I fantasmi di Praga

VISITA AL GHETTO: TRACCE DI LEGGENDE E TRAGEDIE VISITA AL GHETTO: TRACCE DI LEGGENDE E TRAGEDIE I fantasmi di Nel tempio, disegni dei bambini di Terezin, da cui partirono per i Lager 180 mila ebrei che non tornarono - Alle tombe degli antichi rabbini - Sulle tracce dei misteri del Golem, robot di argilla - Stupendi oggetti domestici e rituali; documenti di «pogrom» feroci - Alle radici dell'antisemitismo PRAGA — Turisti, gruppi di russi, francesi, tedeschi, italiani, vengono, portati a visitare il vecchio cimitero ebraico di Praga. I turisti vagano tra le lapidi accavallate una sull'altra passando presso la tomba di Rabbi Jehuda Low (1548-1609) lo storico rabbino che fu ricevuto dall'imperatore. Rodolfo II: Il leggendario creatore del Golem, ci sono migliala di cippi, quasi 12 mila, uno sull'altro in montagnole create dall'argilla che le susseguenti generazioni portavano nel cimitero per creare spazio, in senso verticale. Sotto le alture fittizie si accavallano a volte fin dodici lapidi e dodici corpi. La pietra più antica è quella del poeta Rabbino Avigdor Kart) che porta la data del 23 aprile 1439. Nel suo lamento per II pogrom del 1398, Karò parla della furia cristiana che non risparmiò neanche II cimitero. L'ultima tomba risale Invece al 1787. Non c'era spazio nel ghetto né per vivere né per morire. Costretto tra la Città Vecchia, Il quartiere tedesco e la Citta Nuova, ti ghetto serrava la gente una sull'altra e chi ne usciva veniva bastonato. Dopo ti 1893 con la nuova legge sul risanamento di Praga, le mura del ghetto e le catapecchie vennero rase al suolo più per speculazione edilizia che per filantropia. Dall'altra parte della città un cimitero nuovo accolse gli ebrei di Praga, non più a strati. Kafka è sepolto in quel cimitero, lontano dal suo amato ghetto. Praga. Il Teatro Nazionale. Ngento risalgono al XVI Secolo. Ci sono candelabri a sette braccia — la Menorah — di finissima fattura, ma anche oggetti casalinghi, arredi, il Taled antico del rabbino. Sono oltre 6000 gli oggetti d'argento In dotazione In questo museo e solo una piccola parte è esposta. «Il museo lo crearono i nazisti. Avrebbe dovuto chiamarsi Museo di un popolo estinto», spiega Marion Svejda, storico, d'architettura e cineasta. Ma come mai i nazisti non bruciarono e devastarono anche gli oggetti del popolo che andavano bruciando e devastando? .Volevano farne l'unica testimonianza di una religione e di un popolo inesistente*. Nel tempio c'è una mostra dedicata ai disegni dei bambini dì Terezin, un campo di concentramento. Vi morirono in 30 mila, di stenti e di contagi. Da Terezin partirono 180 mila ebrei cecoslovacchi che non tornarono. L'insegnamento a Terezin ero, proibito ma valorosi maestri aiutavano i bambini a sopportare i patimenti proprio LI DI PITTURA ella città di Kafka l'antisemitismo è ancora latente (Publifoto) con lo scrivere, il disegnare, l'apprendere. E' rimasta un'enorme quantità di disegni, poesie, temi. Parte è stata In giro per l'Italia. In alcuni di questi disegni c'è tutto Il rimpianto per la casa, per la vita familiare: una tavola Imbandita (Eva Winterntrova di 9 anni), un albero di Natale (Hanna Neufeldova di 10 anni). Ma altri bambini hanno già vissuto l'orribile prigionia nazista e disegnano un uomo impiccato con la stella di Davide sul petto (Joseph Novak di 13 anni), un reticolato col filo di ferro e la parola tedesca *Achtung. (Marie Fanteva, di 14 anniì, una bara,(Vladimir Flussen, di 11 anni), uno