bel mondo» scrivono a Cossiga: non ci espropriare Al Tar Lazio la vicenda degli chalet s costruiti accanto alla tenuta presidenziale - Finirà alla Corte Costituzionale la vicenda dei villini di Capocotta? - Lo stilista Armami favorevole al provvedimento ROMA — Possono essere espropriati 1 beni di un cittadino per aumentare la dotazione immobiliare del-presidente della Repubblica? A questo interrogativo dovrà rispondere tra pochi giorni il Tar del Lazio. Ma non è escluso che la questione, che non ha precedenti negli annali giudiziari del nostro Paese, possa finire all'esame della Corte Costituzionale. Al centro della vicenda è l'accorpamento dell'ex tenuta reale di Capocotta all'adiacente tenuta presidenziale di Castelporziano, che si affaccia sul Mar Tirreno ad una decina di chilometri a Sud della capitale. Due anni fa con un'apposita legge (la numero 372 dell'85) i 1300 ettari di Capocotta furono conferiti alla dotazione immobiliare del Capo dello Stato. Il passaggio di proprietà costerà all'Erario 60 miliardi di lire (ma il valore effettivo dei beni supera 1 EO-HI-FI-COMP FERRARIS - Piazza Carducci 169 GAMER - Via Po 20 GIORGlNì - Via Di Nanni 112 GIORGINI - Via S. Marino 92 MENZIO- Via Garibaldi 34 MONDIAL - Via M. Cristina 37 TAXIVISION - Via Verdi 21 VARTO - Via Cibrario 47 150 miliardi). Intanto i 300 piccoli proprietari di bungalows « chalets in legno, tra i quali figurano personaggi del jet set della finanza, della politica, del mondo militare e della diplomazia italiana ed internazionale, hanno chiesto al Presidente della Repubblica Francesco Cossiga di trovare una bonaria soluzione alla complessa vertenza al di fuori delle aule di giustizia. Nell'appello inviato al Capo dello Stato ì 300 piccoli proprietari, che si oppongono fermamente all'esproprio dei loro beni, hanno riaffermato che l'acquisto dei lotti di terreno nella tenuta di Capocotta non fu effettuato per fini speculativi, ma solo per abitazione durante le vacanze estive, e che l'intero comprensorio non ha subito alcun degrado. Sarebbero invece favorevoli all'esproprio i proprietari dei restanti mille ettari, edilizio e sanato cosi qualsiasi Irregolarità, decisero di impugnare il provvedimento al -Tar del ciazio, chiedendo • la trasmissione' degli atti alla Córte Costituzionale. Nel ricorso, che sarà discusso il 7 dicembre, i piccoli proprietari, difesi dal professori Alessandro Pace e Carlo Mezzanotte e dall'avvocato Francesco Agati, ritengono che la legge 372 violerebbe la Costituzione sotto dieci diversi profili In particolare l'acquisizione della tenuta di Capocotta da parte della Presidenza della Repubblica sarebbe illegittima perché «12 sacrificio dei beni di cittadini e l'accrescimento del prestigio del Capo dello Stato, che è, suo malgrado, beneficiario di tale sacrificio, sono termini logicamente e giuridicamente inconciliabili*. Non sarebbe inoltre sufficiente la prevista copertura finanziaria di 60 miliardi. Pierluigi Franz ^, Rossore (Pisa) e la villa Rosebery con 11 relativo arreda,mento a Napoli».:..,. SgÉjg£ . „ Alla fine degli .-.Anni'Settanta la pretura di Roma apri una serie di procedimenti penali per abusivismo edilizio nei confronti del proprietari della tenuta di Capocotta. L'inchiesta della magistratura e l'intervento delle associazioni protezionistiche mjtalia Nostra* e • Wwf* determinarono la promulgazione della legge 372 dell'85 che decretò l'inclusione della tenuta tra i beni della Presidenza della Repubblica. Successivamente il prefetto di Roma autorizzò il ministero delle Finanze ad occupare in via d'urgenza per un periodo di 2 anni l'intera tenuta di Capocotta con la demolizione delle villette e del bungalows in legno esistenti e ritenuti abusivi. Ma i piccoli proprietari, dopo aver pagato il condono tra i quali il noto stilista Giorgio. Armarli attraverso la società «Giorgio Armoni Spot e la MlmmoMltare^m^^, dazione Cdpocotìà*'c&è, secondo i piccoli proprietari, guadagnerebbero decine di miliardi, avendo rilevato ad un prezzo irrisorio il pacchetto azionario di alcune società appartenute alle eredi Savoia. I seimila ettari di Castelporziano, già di proprietà dell'ex re Umberto n, furono confiscati in base alla xm disposizione transitoria della Costituzione e passarono alla Presidenza della Repubblica con la legge 1077 del 1948 insieme al palazzo del Quirinale e ai limitrofi fabbricati San Felice e Martir nuccl con la collegata autorimessa di via della Dataria a Roma. Con una successiva legge del 1957 furono poi compresi nella dotazione immobiliare del Capo dello Stato anche la tenuta di San Rs,m„tamepCmds•p3

Persone citate: Alessandro Pace, Carlo Mezzanotte, Cossiga, Francesco Agati, Francesco Cossiga, Giorgio Armoni Spot, Pierluigi Franz, Savoia

Luoghi citati: Lazio, Napoli, Pisa, Roma, San Felice