«Pronto parlo con telefono-donna Sono disoccupata e discriminata...»

Primo bilancio della «linea diretta» istituita dalle parlamentari elette nelle liste pei Primo bilancio della «linea diretta» istituita dalle parlamentari elette nelle liste pei «Pronto, parlo con telefono-donna? Sono disoccupata e discriminata...» E in libreria il bimestrale «Reti», prima rivista di «intelle ROMA — In poco meno di tre settimane il primo «filo diretto» tra elettrici ed elette ha già raccolto 300 telefonate. L'invito a telefonare (apparso con Inserti pubblicitari su tre quotidiani) è delle parlamentari del pel: •Ci avete elette in sessantacinque. Tante, te ci date una mano. Il nostro numero telefonico è 06-67179640. Tutti, i giorni dalle 10 alle 12: E. com'era prevedibile, sono in stragrande maggioranza donne coloro che chiedono di comunicare con le «onorevoli compagne», anche se non manca un venti per cento di voci maschili, L'età prevalente varia tra 1 30 e 1 45 anni ma ci sono anche giovanissime ed anziane, suddivise equamente tra le varie regioni d'Italia, tra città piccole e grandi Quali problemi, quale spaccato sociale passa attraverso 1 fili del telefono? 'Nettamente al primo posto è la ricerca angosciosa per un posto di lavoro, ma anche la segnalazione di discriminazioni subite — racconta la deputata torinese Angela Migliasse che si alterna come le altre colleghe, quando non è impegnata nei lavori parlamentari, all'apparecchio telefonico —. Vengono poi tutte le questioni che riguardano il diritto di famiglia e il divorzio. Molte anche le telefonate che toccano l problemi legati alla scuola, segno evidente che le conseguenze del suo buono o cattivo funzionamento ricadono su spalle femminili: si va dall'ora di religione ai programmi, alle numerose carenze: Chi telefona in genere non chiede, ma propone: «Sono poche le telefonate per richieste di consulenza; ben più numerose invece quelle propositive, con suggerimenti e idee. B questo dimostra che c'è ancora una grossa voglia di comunicare, di partecipare attivamente alla politica. Ma si scopi* anche anche una diffusa difficolta nel comprendere e conoscere le leggi. Un aspetto su cui meditare, dice la Migliasse C'è anche chi preferisce scrivere anziché telefonare «ma gli argomenti che stanno più a cuore sono sempre gli stessi: Si scopre che c'è molta più disponibilità di quanto si créda. Un'ottantina di persone hanno inteso quel «dateci una mano» in termini molto concreti e si sono offerti per svolgere del lavoro volontario: .Tra l'altro non sono tutti del pei. Soldi permettendo, entro questo mese vogliamo incontrarci con questi "volontari" della politica per vedere che cosa possiamo fare insieme: Visto il successo del «filo diretto» nazionale, c'è già l'idea di istituirne uno in ogni regione, per rendere ancora più «vicino» il rapporto tra elettrici ed elette, un impegno preciso preso durante la campagna elettorale portata avanti con lo slogan «Più donne in Parlamento», risultato poi vincente. Una vittoria perù «guastata» del secco calo del pei. La sconfitta elettorale porterà qualche correzione di rotta, qualche •serrare le fila, per le donne comuniste, come alcune polemiche sulla «doppia fedeltà» hanno fatto pensare? Livia Turco, responsabile femminile del pei e giovane membro della segreteria, a cui si deve la «Carta delle donne» che recepisce sia la linea dell'uguaglianza che quella più femminista della «differenza», non ha dubbi: .Nessun ripensamento, le ttuali» aperta anche donne sono un grande punto di forza. Certo è tutto piti complicato dopo la sconfitta elettorale, ma la pratica politico della "Carta" è sfata una scommessa e l'abbiamo vinta: rimango convinta che dobbiamo incidere nel partito con i nostri contenuti». 81 percepisce molta sicurezsa e fiducia nelle proprie Idee, come dimostra là battuta della Turco: .E' già quasi tempo di varare una "Carta N.2": Le elette nelle liste del pei mostrano di credere nella «forza delle donne», una linea che vogliono giocare a più livelli Lo dimostra 11 loro attivismo in un momento in cui il partito rivela tutte le sue difficoltà A fine gennaio le donne comuniste si alle «esterne» preparano per un'assemblea nazionale sulle casalinghe; per la primavera annunciano la loro «convenzione programmatica». Nelle librerie c'è intanto il primo numero di «Reti», la prima rivista òhe vede Insieme in redazione donne di partito ed «esterne», bimestrale culturale aperto anche alle tematiche femministe. •L'obiettivo certamente ambizioso della rivista — spiega una delle promotrici. Silvana Dameri, vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte e membro del comitato centrale del pei — è anche quello di contribuire a un progetto d'innovazione della cultura politica del pei e non solo delle donne. Stiamo tentando di far si che la politica del partito non sia in contraddizione con gli obiettivi delle donne, ma anche che il punto di vista femminile costruisca in qualche modo l'identità politica del pei. E' una strada difficile, ma forse è l'unica possibile: Doppia militanza: donne e comuniste. Ancora un problema? .Si, lo è per tutte le donne che fanno politica — dice Maria Luisa Boccia, direttrice di "Reti" — e chiede un cambiamento nei partiti. Ovvero come essere nella politica a partire dalla propria identità sessuale. Oggi si deve rendere pili concreta e produttiva l'affermazione da cui ci siamo mosse, contro la neutralità della politica: Non tutte le donne comuniste si sono trovate d'accordo sull'impostazione di «Reti». 'Troppo in odore di «separatismo»? .Abbiamo bisogno di "luoghi" nostri, separati, per un confronto Ubero, non mediato — dice la Boccia — come abbiamo bisogno di una maggiore presenza di voci e temi femminili nei luoghi politici, nella cultura, affinché siano pia segnati dalI la presenza delle donne. Una 'cosà aiuta l'altra.ì' 'UT ' Stefanella Campana

Persone citate: Angela Migliasse, Livia Turco, Maria Luisa Boccia, Silvana Dameri, Stefanella Campana

Luoghi citati: Italia, Piemonte, Roma