«Non sono la controfigura di Riva»

Il donano Vialli si giudica dopo l'eccellente prova contro la Svezia Il donano Vialli si giudica dopo l'eccellente prova contro la Svezia «Non sono la controfigura di Riva» . «E non assomiglio n«Potremmo essere DAL NOSTRO INVIATO MILANO — A Linate, domenica sera, non c'erano tifosi per portarlo in trionfo. Nessuno .sape va. che Gianluca Vialli l'eroe azzurro, sarebbe sbarcato all'aeroporto milanese, prima di recarsi a Cremona per festeggiare, in famiglia e con la fidanzata Giovanna, -il giorno più bello della carriera, come quando vinsi la Coppa Italia o anche il titolo mondiale con la Nazionale militare*. Aveva viaggiato con alcuni compagni e con gli svedesi Stromberg e Corneliusson e, durante il volo, era stato stretto d'assedio dai giornalisti. Un botta-risposta a novemila metri, con qualche sobbalzo da turbolenza, che non aveva scalfito il sorriso di questo ragazzo di 23 anni che, per Sandro Mazzola, è uh misto di Riva e Domenghini mentre altri lo accostano a Paolo Rossi. *A Riva non somiglio in nulla — dice Vialli —. Avevo sei anni, quando Rombo di tuono era all'apice al Mundial di Messico 70. Ricordo che mio padre mi svegliava, davanti alla tv, per farmi vedere le sue prodezze. Allora tifavo Inter e i miei idoli erano Mazzola e Boninsegna. Riva militava nel Cagliari simpatia, come la Sampdoria di oggi, ma mi ci vorrebbe un lustro e molti gol per fare paragoni con lui. Anche di Rossi non ho niente. Sono Vialli e basta, un attaccante moderno, diverso da loro e, magari, meno bravo e fortunato. Sia ben chiaro che il primo tiro non era un cross, come sostiene Ravelli. Vedremo in seguito se questi due gol mi hanno sbloccato*. E pensare che dicevano si fosse montato la testa... eanche a Rossi» - «Sono un attaccante moderno, diverso da loro, magari meno fortunato» . la sorpresa degli Europei» - «Voglio disputare la Coppa dei Campioni con la Samp» ombra e non è giusto. Campioni come Briegel, Cerezo o Vierchowod meritano di più id Vialli* Mancini,, gli -stra•nierU-della SampdoriaJ^.v • • Mancini sì, è nato a Jesi. Scherzo, naturalmente. Piuttosto ci ha fatto male sentire i critici definirci bambini viziati e miliardari. Invece siamo attaccatissimi alla maglia e sta a noi toglierci que- Le è difficile tenere i piedi per terra? «C'è il rischio di sentirsi * arridati .prima del tempo, di tornare a Genova dalli nazionale ed allenarsi di malavoglia nel proprio club. Non è il caso mio né quello di Mancini, i simboli sui quali si riversano gli umori della tifoseria nel bene e nel male. Gli altri vivono nella nostra sta etichetta con i risultati: non più ragazzini terribili, ma uomini, maturati forse anche attraverso le dehisio- •> "La qualificazione'è iin1m-:' portante risultato, anche se sofferto. Sarà un vantaggio andare agli Europei senza l'etichetta di favoriti? «Anche un anno fa nessuno ci chiedeva la luna, ma l'appetito vien mangiando e tra sette mesi non mancheranno le pressioni e aumenteranno le nostre responsabilità. Tranne l'Eire, se passeranno anche Olanda e Spagna, ci saranno tutte le migliori. Ne verrà fuori un torneo più prestigioso, con Germania Ovest e Inghilterra in pole position. Sono convinto che l'Italia gioca meglio contro le grosse squadre e in un torneo in cui si è impegnati ogni tre giorni può capitare di incrociare l'Inghilterra al terzo turno, quando non conta più il tasso atletico ma il cervello, la tecnica e il marcamento a uomo che io preferisco alla zona. Potremmo essere la sorpresa, chissà*. E la Sampdoria sarà la sorpresa-scudetto? «Siamo i più vicini alla capolista ed è giusto che ci assumiamo ti ruolo di anti-Napoli. Stiamo dimostrando questa nuova dimensione, però siamo cauti viste le scottature precedenti con scivoloni in momenti decisivi. Firmerei per arrivare all'ultima domenica, con lo scontro diretto al San Paolo, con due soli punti di svantaggio come adesso*. Se vincesse lo scudetto, lascerebbe la Sampdoria? -Sogno di disputare la Coppa dei Campioni in maglia blucerchiata*. b. b. «Può pensarlo chi non mi conosce. Se Io dice chi mi sta vicino, mi può dare fastidio. Comunque cerco di convincerlo -del contrario. Sono un giovane che cerca di vivere la sua età, di divertirsi, ma sono un personaggio pubblico, un calciatore professionista che sa fare sacrifici, con una molla dentro per arrivare ai vertici internazionali*. ■ Tre Maradona in campo a Granada GRANADA — In una partita amichevole di calcio, il Granada ha battuto ieri gli svedesi del Malmoe (3-2) schierando fra le sue file 1 tre fratelli Maradona. Lalo, giocatore «granadlno», ed il «napoletano» Diego Armando hanno segnato un gol ciascuno; è invece rimasto a secco Hugo, in forza all'Ascoli, che comunque si è ugualmente ben disimpegnato, sfiorando in un paio di occasioni il gol. I tre fratelli sono stati molto applauditi dal pubblico ed hanno concesso qualcosa anche allo spettacolo, considerato il carattere amichevole del confronto. Per la cronaca, la terza rete per il Granada è stata realizzata da Manolo. Oggi Diego e Hugo Maradona rientreranno in Italia per riprendere la preparazione con le proprie squadre di appartenenza. FRANCINI PERICOLO SCAMPATO Napoli. Giovanni Francini, nella telefoto mentre lascia il campo, sta meglio dopo la botta rimediata contro gli svedesi. Ma i sanitari del Napoli oggi lo sottoporranno ad un esame radiografico