Le confessioni di uno stupratore

Le confessioni di uno stupratore Anche all'estero sono in aumento gli episodi di violenza sulle donne e i bambini ■ . I. Le confessioni di uno stupratore Un giovane di Friburgo turba l'opinione pubblica in Svizzera ■ «Ho ucciso nove volte, ragazzi e ragazze» ■ Le vittime seviziate, i cadaveri bruciati e nascosti - L'hanno scoperto per caso: forse è il responsabile di altri delitti a sfondo sessuale DAL NOSTRO INVIATO FRIBURGO — Erotismo spinto e violenza, pornografia e aggressioni sessuali, si è acceso un dibattito su questi temi. Non soltanto in ItaIla. Nell'apparentemente placida Svizzera se ne discute animatamente sull'onda di due eventi. La televisione, quella ticinese e quella romancia, nei giorni scorsi ha trasmesso due inchieste sull'incesto, rivelando che nella Confederazione — sei milioni di abitanti — 1 reati sessuali contro minori sarebbero 40 mila all'anno (in minima parte denunciati, e spesso compiuti nell'ambito familiare). Un'enormità. E i giornali continuano a parlare di un giovane barman e speleologo che, dopo l'arresto avvenuto l'estate scorsa, in prigione confessa col contagocce, al ritmo di uno ogni mese circa, atti di perversione e omicidi da lui commessi negli ultimi cinque anni: ragazzi e ragazze le vittime, il conto è arrivato già a nove. Nell'opinione pubblica elvetica, l'emozione maggiore è data dai delitti dello speleologo. Per un motivo abbastanza semplice: si sospetta che abbia ucciso molte più volte di quanto egli adesso dica agli inquirenti. I familiari di decine di ragazze e ragazzi scomparsi, per i quali l'unica consolazione finora era il pensiero che i figli fossero si scappati di casa, ma vivi, cominciano ad avere l'atroce dubbio che abbiano invece incrociato gli itinerari di questo pericolosissimo individuo. Un esempio? Il volto di una graziosa bambina di Saxon, nel Vallese, è diventato familiare a migliaia di persone perché sorride da una foto appesa negli uffici postali, civile modo di chiedere a tutti .chiUtopista?*,dopo .la sua sparizione nel settembre del 1985. Ebbene, dopo . che lo speleòlogo ha comin- ciato a confessare i suoi crimini, anche se non ha parlato della piccola Sarah, la convinzione popolare è che egli sia responsabile della morte di quella bimba: «/I maniaco abitava a settanta chilometri da Saxon, andava spesso in giro da quelle partì...». La storia del giovane arrestato è ricca di risvolti inquietanti Si chiama Michel Peiry, ha 28 anni, viveva a Romont, una cittadina lontana 25 chilometri da Friburgo, ora è in carcere a Sion. E' stato smascherato per caso. Qualche mese fa, mentre era stato richiamato sotto le armi per un breve corso di aggiornamento militare (prassi abituale in Svizzera), alcuni suoi commilitoni avevano scherzato su un identikit pubblicato da due qui. idlani. L'identikit mostrava il volto di un uomo sospettato d'aver compiuto gravi violenze sessuali, ricostruito dalla vittima, un ragazzo scampato per miracolo a una gragnuola di martellate. «Guarda guarda, assomiglia a Michel!», scherzavano i compagni di camerata. Michel era impallidito. " Qualcuno, " IT giorno dopo, aveva frugato nel suo armadietto. Ne erano venuti fuori rotoli di cerotto, man atte, cordicelle, pinze da chirurgo, una piccola pistola, e qualche oggetto da sexy-shop. Interrogato prima dai superiori militari e quindi dalla polizia, Michel Peiry era crollato presto. Aveva confessato tre omicidi: quello di uno studente sedicenne di Martigny, quello di un diciassettenne apprendista meccanico di Sotte ns, quello di una turista francese ad Arles. (Ma sbagliava immaginando d'aver ucciso l'apprendista meccanico; non sapeva che era sopravvissuto, dopo la violenza carnale. a una quarantina di colpi di martello che gli aveva inf erto, Era stato questo ragazzo ferito a fornire gli elementi per la costruzione