L'Italia torna a casa a pezzi

Si conclude con un successo la tournée della nazionale di basket negli Usa Si conclude con un successo la tournée della nazionale di basket negli Usa L'Italia torna a casa a pezzi Contro il modesto Arkansas altr più che «cinghiali» sembravano maialotti frastornati, costantemente infilzati dal contropiede lanciati dall'ottimo Brunamontl (7 assist) sfruttando la netta superiorità à rimbalzo propiziata da un Costa finalmente capace di sfruttare la sua statura (13 palle catturate). Prima uno 0-8 in 2' (8-16 al T), poi un 8-22 in altri 3' (1430 al 10') chiarivano la differenza di valori. Smettevamo di fare il rullo compressore quando Arkansas passava alla difesa a zona, Carera Incappava In un fallo su ogni ■ Arkansas U.-ltalit. 70-84 (29-45) Arkansas University (ti 19/31): Moore 10 (voto 6,5), Baker 3 (5,5), Lang 5 (5), Wilson 18 (63). Huery 13 (4,5). Credit 6 (6). Scott 2 (4). Whltby (4), Marks 4 (4,5), McKellar 9 (5), Preeman 2 (5,5). Italia (ti 29/40): Magnifico 4 (6), Dell'Agnello 6 (6), Costa 6 (7), Brunamontl 9 (7,5), Iacopini 15 (6,5), Vescovi 24 (7,5), Carera 4 (5,5), Rusconi 2 (5,5), Della Valle 10 (6), Niccolal (5,5), Bosa 4 (6). Arbitrii Reynoso, EUlnger, Gatewood. Usciti 5f : Huery 38', Wilson e Moore 40". tri tre infortunati: Rusconi, I tentativo di rimbalzo offensivo (dove non riusciva a trattenersi da un'italica spinta) e Della Valle commetteva infrazione di passi (ben otto) o fallo di sfondamento ogni volta che prendeva palla. L'eccesso di confidenza consentiva un esagerato riavvicinamento (52-56 al 9', poco dopo aver perduto uh buon Iacopini, 5 su 11 al tiro) ma ci pensava Vescovi: 10 punti consecutivi in 2', subito 52-66, tanto da meritarsi (7 su 13 al tiro e 9 rimbalzi) persino gli elogi del citi: «£' un buon atleta, con doti umane molto nitide, può far molto e ci tiene a farlo. E' una delle ali più. prometten- Iacopini e Magnifico - In rosso il bilancio finale, quattro sconfitte su sei partite ti*. Ma è un altro tipico caso di giocatore che, abituato com'è a recitare da protagonista, è riuscito ad esprimersi quando ha avuto modo di stare a lungo in campo (23'), mentre finora, utilizzato a piccole dosi come capita in nazionale a chi non è un «titolare fisso», era parso spaesato, demotivato. Ancora un attimo di sorpresa nel finale (66-72 al 17') ma Della Valle dalla lunetta era ancora-decisivo: 70-84. n bilancio non è certo confortante, soprattutto se paragonato a quello di quattro anni fa (5 vittorie e 1 sconfitta), ma almeno tre avversarie stavolta erano decisamente superiori alle rivali di allora, e 11 regolamento del college, cosi diverso da quello internazionale, ha praticamente annullato l'handicap della scarsa preparazione degli americani la cui véra stagione agonistica iniziera questa settimana. Parlare di grande avvicinaménto al basket americano, come aveva dimostrato già la Tracer a Milwaukee, è dunque pura illusione, ma non dobbiamo dimenticare che la realtà con cui dovremo confrontarci, per le qualificazioni olimpiche, sarà ben diversa. Non obbligatoriamente più facile, ma sicuramente più familiare al nostro tipo di basket e, come dice Gamba, «non andremo sicuramente per farci prendere a schiaffi». Nel vero senso della parola, visto che nel nostro basket certi schiaffi sono molto più tolleI rati che qui in America.

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