scheletro, la morte di mano anonima. Furono 15.000 i bambini ebrei cecoslovacchi che da Terezin, finirono nelle camere a gas. Nella famosa sinagoga Starò-novà (VecchioNuova, sorta nel 13° secolo) accanto all'Arca della legge pende uno stendardo. SI legge: .Nostro Signore dell'Universo la cui gloria riempie la terra. Nell'anno 1357 l'imperatore Carlo IV ha conces- so agli ebrei di Praga il privilegio della bandiera.. Ma i re spesso dimenticavano di aver esteso la loro protezione su quel quartiere buio. Lo dimenticarono le nazioni -civili, del 1938 in poi, lo dimenticò la Cecoslovacchia repubblicana. Bisognava pregare per ottenere il permesso di poter vivere in quelle viuzze malsane. Per questa ragione che il rabbino Low, matematico, astronomo, fisico («la sua fama dilaga per la Terra. Di lui parlano imperatori e sovrani., si legge nel libro Der Golem di Rudolf Lother) fu ricevuto dal sovrano. Un onore mai prima concesso ad un ebreo, non solo, ma l'imperatore, ammirava il sapere del rabbino e i colloqui dei due diventarono fonti di leggende oscure, di cabale, di misteri, n rabbino Low diventò nell'immaginazione popolare una specie di Faust, un mago nefasto. il latente antisemitismo cecoslovacco è appena celato anche se c'è poco da essere antisemiti in Cecoslovacchia dato che la comunità ebraica è stata spazzata via nei cinque anni di occupazione tedesca. -Ti fatto è che gli ebrei prima del '38, si erano messi dalla parte dei tedeschi., spiega Marion Svejda. «All'inizio del secolo gli ebrei erano diventati ricchi e si trasferivano nel quartiere tedesco. Anche da un punto di vista culturale e industriale si avvicinavano più ai tedeschi che non agli slavi.. Afa Svejda aggiunge: «Pri ma della guerra la popolazione tedesca e quella slava andavano d'accordo. C'erano molti tedeschi che vivevano a Praga e in altre città cecoslovacche da più generazioni. Dopo la guerra successero delle cose tremende ci fu molta violenza in Cecoslovacchia nei confronti della popolazione tedesca an che se non era colpevole.. La città ebraica si chiama Zidovske mesto. Altri si riferivano al ghetto come Jose A SPAGNOLA fan, dall'imperatore Giuseppe II che alla fine del 700 at- ■ tenuò le discriminazioni razziali. Si chiama anche il Quinto, Quartiere. Ma non c'è rimasto gran che in questo quartiere-museo. Si vede la interessantissima Vecchio-nuova sinagoga, . la Klausen, barocca (1694), ora museo di oggetti di culto ebraico. L'Alta Sinagoga rU nascimentale è la Pinkas, fondata nel 1479 (in restauro) dedicata alla memoria di 77297 ebrei. La Mais! prende il nome dal suo fondatore, Mordecal Malsl (1528-1611), che fece costruire tre sinagoghe nel ghetto, e anche bagni pubblici e il municipio con un grande orologio e le lancette che vanno a ritroso, cosa che destò molta curiosità in Apollinaire. C'è la sinagoga spagnola, il cimitero che abbiamo descritto. Una volta questo ghetto contava una sinagoga per ogni dieci case! All'entrata del ghetto di Praga, ormai legato al resto della città da altri isolati, i turisti si soffermano a fotografare la stella di Davide che orna il cemento. Protagonista di interi romanzi, descritto in poesie e dipinti, il ghetto è soprattutto animato da leggende buie, terribili, come quella del Golem. Perché nel ghetto vivevano maghi e fattucchiere, streghe e uomini dai poteri terrorizzanti — o così lo si vedeva dal di fuori di quelle viuzze costrette dall'angustia ad accavallarsi, quasi come le pietre tombali e gli avelli nel vecchio cimitero.