Benvenuto: Goria è un Cobas Intanto l'Italia resta a piedi di Emilio Pucci

Caos fino a Natale, viaggiare è una scommessa Caos fino a Natale, viaggiare è una scommessa Benvenuto: Geriti è un Cebas Infante ritalia resta a piedi Palazzo Chigi replica: «Ma quello sarebbe stato un contratto da inflazione» ROMA — Non si viaggia più, per muoversi In aereo o In treno non resta che sperare nella tregua natalizia. Ma la polemica si sta facendo rovente e l protagonisti, piti che i Cobas, sono diventati nelle ultime ore i sindacati confederali e il presidente del consiglio Goria. La prima stoccata, pesante, l'ha data ieri il segretario della Uil Giorgio Benvenuto: «Credo che Goria abbia preso la tessera dei Cobas e che si voglia arruolare nei gruppi corporativi del nostro Paese. I cittadini devono sapere che se ci saranno disagi nel trasporto aereo la responsabilità ricade unicamente sul governo e sul presidente del Consiglio. Erano stati sospesi gli scioperi, eravamo ad un passo della conclusione di questa vertenza delicata e difficile, ed esistevano proposte di due ministri. E "incomprensibile che questa mediazione sia stata resa impossi¬ bile, gettando il Paese in una situazione di grave disagio*. Pronta la replica dell'ufficio stampa di Palazzo Chigi che nella tarda serata di ieri ha risposto a Benvenuto: •Quella che è stata definita dal segretario detta Uil una proposta capace di permettere un accordo per risolvere le vertenze aperte nei settori del trasporto pubblico, in realtà avrebbe comportato aumenti salariali, nel triennio, superiori al 28 per cento rispetto a un tasso d'inflazione atteso nétto stesso periodo del 12 per cento. Quanto fosse possibile accettare questa proposta che non sarebbe tra l'altro servita a premiare la professionalità, è valutazione che viene lasciata a quanti preferiscono anteporre la momentaneità delle parole alla necessità di essere coerenti con gli impegni di sviluppo assunti proprio con i lavoratori di tutti gli altri settori: I sindacati confederali, costretti a fronteggiare l'offensiva dei- Cobas, minacciano ora uno sciopero generale dell'intero settore del trasporti e hanno chiesto un incontro urgente col governo. Ma 11 blocco di treni e aerei sta portando scompiglio anche nella maggioranza. La posizione del presidente del Consiglio è apertamente osteggiata dal ministro del Lavoro, 11 socialista Rino Formica: «72 no di Goria — ha dichiarato — è irrazionale. Va invece ricercato un equilibrio tra i vincoli definiti dal governo e le richieste». Goria la pensa diversamente, preoccupato com'è a bloccare l'Inflazione ed a rilanciare lo sviluppo. «La rincorsa dei salari non è compatibile con gli obiettivi che ci siamo dati». Cedimenti su questo fronte impedirebbero •di riportare la nostra economia sui percorsi di crescita più sostenuta e più equili¬ brata: Obiettivi, ha lasciato intendere Goria in aperta polemica con Formica, pienamente condivisi dal ministro del Tesoro, il socialista Giuliano Amato. E intanto viaggiare sta diventando una sorta di gran lotteria, a spese, come sempre, degli utenti costretti a subire crescenti disagi. I Cobas del treni si sono dati ieri la staffetta: terminato lo sciopero dei macchinisti, che ha praticamente bloccato la circolazione ferroviaria, è incominciato quello del personale viaggiante (capltreno, controllori), con pesanti conseguenze sul collegamenti fino a stasera. Ma non finisce qui: il personale di stazione si fermerà il 13 e il 14 dicembre, mentre i Cobas dei macchinisti torneranno ad incrociare le braccia il 16 dicembre per altre 24 ore. Inoltre, gli stessi sindacati confederali e l'autonoma Fisafs sono sempre sul piede di guerra e già questa settimana, di fronte all'inasprirsi della vertenza, potrebbero proclamare azioni di lotta, soprattutto nel caso si dovesse bloccare la trattativa per la revisione del contratto dei ferrovieri. Evento non improbabile dopo l'altola di Goria. • Ancor piti caotica, se possibile, la situazione negli aeroporti. Oggi e domani Alltalla e Ati continueranno a cancellare 50 voli al giorno, ma le compagnie non escludono improvvise cancellazioni e gravi ritardi per le assemblee di reparto che nello scalo romano incominceranno fin da oggi. A partire da mercoledì, poi, scattano gli scioperi proclamati da Cgil, Clsl e Uil dopo la rottura delle trattative. E si rischia di andare avanti cosi fino al 20 dicembre, giorno della tregua per il Natale che termina il 6 gennaio. Emilio Pucci

Persone citate: Formica, Giorgio Benvenuto, Giuliano Amato, Goria, Rino Formica

Luoghi citati: Clsl, Roma