Di «glasnost» non ce n'è una sola
Come i vari Paesi socialisti realizzano il modèllo socio-economico proposto da Gorbaciov Come i vari Paesi socialisti realizzano il modèllo socio-economico proposto da Gorbaciov Di «glasnost» non ce n'è una salci E' difficile riconoscere un unico filo conduttore fra le marcate diversità locali - E' certo, però, che il nuovo stile del Cremlino si sta espandendo a macchia di leopardo - «Strappi» appariscenti in Ungheria e Polonia, passo di carica in Urss, accorta evoluzione in Cina pure la voglia prepotente di cambiare strutture e indirizzi in un arco di tempo piuttosto breve e compatto dimostra ormai chiaramente che la lettura tradizionale del dettami leninisti viene rivista dall'interno dei sistemi non tanto secondo l'ottica — facile per l'Ovest — del fallimento ideologico quanto piuttosto sotto la spinta del senso di responsabilità. Cambia in sostanza il modello storico ispirato al collettivismo per offrire spazi di manovra alle iniziative Individuali, e ciò avviene alle latitudini più svariate con strappi abbastanza appariscenti in Ungheria e in Polonia, a passo di carica nell'Urss mentre smuovere l'elefante cinese, restio per retaggio culturale a bruschi mutamenti di marcia, è ben altra faccenda. •Hanno costretto la vecchia guardia a guardare in faccia la realtà — scrive U settimanale americano Time — ma gli incubi del passato non li scorda nessuno: Ed è proprio 11 timore di ripetere antichi errori, innestando a vuoto programmi ambiziosi su ossature Incapaci di assorbire l'esigenza delle trasformazioni radicali, che lega le varie rivoluzioni Mosca. Partecipanti «in costume» alla parata per il settantesimo anniversario della Rivoluzione d'Ottobre; guardie rosse e marinai rivoluzionari leggono una copia della «Simbirsk Pravda» pubblicata nell'ottobre 1917 nella città natale di Lenin scoppiate negli Stati-partito. Inoltre, ecco la linea dello spartiacque, la glasnost abbinata alla perestroika non nasce per antonomasia nell'Unione Sovietica: essa ha avuto origini temporali assai lontane. Prendiamo il caso polacco. cupire la disperata rassegnazione della popolazione, ormai sfiduciata nel. confronti del governo, scettica sul miraggio dell'alternativa che fosse in grado di offrire soluzioni valide sul piano economico. Adesso, dicono a Varsavia, alla brutale Introduzione della legge marziale. Due occasioni mancate nel chiudere 11 divario industriale che precludeva lo sbocco della produzione nazionale sul mercati esteri, due quadrature del cerchio andate a vuoto con il risultato di in¬ Olà nel 1970 Oomulka aveva imboccato la via dell'autonomia con il risultato di scatenare i tumulti per il caropane, dieci anni dopo toccherà a Gierek di naufragare nel marasma che spalanca le porte alla parentesi esaltante di Solidarnosc ed •siamo all'ultima spiaggia». La leadership si vede costretta da una parte a fare 1 conti con un débito di 35 miliardi di dollari che la Banca Mondiale e 11 Fondo monetario inteirazloruJe non intendono rinegoziare se verrà a mancare l'ennesima dimostrazione di buona volontà nell'introdurre criteri qualitativi sul lavoro, e dall'altra deve ricorrere al referendum del 29 novembre per tastare 11 polso all'opinione pubblica e chiederle se sia disposta ad accettare sacrifici pesanti. Però in cambio di cosa? Basterà la prospettiva, per ora alquanto remota, del miglioramento del tenore di vita a soffocare il mugugno? O bisognerà saltare 11 fosso concedendo anche le promesse aperture sul plano politico? Sono i corni del dilemma che affiora anche a Budapest dove d'altronde è in atto da tempo 11 disegno di coinvolgere l'opposizione, purché «costruttiva», nel dialogo. Ovviamente l'ipotesi del pluralismo implica l'addentrarsi su un terreno minato, si accettano insomma delle regole del gioco imbarcando negli organismi consultivi personalità non Iscritte al rispettivi partiti comunisti senza tuttavia concedere loro alcun controllo, sebbene parziale, del potere, ossia un rimescolamento di carte cosmetico, di pura facciata, «fi* aòme parlare di navigazione fluviale del Satura*, sostiene un esponente della dissidenza polacca vicina a Lech Walesa. 'Per guanto ci sforziamo, non riusciamo a individuare garanzie accettabili, soltanto la solita promessa retorica, propagandistica di mutare registro*. L'intenzione di agire sul pedale delle riforme ha comunque un merito Indubbio, quello di. costringere le opposizioni più o meno coagulate a uscire allo scoperto. In Polonia, al pari dell'Ungheria, gli Innovatori con il marchio dell'ufficialità hanno pescato a piene mani nei documénti programmatici suggeriti in questi anni dalla clandestinità. Accettando alcuni principi liberali, di fatto legittimano la giustezza delle istanze finora respinte, spetta pertanto al fronte del no, polacco ed ungherese, di concordare qualche forma di compromesso a meno di rischiare il discredito. Rimane irrisolto il duro contenzioso sul diritti civili. Se Gorbaciov ha tolto Bach aro v dal¬
Persone citate: Bach, Gierek, Gorbaciov, Lech Walesa, Lenin
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