Doppiette fantasma all'ltalcaccia

Doppiette fantasma allltaUat€Ìa Arrestati per truffa allo Stato presidente e consiglieri Doppiette fantasma allltaUat€Ìa DALLA REDAZIONE ROMANA ROMA — Accusati di truffa al danni dello Stato, 1 massimi dirigenti dell'«Italcaccia», una delle associazioni venatorie più conosciute in Italia, sono finiti in carcere, ma negano decisamente qualsiasi responsabilità. Il giudice istruttore di Roma Angelo Gargani li ha interrogati ieri a «Regina Coeli.. Uno dopo l'altro, dal presidente all'ultimo dei consiglieri, hanno dichiarato di ritenersi, vittime di un clamoroso abbaglio: nessuno di loro, insomma avrebbe mal Intascato una sola lira delle centinaia di milioni che il Ministero dell'Industria e delle Foreste ha stanziato a favore dell'ente «per la promozione dell'attività sportiva». Gli amministratori del sodalizio che raccoglie centinaia di amatori della «doppietta» sono tutti professionisti o imprenditori, n presidente. Guerriero Milord, fa l'avvocato. Il segretario generale e consigliere del collegio di gestione è Tommaso Urbani, che, fino a pochi mesi fa era un dirigente statale, ora In pensione. Gli altri consiglieri sono Achille Scorpitti, un assicuratore, Rodolfo Girotti, titolare di una piccola tipografia e Giorgio Martini, proprietario di una gioielleria del centro di Roma Ad unirli, fino a ieri, al vertice dell'associazione, la comune passione per la caccia difesa recentemente con comunicati e manifestazioni anche contro chi propugnava un referendum abrogativo di questo sport. Per la stessa ragione, però, sono finiti adesso nel guai. Tutto è cominciato nell'ottobre scorso, dopo un'ispezione nella sede romana dell', italcaccia» da parte degli uomini delle «Fiamme Gialle». La finanza controllò accuratamente i libri contabili ed il rendiconto di bilancio dell'ente. A prima vista tutto sembrava essere perfettamente in regola: oltre che sui versamenti volontari del soci, l'associazione venatoria poteva contare sui sostanziosi contributi erogati dal Ministero ed 1 soldi venivano destinati, cosi almeno era scritto sui verbali, alle più svariate attività ricreative ed all'organizzazione di corsi per la caccia e di «stages» per 1 più appassionati nelle riserve più ricche di selvaggina Soltanto per scrupolo professionale, prima di archiviare una denuncia giunta al suo ufficio e nella quale si parlava di imprecisati illeciti e di imboscamento di danaro da parte dei dirigenti dell'«It alca cela», il giudice decise di incaricare i carabinieri del Nucleo Investigativo di verificare quanti fossero in realtà 1 soci effettivi del gruppo e se, realmente, 11 loro numero giustificasse lo stanziamento degli speciali contributi annuali concessi dal dicastero proprio in base alle caratteristiche del sodalizzi ed alla loro capacità di aggregazione. Cosi, s'è scoperto che almeno la metà di coloro che risultavano Iscritti all'associazione ignoravano di essere soci dell'.Italcaccia». Un rapido controllo, a questo punto, è stato sufficiente al magistrato per stabilire che l'elenco dei soci era stato falsificato, «gonfiato» ad arte proprio per testimoniare, la congruità del contributo, richiesto e regolarmente accordato dal Ministero. Dal segreto istruttorio, finora, poco è trapelato, ma si sa che 1 finanziamenti ottenuti si aggirerebbero attorno al miliardo e mezzo di lire. DI circa 700 milioni non è stata ancora stabilita la reale destinazione ed 11 giudice è convinto che possano essere finiti nelle tasche delle cinque persone arrestate.

Persone citate: Achille Scorpitti, Angelo Gargani, Giorgio Martini, Guerriero Milord, Rodolfo Girotti

Luoghi citati: Italia, Roma