Il minimalismo di Glass tra Oriente e Occidente

Il concerto dell'altra sera all'Auditorium Il concerto dell'altra sera all'Auditorium minimalismo di Glass tra Oriente e Occidente Suoni elettronici per TORINO — La perfetta riuscita della colonna sonora che Philip Glass ha scritto per il film Koyaanisquatsi non può fare a meno di suscitare qualche dubbio. Che ne sarebbe di quella musica senza il supporto delle immagini? Forse andrebbe bene lo stesso perché, grazie ad un'equivoca parentela col rock, essa è capace di riempire le sale, come è accaduto l'altra sera all'Auditorium Ma come ragiona questo pubblico? Il sound elettronico con la sua schiera di sofisticate tastiere e le nere cataste di enormi casse acustiche, fortemente amplificato e stratificato in infinite ripetizioni, si rivela un'esca infallibile. Philip Glass però è molto più di tutto questo; è uno di quei musicisti che sanno rappresentare 11 loro tempo e non solo con la buccia sonora. Aveva fatto studi molto seri, perfino con Nadja Boulanger a Parigi, ma la vera svolta venne nella sua carriera dall'incontro tra l'idealismo americano e le contemplazioni dell'Oriente Nella musica dell'Oriente Glass trovava il presupposto e la glorificazione di quei procedimenti che si sarebbero chiamati poi « minimalisti ci.: in un suono che si ripete identico a se stesso sta virtualmente rinchiusa la sintesi dell'intero cosmo vibratorio, si tratta dunque dell'unica musica che consente di pensare in termini di universalità. La musica «composta» presuppone invece una frattura e una differenziazione di quell'unità cosmica e nella migliòre delle ipotesi aspira a costruirne un'altra solo parziale. Nell'epoca più fortemente critica della musica contemporanea l'ipotesi dell'Oriente poteva sembrare uno sbocco naturale, poiché la musica dell'Occidente pareva nei suoi esiti estremi incalzata da una specie di escatologia negativa. Seguendo queste suggestioni Glass sarebbe diventato uno dei tanti santoni rompiscatole che si aggirano per gli Stati Uniti; invece ebbe il colpo di genio di restare un contestatore senza diventare un Outsider. E il colpo di genio si espresse nell'affidare i messaggi minimalisti alla forza dirompente del sound elettronico. Tecnologia e mistica si univano cosi in un nodo strettissimo diventando una delle espressioni più significative dell'America moderna. Con Koyaanisquatsi, il bellissimo film muto di Godf rey Reggio, a Philip Glass si offri una rara occasione: la contestazione della civiltà americana si trovava espressa nella forma di una profezia in alcune massime degli indiani Hopi, abitatori di quella regione dalla quale prende, nome il film. Bastava raccontare la storia a ritroso per avere un benissimo copione. Di fatti le immagini di natura che si susseguono nella prima parte del film disegnano^ unorizzonte incontaminato del quale la seconda parte narrerà la corruzione. I procedimenti compositivi di Glass nel narrare la natura incontaminata risultano un poco inadeguati e 11 confronto con le grandi pagine della letteratura cosmogonica sarebbe schiacciante se non inter¬ PATIO DISCOTECA (Moncallerl 346): tutte le sere, ore 22-4,30. S. GIORGIO - RIsL Danze - Valentino: La Piana's Trio c. Albertina. WHISKY NOTTE (687.563): 21,30. ZIG ZAG CLUB - Piano Bar: Charly Discoteca. Giov. ven. sab. dom. (Bortolotti 1, 539.546): 4' gara canora, Iscr. gratis; 3-12 finalissima. GALLERIE ANTICHITÀ' CA8ARTELLI (v. Lagrange 5/D, t, 