In corsa per lo spazio, a prezzi stracciati

In corsa per lo spazio, a prezzi stracciati A trentanni dallo Sputnik, Usa, Urss, Europa e perfino Paesi del Terzo Mondo si contendono il mercato dei satelliti per comunicazioni In corsa per lo spazio, a prezzi stracciati La Nasa bloccata dai progetti militari, ne approfittano le industrie private - Il razzo cinese «Lunga marcia» colleziona contratti Progetto italiano per un sistema di lancio e recupero - L'ex astronauta Alien propone una «fabbrica cosmica» in affìtto DAL NOSTRO INVIATO HOUSTON — Avete un satellite da mettere in orbita? «Abbiamo 18 ragel AtlasCentaur, molti dei quali possono ancora essere prenotati. Diteci quali sono le vostre esigerne e noi faremo il resto: offriamo un pacchetto completo che comprende la costruzione del satellite, il montaggio e II lancio*. Questa è una delle Inserzioni pubblicitarie fatte pubblicare in queste settimane s'Oli maggiori quotidiani. econo-, mlcf dèi móndo dalla General Dynamics di Saint Louis, Missouri, una delle più importanti società aerospaziali americane. A trent'annl dallo «Sputnik» lo spazio è diventato routine e un affare miliardario tanto che i copywriters delle agenzie pubblicitarie ne possono parlare con le stesse banali parole usate per le merci del supermercati Chiuso per ora 11 capitolo eroico, spazio vuol dire oggi satelliti per telecomunicazione, per tv, per il collegamento di navi e aerei, per la trasmissione dati, per il rilevamento delle risorse minerarie terrestri, per la sorveglianza antl-inquinamento. In Italia, per esempio, il satellite serve, tra l'altro, alla Motorizzazione Civile per la trasmissione dei dati per le patenti tra ufficio centrale e uffici periferici. Si è aperta quindi ■ un'aspra -battaglia nella corsa allo sfruttamento commerciale d'elio spazio. Alla Nasa e ad Arianespace si aggiungono società private, a Usa, Europa e Urss si affiancano nuovi pretendenti addirittura appartenenti al Terzo Mondo. Anche l'Italia scende in campo con una propria iniziativa privata che fa capo all'Aeritalia. OH americani, che da quasi due anni mordono 11 freno a causa del blocco delle navette, hanno organizzato a Houston, Texas, una grossa conferenza alla quale hanno invitato enti e industrie spaziali di tutto il mondo per fare la conta dei concorrenti. Il panorama, per chi fino a pochi anni fa era in posizione di monopolio, non è tranquillizzante. Il 2 giugno '88, se non vi saranno nuovi intoppi, riprenderanno i voli delle navette Usa con la •Discover]/*; seguiranno «Atlantu. in settembre e «Columbia, in dicembre; altri sette voli sono previsti nel^:89. Ma i carichi, per.de-., cislone di' Beagan, saranno prevalentemente militari. Per questo in America si sono fatte avanti le industrie private costruttrici di razzi offrendo lanci in proprio. La General Dynamics ha finora firmato 1 contratti per due satelliti, la McDonnell-Douglas per il suo vettore Delta è a quota tre, la Martin Manetta ne annun eia altrettanti per 11 Tìtan III. Tutti questi lanci potranno avvenire solo a partire dall'89. Arianespace, che controlla la metà del mercato del lanci civili, ha un carnet completo per i prossimi 5-6 anni ma accrescerà la proprio capacità a partire dall'88 La Cina è scesa in campo con le varie versioni del suo razzo «Lunga Marcia» ed ha già collezionato in Occidente tre contratti. Il Giappone sta' rapidamente mettendo a punto il razzo H-H. Infine Brasile, e .Indonesia.' non hanno propri razzi rna intendono sfruttare, in collaborazione con altri, la loro posizione all'equatore favorevole al lanci di satelliti in orbita geostazionaria. Un caso a parte è quello dell'Urss. Approfittando dello stop delle navette e delle passate difficoltà di Ariane, Mosca ha scatenato la caccia al satellite occidentale inviando emissari ad illu¬ strare le caratteristiche dei propri razzi, In particolare il grosso Pro fon, «il missile che ha lanciato la Soyuz e la SalyuU come spiegano le Inserzioni sulle riviste tecniche americane. I prezzi sono politici, in caso di fallimento un nuovo lancio è gratis. Il governo Usa ha Immediatamente posto l'embargo alle aziende Usa: mettere 1 satelliti in mano ai sovietici potrebbe permettere loro di impadronirsi di tecnologie stratègiche. Con tutto ciò nei prossimi due-tre anni non ci saranno abbastanza razzi per mettere In orbita tutto ciò che si vorrebbe; ad essere sacrificati saranno soprattutto i carichi scientifici, i satelliti delle università e dei centri di ricerca che non possono permettersi le alte tariffe dei satelliti commerciali. Da questa situazione nasce il progetto italiano Topas dell'Aeritalla Illustrato a Hou¬ ston dal professor Ernesto Vallerani. Si tratta di utilizzare una serie di elementi già esistenti per costruire rapidamente un «sistema di lancio e di recupero»: per il lancio si dovrebbe utilizzare il piccolo razzo americano Scout, per riportare a terra il carico una capsula della General Electric già in uso per il recupero dei film dei satelliti-spia e come base di lancio la piattaforma San Marco, installata in Kenya negli Anni 60 dall'università di Roma - ■ ■ •> ' ■-■ n progetto, ha detto Vallerani, sarà definito entro l'anno, il costo di ogni lancio sarà di 15 miliardi (competitivo anche rispetto ai russi) e basteranno 10 lanci per coprire le spese di impianto. Alcuni potenziali clienti ci sono già ma occorre fare presto, sottolinea Vallerani, in modo da inserirsi nel provvisorio spazio vuoto dei prossimi due-tre anni. Un altro progetto che tende ad occupare un vuoto. In attesa che venga costruita la stazione spaziale abitata annunciata da Reagan per il '92 ma ora slittata a dopo 11 '95, è quello lanciato a Houston da Joseph Alien, ex astronauta degli «shuttle», che i telespettatori di tutto 11 mondo hanno visto uscire dalla navetta e volteggiare nello spazio sullo sfondo della Terra per recuperare un satellite sfuggito al controllo in un precedente lancio. Alien, che è ora vicepresidente della Space Industrie di Houston, ha presentato quella che con tutta probabilità sarà la prima «fabbrica spaziale», un grosso cilindro che sarà portato in orbita da uno «shuttle» e che sarà affittato come laboratorio per attività in assenza di peso, dalla produzione di medicine a quella di leghe metalliche speciali. Vittorio Ravizza La risposta dei privati allo Space Shuttle A 11 McDonnell Douglas