L'Inter frana sul caso Zenga

L'Inter frana sul caso Zenga Dopo le contestazioni di Coppa si preannuncia una gara di fuoco col Napoli L'Inter frana sul caso Zenga Trapattoni: «Non toccate il portiere, è un professionista, non ha colpe sul gol delTEspanol» - «E poi, dopo lo svincolo, quello che conta è la squadra» DAL NOSTRO INVIATO MILANO — Sfuggito l'altra sera alle Ire del popolo grazie ad una porta di servizio, vecchio trucco arbitrale, Walter Zenga si è concesso alle interviste solo nel tardo pomeriggio, nella sede della •sua» televisione, però, e non ad Appiano Gentile dove i resti dell'Inter si sono allenati dopo le fatiche e le delusioni ed anche le sfortune di Coppa: il portiere ha dunque parlato in campo neutro, se ci passate l'espressione, ma le cose dette non sono state sufficienti a cancellare la sensazione di profondo disagio che abbiamo colto ieri nel ritiro nerazzurro. All'Inter è tutto un casino. La squadra a pezzi e divisa in clan (dicono), i gruppi e le amicizie difficili, alle spalle la batosta di Roma ed il povero pari con l'Espaflol, davanti il Napoli che domenica arriva a San Siro. E sopra ogni cosa, come la ciliegina, ecco questo fatto di Zenga contestato dai tifosi per la storia che tutti sanno, il suo addio più o meno annunciato alla maglia nerazzurra per quella solo azzurra del Napoli Lui che solo un paio d'anni fa andava dicendo di essersi fatta cucire dalla nonna una bandiera dell'Inter da sventolare il giorno dello scudetto. Tradimento, hanno urlato 1 tifosi, e questa è stata forse la parola più gentile che 11 popolo nerazzurro ha rivolto l'altra sera a Walter Zenga. Coniglio, gli hanno detto, venduto, il tutto condito con canti e sfottò. Come notava un vecchio (di mestiere) collega napoletano, la folla di San Siro ha fatto una scenata di gelosia all'antico eroe. Trapattoni, invece, è sceso in campo a spada tratta, spalleggiato da Pellegrini che a distanza ha detto più o meno le stesse cose. Non prima, il presidente, di aver negato una lite con il portiere, come qualcuno ha scritto. «/I tifoso sbaglia a contestare, non dovrebbe rompere le scatole. Da quando è cambiato 10 statuto, da quando c'è lo svincolo, il tifoso deve sostenere la società e non il giocatore. Gli uomini possano, resta la maglia. Dico questo non per difendere Zenga, ma per ribadire la professionalità nel calcio'. Cosi Trapattoni, che nella discussione si è molto scaldato, segno che 1 nervi all'Inter sono scoperti assai. Ad un certo punto, per spiegare quanto fosse imparabile 11 gol degli spagnoli, il tecnico ha disegnato idealmente una porta e si è messo fra i pali, volava e saltava, 11 Trap, mimava Zenga, e nei suoi gesti il pallone era lontano dalle mani del portiere come la guglia del Duomo. nBisogna educare il tifoso; ha continuato Trapattoni. •Fargli capire che Zenga rimane il portiere dell'Inter fino alla scadenza del contratto e dunque va sostenuto e applaudito: Cera qualcosa di logico nelle sue parole, anche perché situazioni slmili gli capitarono già alla Juve, quando Rossi, Tardelll e Boniek scelsero di cambiare maglia. Senza citare se stesso, nei ricordi, e i fischi che si beccò quando decise di passare all'Inter. Ma la logica vale quando c'è di mezzo il tifo, che per natura ascolta la passione più della ragione? Cosa potrà succedere domerà.'.?, se Zenga, poniamo, si fa scappare 11 pallone fra le gambe? «Non so proprio-, ha sospirato il Trap. Ma subito ha aggiunto: •£ poi non voglio vedere questa partita con il Napoli più difficile di quella che è». Carlo Coscia Walter Zenga

Luoghi citati: Appiano Gentile, Milano, Napoli, Roma