530.978): Argenti antichi e oggetti russi sec. XVH-XX. Sino al 24-12 (10-12,30; 15,30-19,30). ARTE ANTICA (L') (via Volta 9, tel. 515.834): Incisioni di grandi maestri dal XV al XVIII sec, cat. 165; Incisioni antiche moderne e giapponesi. Lista n. 8 Natale 87. ARTE CLUB (via della Rocca 39, tei 836.331): Giacomo Soffi amino. CABARET VOLTAIRE: (v. Cavour 7) spazio espositlvo: Lorenzo Avico. Aperto feriali ore 15,30-18,30. CELEQHINI • Carmagnola (tel. 977.0450): G. Franclsettl. CIRCOLO DEGLI ARTISTI (via Bogl no 9): mostra del pittore Adriamo Parisot, 4 novembre-13 dicembre; or.: 10-12,30; 15-19. Lunedi chiuso. CITTA' DI SALUZZO SALA D'ARTE: Mostra antologica del pittore Giulio Boetto. Dal 29-11-87 al 13-12-87. Giorni feriali ore 15-20. Sabato e festivi ore 15-22. Scuole martedì e giovedì 9-12; Monografie disponici li in sede. Segreteria tel. 0175 i 43.527. FREE ART (via dei Mille 42, tel. 839.8905): In permanenza: Schifano, Boettl, Angeli, Germana, Guardi, Pistotetto, Mondino, Bertinotti Carrlerl. Or.: 10-12,30 -16-19,30. GALLERIA L'AFFICHE (via Carlo Alberto 30): E dove se no? Di piùl GALLERIA LA ROCCA (via Maria Vittoria angolo via della Rocca, tei 874.644): Grafica in grandi formati, migliaia di manifesti originali, multipli: oggetti d'arte applicata presentati da professionisti nello spazio più attrezzato d'Europa nel suo genere. GIARA (Stampatori, 9): Tunlnetto ceramiche, vetri, pastelli. HOVARA ARTE (via M. Vittoria 5, tel. 538.456): Romano Martinetti. IL PRISMA- - Cuneo (via XX Settembre 41, tel. 0171 54.931/2): colletti va pittori 800 e 900. NUOVA BOTTI6IO (Matteotti 2): personale di Giand'Oloni. PALAZZINA DELLA PROMOTRICE DELLE BELLE ARTI (Parco del Va- er il film «Koyaanisqu venisse a salvare ogni cosa 11 solito sound elettronico. Per la bellezza delle immagini, colte dall'obiettivo secondo prospettive inusitate, questa natura è già cultura (fotografia, carta patinata, spot) nel senso che opera in essa un sottile ma tenacissimo artificio. Per questa natura lperrealistica ed al tempo stesso squisitamente artificiale il sound elettronico è il più appropriato dei commenti. I procedimenti ripetitivi della musica di Glass sono invece perfettamente idonei a ritrarre i ritmi della civiltà metropolitana ed è qui che film e musica raggiungono i risultati migliori. L'accelerazione dei ritmi visivi si riverbera sull'incremento delle dinamiche che crescono fino all'ossessione. Cosi la gente che affolla metropolitane e aeroporti, che cammina lungo la strada di New York o lavora alle catene di montaggio, viene subdolamente rappresentata con ritmi più rapidi di quelli del tempo reale, sospinta oltre una soglia che non è finzione ma prefigurazione di un destino. Abbiamo sentito dire in questi giorni che Philip Glass si sarebbe evoluto dall'iniziale minimalismo: non è affatto vero. L'ideologia compositiva resta sempre la stessa, semmai è il catalogo del moduli ritmici e timbrici ad essersi arricchito, creando cesure, sospensioni e trapassi pieni di effetto. Lungo la sua strada Glass raccoglie reperti della musica del passato con la massima disinvoltura,,come se quei frammenti fossero ormai privi della loro memoria storica ed è in questa specie di obliterazione del passato, sospinto nei recessi di una specie di preistoria, che il musicista americano mostra tutta la forza del suo Ingegno. Enzo Restagno atsi» di Reggio Philip Class

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