dell'identikit). Il giudice Philippe Chastellain, al quale è stata affidata l'istruttoria, dopo le prime confessioni ha agito con calma e rivelando buone doti da psicologo. Non ha forzato i tempi, ha lasciato che l'arrestato maturasse lentamente la convinzione •che era necessario liberarsi di ogni peso che ancora gli rimaneva sulla coscienza». Cosi, nell'arco di quattro mesi, Michel Peiry ha continuato a parlare, e ancora lo sta facendo. Naturalmente anche la polizia, sotto la direzione del giudice, collabora a stimolare 1 tricordi tragici» dell'arrestato, ripescando dagli archivi molti casi insoluti di sparizioni misteriose di ragazzi e ragazze. Si sta verificando senza fretta quali e quante di quelle nebulose vicende possano avere avuto Michel protagonista. In ordine cronologico, il giovanotto avrebbe cominciato a uccidere nel settembre del 1981, quando aveva soltanto 22 anni. A quell'epoca aveva fatto un viaggio negli Stati Uniti. Ha raccontato che in un campeggio di Miami aveva ammazzato un giovane canadese. La polizia statunitense ha confermato che il canadese non ha mal fatto ritorno a casa, ma non ne sono stati finora trovati resti, perché il ricordo dell'occultamento del cadavere non è preciso in Peiry. Stessa titubanza per la turista francese, il cui omicidio sarebbe avvenuto nel giugno del 1985. Riscontri inequivocabili, invece, per altri delitti: le tre aggressioni tragiche per prime confessate, e quindi l'omicidio di Cédric Antille, 17 anni, nella cittadina di Albinen (maggio 1986), quello di Fabio Vanetti, 18 anni, a Crosciano nel Canton Ticino (agosto 1986). la violenza con gravi lesioni a un sedicenne di Le Paquier (novembre 1986), l'assassinio di Vincent Puippe a Orsières (marzo 1987). Altri due omicidi — d'una ragazza e di un fanciullo — per i quali l'arrestato ha fornito descrizioni dettagliate delle vittime e luoghi delle aggressioni, sono in questi giorni oggetto di scrupolosi riscontri da parte della poli' zia. Michel Peiry possedeva una vettura fuoristrada, aveva tolto tutte le maniglie interne'in modo da trasfor¬ marla in una piccola prigione ambulante per chi accettava un passaggio da lui. Quasi sempre ha scelto le sue vittime tra gli autostoppisti; dopo le violenze sessuali, infieriva orribilmente su di loro. Vincent Puippe è stato trovato nudo, Imbavagliato e semicarbonizzato in una cava abbandonata, n cadavere di Fabio Vanetti, allo stesso modo, 6 stato rinvenuto bruciato in una radura sulla riva del Ticino. A Friburgo, dove per molti anni ha lavorato da barman in un locale mal frequentato, chi ha conosciuto Peiry lo ricorda con semplicità: »Un bel ragazzo biondo, atletico. Era iscritto a un circolo di speleologia. Aveva avuto un momento di notorietà quando, durante una spedizione, un suo collega polacco era rimasto intrappolato nelle viscere del monte Mortey, e lui aveva diretto le operazioni di soccorso, con la tv che riprendeva la scena. Era finita male. Michel era andato anche in Polonia, successivamente, a consolare la famiglia di quello speleologo morto». Nella cittadina di Romont, i suoi familiari sono distrutti dalla pesantezza della situazione: Michel è il primo di tre fratelli, sua madre li ha avuti dal secondo marito, che avrebbe preteso per il ragazzo una vita slmile alla sua, da agricoltore. ClaudeAlain, fratello minore di Michel, oggi dice: *Non ce l'aspettavamo, siamo annichiliti». E ricorda un episodio che lo aveva colpito, molti anni fa: 'Stavamo guardando la tv, una trasmissione sulla guerra nel Libano. Michel quella sera mi aveva detto: Che cos'è la morte? A che cosa serve piangere per la morte di qualcuno? L'aveva detto con un tono che mi vmgono ancora i brividi a pensarci». Franco Giliberto Michel Peiry Sarah Auberson L'identikit di Peiry

Luoghi citati: Arles, Canton Ticino, Friburgo, Libano, Miami, Peiry, Polonia, Stati Uniti, Svizzera