Sciopero sotto la media nazionale

Sciopero sotto la media nazionale Dieci-quindicimila persone in piazza San Carlo per il comizio di Trentin Sciopero sotto la media nazionale Sindacati soddisfatti: «Non è un successo, ma nemmeno una sconfitta» • Adesioni nelle maggiori fabbriche intorno al 70 per cento - In molti settori la partecipazione ha toccato punte minime come alla Fiat Mirafiori, a Rivalta e alla Lancia L'adesione allo sciopero dei lavoratori Fiat era il dato più atteso. Sul palco, in piazza San Carlo, il sindacato parla di un «20 per cento alla Mirafiori: E' accolto da silenzi increduli, sguardi accigliati e delusione. Poi arriva il segretario regionale dei metalmeccanici Cgll, Damiano, che corregge: 'No, no, siamo ci 30-35%: La piazza tira un sospiro di sollievo anche se, in realta, la Fiat fornisce cifre più ridotte. Non si può parlare di successo, «ma neppure di disfatta-, puntualizza un delegato, ricordando che nell'84 si raggiunse a malapena il 15%. •Per commentare i dati Fiat — dirà più tardi Bruno Trentin, leader Cgil — ci vorrebbe un astrologo in grado di leggere il futuro. Considerando però che vi sono altre situazioni di conflittualità in fabbrica, su temi specifici dei reparti, penso che si possa parlare d'una ripresa della voglia di lottare'. 'In piazza — dice a sua volta il segretario organizzativo Cgil, Valerio Pellegrino — et sono 15 mila dimostranti. Siamo soddisfatti'. Ma il sindacato non nasconde le incertezze della vigilia, perché un conto è uno sciopero per il contratto che può portare risultati immediati nella busta paga, altro è protestare contro il governo e la legge finanziaria. 'Sapevamo che sarebbe stato difficile, ma è riuscito'. Cita nel dettaglio le cifre Fiat (tra parentesi quelle rilevate dall'azienda): Mirafiori Meccanica 35 (22), Carrozzeria 27 (13), Presse 25 (24); Rivalta Meccanica 25 (14); Lancia Chivasso 15 (14); Fiat Spa 80 (50); Abarth 95; Teksid Carmagnola Ghisa 90 (52), Alluminio 90 (49). Ancora: Olivetti 80; Carello 80; Pinlnfarina 70; Pirelli 90. Bruno Bt^li, segretario cittadino Uil, punta soprattutto sull'immagine di un sindacato che è riuscito a mobilitare una folla eterogenea di lavoratori, disoccupati, pensionati e studenti e a riportarla 'dopo una lunga assenza, in piazza San Carlo». 'Discretamente» soddisfatto anche Bruno Manghi, segretario provinciale Cisl: -E' un sollievo vedere cosi tanti lavoratori e attivisti mobilitarsi». Ma non c'è spazio per troppo ottimismo: 'Sappiamo bene che uno sciopero generale non può attenuare i problemi della sindacalizzazione a Torino». Le cifre raccolte in sede nazionale sembrano confer¬ mare che la partecipazione allo sciopero nella capitale subalpina non è stata compatta come altrove. Tra i settori che meno hanno risposto alla chiamata di Cgil, Cisl e Uil vengono indicati enti pubblici, scuola, ospedali. Scorrendo i fogli zeppi di cifre, confluiti sulla sua scrivania. Giuliano Nozzoli, responsabile della Funzione pubblica Cgil, precisa: «f dipendenti comunali sono sempre restii a fermarsi, il 30-35% è un dato standard. Piuttosto, in Provincia sono entrati 118 addetti su 650, mentre, per i Comuni di Collegno, Settimo e Nichelino ci segnalano adesioni al 95 per cento. Mi sembra positivo». In complesso, come è andato lo sciopero? 'Bene, ma 5 mila persone in più non avrebbero guastato la manifestazione'. La cronaca della giornata è scarna. I dimostranti sono confluiti in piazza San Carlo con due cortei, formatisi nelle piazze Castello e Solferino. Si sono mossi verso le 10,30, il primo preceduto dal camper del Cid (Centro informazione per disoccupati della Cgil). Il secondo, che ha percorso via Santa Teresa, era aperto da studenti deil'lts, del Baudracco e del Copernico, seguiti dagli striscioni del Comau e della Cornaglia. Il traffico, convogliato nel le vie laterali dai vigili co mandati di servizio, è stato nel complesso scorrevole. Non si sono verificati incidenti, a parte una pietra che, lanciata in strada da un balcone di via Santa Teresa, ha colpito il tetto di una volante della polizia. Industria. