Torino sogna una città egizia sotterranea di Renato Rizzo
Torino sogna una città egizia sotterranea Un progetto per il museo archeologico secondo solo a quello del Cairo Torino sogna una città egizia sotterranea TORINO — Tra poche settimane l'antico palazzo guariniano dell'Accademia delle Scienze dov'è ospitato il museo egizio' inlzlerà un viaggio di grande suggestione: 11 traguardo è condurre l'esposizione torinese, che per prestigio scientifico e ricchezza di cimeli è seconda solo a quella del Cairo, ad un «primato» culturale d'assoluto rilievo nel mondo. In cinque anni, l'istituzione che fece esclamare a Champolllon, mitico decifratore della scrittura a geroglifici -Passa da Torino la via per Menfi e per Tebe-, dovrà trasformarsi: sale didattiche e di riunione, laboratori di restauro e di analisi nuove aree espositive per dare un respiro più ampio alle collezioni E, oltre questo traguardo, un «sogno»: la creazione d'una sorta di -città egizia* ricostruita nel sottosuolo e collegata attraverso un tunnel al corpo principale del museo. Il progetto è stato elaborato, per conto del ministero dei Beni Culturali e Ambientali dall'architetto Mario Semino; la direzione dei lavori e il coordinamento generale sono affidati all'architetto Franco Ormezzano della Sovrintendenza al monumenti del Piemonte. La rinascita di questo museo, che grazie all'Impegno della sovrintendente, dottoressa Anna Maria Donadoni e dell'assessorato alla Cultura del Comune, vive da mesi una stagione felice con l'apertura pomeridiana delle sue sale al pubblico, sarà resa possibile dal finanziamento di circa 7 miliardi elargito dalla Fondazione per la scienza e per l'arte dell'Istituto Bancario San Paolo. Un organismo cui tra l'altro, si deve la «sponsorizzazione» dei recuperi di Bre¬ ra, della Basilica di Superga e del borgo di San Fruttuoso. Lo stanziamento consentirà non solo di potenziare le raccolte d'arte egizia, ma ridarà nuovo splendore anche all'edificio che le custodisce dopo un completo restauro delle facciate ora coperte da una pelle di smog. Le tappe di questo viaggio dell'Egizio verso un futuro migliore, si possono riassumere in tre fasi durante le quali 1 circa 1800 metri quadrati della rassegna muteranno radicalmente volto. •La prima — riassume l'architetto Ormezzano — si sviluppa attraverso la ristrutturazione e il restauro del corpo di fabbrica che collega i due bracci di quella "C" che caratterizza la planimetria del palazzo dell'Accademia delle Scienze. L'attuale percorso museale al piano terreno si chiuderà ad anello grazie ad un nuovo salone interrato: Al plano terreno, poi, verrà riunita l'immensa biblioteca del museo e, sul lato opposto, sarà creata un'apposita sala con grandi lucernari in cristallo e rame per ospitare in tutto il suo splendore il tempietto di Ellesslja. Questa cappella rupestre, tagliata In roccia nella Valle del Nilo, •modello e avo- del giganteschi santuari di Abu Slmbel, è stata donata nel 1968, in blocchi all'istituzione culturale torinese dall'alloro presidente egiziano Nasser dopo la realizzazione della diga di Assuan. Ancora l'arch. Ormezzano: «71 tempio, con un'operazione di raffinata tecnologia, verrà sollevato per permettere i lavori del cantiere al suo intorno e, quindi, nuovamente messo al suo posto-. Nella seconda fase oltre al recupero delle facciate, è prevista la realizzazione d'un vasto salone sotto 11 cortile, collegato con 1 magnifici interrati adiacenti: durante queste opere verrà anche portata in luce una parte del muro di cinta della Torino romana che attraversa proprio il cortile dell'edificio guariniano e che, oggi, è completamente nascosto. Terza tappa, il rlallestlmento globale dell'esposizione utilizzando anche spazi che, sino ad ora, erano adibiti a servizi. E, poi 11 -sognodelia, città egizia, non previsto dal progetto, ma covato in un disegno di successiva espansione del museo: un suggestivo percorso sotterraneo scandito da reperti archeologici che, partendo dalla sala realizzata sotto il cortile, conduca il visitatore attraverso una galleria, sino agli infernotti della chiesa di San Filippo. Renato Rizzo
Persone citate: Anna Maria Donadoni, Franco Ormezzano, Mario Semino, Nasser, Ormezzano
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