La mezzala portata in ospedale: un giorno di prognosi

La mozzala portata in ospedale: un atomo di prognosi La mozzala portata in ospedale: un atomo di prognosi Dopo i primi soccorsi, Sanguin è stato trasferito in ambulanza alle Moli nette - Radiografie e Tac • La di non subisce alcun danno. Sanguin non riesce a rimettersi in piedi, cosi il massaggiatore lo trasporta a spalle nello spogliatoio. Ad assisterlo ci sono il medico sociale dottor Battistini e il professor Paolo Mende, primario otorino alle Molinette, che ha abbandonato il suo posto in tribuna per presta¬ partita tutte le testimonianze raccolte sono piuttosto vaghe. Alle spalle di Sanguin c'è il compagno di squadra Bianchi, che resta solo intontito dal botto e quindi è In grado di ritornare In campo per giocare 11 secondo tempo. Un po' più Indietro cammina l'arbitro Paparesta, che però e si accascia a terra stordito. Dietro di lui la fila dei giocatori che rientrando discutono sulle vicende della partita. In molti intuiscono che è successo qualcosa, in pochi però sono testimoni diretti dell'accaduto, perché Sanguin era tra 1 primi a far ritorno nello spogliatoio. Per tale motivo anche nel dopo diagnosi: «Sospetto traum re le prime cure al giocatore. Menzio dispone il trasporto del giocatore in ospedale e lo segue in ambulanza, Insieme con Battistini e il segretario del Cesena, Pietro Sarti. Al Pronto Soccorso i medici sottopongono Sanguin a una radiografia al rachide cervicale con esito negativo. Quindi 11 giocatore viene a cranico da contraccolpo» - E' tornato a casa in p Al Comunale, intanto, il Cesena prepara il suo reclamo. Chiusi in una saletta, 11 direttore sportivo Pierluigi Cera, il presidente Lu gare si e altri dirigenti stendono il testo della riserva scritta, offrendo la loro descrizione dei fatti, n documento viene presentato all'arbitro barese Paparesta. sottoposto ad otoscopia e successivamente alla Tac. Gli esami scongiurano ogni complicazione. Alla fine la diagnosi parla di ^sospetto trauma cranico da contraccolpo: Sanguin viene giudicato guaribile in un giorno, n giocatore può ritornare subito a casa con i compagni. ullman con i compagni il a11 gi si il fe e se e Spiega Lugaresi: .E' ovvio c?ie la società presenti riserva scritta, anche se in questo momento più che il risultato ci sta a cuore la salute del nostro giocatore. Sono episodi che fanno male al calcio e che non dovrebbero succedere proprio in casa di una società seria come la Juve. Sanguin non poteva tornare in campo, su questo non ci sono dubbi». Circa un'ora dopo la fine della partita, 11 signor Paparesta compie anche un sopralluogo nel tunnel insieme con i dirigenti del Cesena, con quelli della Juventus Giuliano e Mortai, con funzionari della Polizia di Stato forniti di macchine fotografiche e incaricati di stendere un verbale sull'episodio. Una prassi consueta, ma questa volta inutile, perché sul telone protettivo non viene trovata traccia di bruciatura, come hanno testimoniato tutti 1 presenti. Il Cesena lascia 11 Comunale verso le 17,30. Il pullman della squadra è scortato da tre auto della Polizia. SI ferma in corso Bramante di fronte alle Molinette per verificare le condizioni di Sanguin. Il giocatore appare ancora piuttosto frastornato, ma è fermamente intenzionato a ritornare subito a casa. I dirigenti romagnoli cercano di convincere i medici a trattenere Sanguin ancora un giorno, una precauzione che 1 sanitari delle Molinette giudicano però Inutile. n centrocampista ha riacquistato un poco di lucidità. Prima di tutto Sanguin vuole sapere se la moglie è stata avvertita e tranquillizzata. Rivestendosi spiega: «Aiconto soltanto di aver provato un grande spavento. Quel botto terribile da destra, la sensazione di qualcosa che ti entra da un orecchio ed esce dall'altro. Ora ho un forte mal di testa e tanta voglia di dimenticare in fretta questo episodio.. Sanguin chiede il risultato della partita, poi con molta amarezza aggiunge: «AH spiace aver lasciato il campo, perchè era la prima volta che affrontavo la Juventus al Comunale e ci tenevo a fare bella figura.. n giocatore lascia l'ospedale e raggiunge i compagni sul pullman. La vicenda, per ora, si chiude qui, ma adesso sul capo della Juventus resta la minaccia della sconfitta a tavolino per 2-0.

Persone citate: Battistini, Lugaresi, Menzio, Paolo Mende, Paparesta, Pietro Sarti