Chiedono dieci miliardi ai Gardini per restituire la salma di Ferruzzi

Secondo gli investigatori il trafugamento sarebbe opera di un mitomane Secondo gli investigatori il trafugamento sarebbe opera di un mitomane Chiedono dieci miliardi ai Gardini per restituire la salma di Ferruzzi Sarebbe giunta ag RAVENNA — Dieci miliardi di lire. Questa pare sia la richiesta di riscatto per la consegna della salma di Serafino Ferruzzi (morto in un incidente aereo a 71 anni d'età, capostipite dell'omonima impresa), trafugata da ignoti dal cimitero di Ravenna. L'entità del riscatto, secondo alcune Indiscrezioni, sarebbe stata indicata nella lettera recapitata per posta venerdì scorso alla famiglia Ferruzzi. Tutto questo sarebbe noto agli inquirenti anche se ieri i portavoce del Ferruzzi non confermavano (ma neppure smentivano) l'esistenza della missiva con la richiesta dell'ingente riscatto. Sempre secondo Indiscrezioni chi ha compiuto il trafugamento avrebbe indicato nella lettera anche i motivi. E se polizia e carabinieri, nelle prossime ore, confermassero la loro attendibilità, il gesto sarebbe forse più opera di un mitomane che di un gruppo criminale organizzato e magari specia¬ agli eredi a Ravenna u lizzato in rapimenti. Da quello che pare sia stato scritto nella lettera, sembra infatti che il folle gesto sia da mettere in relazione con lo «snaturamento» da parte dei discendenti del Ferruzzi della figura e della memoria del padre Serafino a motivo dell'eccessivo attaccaménto al denaro e al potere. Non è escluso altresì che possa trattarsi anche di un tentativo di depistare le indagini. La famiglia Ferruzzi, dal canto suo, è orientata a chiedere sull'episodio 11 silenzio stampa. Ieri 1 portavoce dei Ferruzzi hanno informato i giornalisti che era stato deciso di aspettare, prima di ufficializzare una presa di posizione, il rientro dalla Spagna (avvenuto nella serata di ieri) di Raul Gardini, il cognato di Ferruzzi, adesso a capo della holding multinazionale di Ravenna. Da quanto è dato sapere, dopo le due telefonate fatte una lettera nella quale Raul Gardini dagli autori del trafugamento ai carabinieri di Ravenna e alla sede romana di un quotidiano, non sono giunte ieri altre chiamate. Le stesse indagini, condotte da polizia e carabinieri di Ravenna, non hanno offerto le si spiegano i motiv finora nessun elemento di rilievo. Molte piste e indizi ma finora nulla di concreto è emerso dalle indagini Sempre ieri gli investigatori hanno iniziato la perquisizione del cimitero di Ravenna alla ricerca di qualche nuova traccia. Ma le ricerche, che ovviamente non sono ancora terminate, hanno finora dato esito negativo. Ieri sull'argomento è intervenuto anche il vescovo di Ravenna, monsignor Ersilio Tonini. L'alto prelato ne ha parlato durante l'omelia della Messa domenicale celebrata in Duomo: «Quello che è successo — ha affermato il vescovo — è un gesto che ha intristito tutti. I morti ci appartengono; non possono essere feriti ì sentimenti dell'amore; il rispetto dei morti esiste anche in coloro che non rispettano i vivi. Si tratta di un delitto inammissibile. E' un segno dei tempi. Per i cristiani — ha aggiunto monsignor Tonini citando i del folle gesto Sant'Ambrogio — i morti non sono un bene pubblico. I morti sono tutti uguali, per i poveri e per i ricchi hanno lo stesso valore: Rivolgendosi poi direttamente al trafugatori, monsignor Tonini ha dichiarato. •Avete commesso un errore, non proseguite oltre». Chiediamo a monsignor Tonini se ha un ricordo particolare di Serafino Ferruzzi. «Non sono stato testimone — risponde il vescovo — di un episodio particolare. Posso solo affermare che era un uomo stimato da tutti. Un uomo che si è fatto da sé nel silenzio, con un suo stile, senea manifestare orgoglio. Per lui la famiglia aveva un ruolo fondamentale<>. I Ferruzzi si apprestano a chiedere il silenzio stampa, cosa ne pensa? «Pur capendo che la stampa non può tacere su questa incredibile vi cenda, comprendo e condivido questa richiesta della famiglia: Riccardo Fabbri

Luoghi citati: Ravenna, Spagna