Una strada per il Nobel sconosciuto di Giuseppe Grosso

Millesimo, nel Savonese, ha una via intitolata a Ernesto Moneta Millesimo, nel Savonese, ha una via intitolata a Ernesto Moneta Una strada per il Nobel sconosciuto MILLESIMO — n consiglio comunale di Millesimo, nell'entroterra di Savona ha dedicato una strada al Nobel sconosciuto: via Ernesto Teodoro Moneta patriota e giornalista politico. Premio Nobel per la pace nel lontano 1907. E' nel rione dei Piani della Madonna e sbocca sul parco comunale intitolato al marchese Vittorio Centurione. Un quartiere nuovo, con nomi di strade anche loro nuovi e un po' inusuali: dove ci sono anche via Natta e via Montale. •Cosi proprio Millesimo, che solo pochi anni fa voleva censurare le vie D'Annunzio e Fiume considerate "nostalgiche" del fascismo, si segnala per questo giusto tributo al Premi Nobel italiani», spiega Roberto Botto, 67 anni, fino all'85 consigliere comunale e provinciale. Botto ricorda una battaglia sulla toponomastica del piccolo paese ligure comin¬ ciata nel 1982. «La maggioranza di sinistra (che allora contava 16 consiglieri su 20) aveva portato avanti una delibera per cancellare dalla toponomastica locale tutti i nomi delle strade dedicate a personaggi e a date che ricordano, anche indirettamente, il triste Ventennio della dittatura fascista, come via Gabriele d'Annunzio, via Fiume e via XI Febbraio, giorno in cui fu siglato il Concordato tra Stato e Chiesa». Si pensava che nessuno avesse da rimpiangere quei nomi: invece, appena la notizia varcò i confini di Millesimo, il sindaco Francesco Zoppi, comunista si trovò inondato di lettere di protesta e di insulti: l'idea di annullare le vie dedicate a personaggi che potevano ricordare il Ventennio aveva suscitato un vespaio di polemiche roventi Via Fiume doveva diventa¬ re via Aldo Moro; via D'Annunzio sarebbe stata chiamata via Monte cai a, dal nome della vicina località tra Millesimo e Carcare; via XI Febbraio, invece, stava per essere dedicata a don Valentino Paladino, storico locale morto nel 1928. Ma la decisione di epurare le strade «nostalgiche» Incontrò la ferma opposizione del ministero e della Soprintendenza ai beni ambientali, che precisarono che le Intitolazioni già esistenti rappresentano «la volontà delle amministrazioni nelle diverse epoche». Nel mezzo delle polemiche, s'Inserì il consigliere democristiano Roberto Botto: « Visto che c'erano comunque alcune vie nuove, proposi di pensare ai Premi Nobel Eugenio Montale (nativo di Genova) per la letteratura e Giulio Natta, di Imperla, l'inventore del Moplen, per la chimica». E lo sconosciuto Moneta? •Anche noi non sapevamo chi fosse: l'abbiamo trovato per caso, sfogliando i libri alla ricerca di un Italiano Premio Nobel per la pace — dice ancora Botto —: scoprimmo così che era nato a Milano nel 1833 ed era stato volontario garibaldino nel 1859 e 'SO, partecipando alla battaglia di Custoza come aiutante di campo del generale Sirtori. Poi (dal 1867) fu direttore de "il Secolo" per oltre un trentennio». •Dopo il 1890, come ricorda l'enciclopedia Treccani, si consacrò Interamente alle idee pacifiste e fondò V "Unione lombarda per la pace e l'arbitrato" e il periodico di propaganda "La vita internazionale" — conclude Roberto Botto —. Cosi, nel 1907 meritò ti Nobel e, quasi ottant'anni dopo, ti nostro piccolo paese l'ha ricordato, dedicandogli una strada». Giuseppe Grosso

Luoghi citati: Carcare, Genova, Milano, Millesimo, Savona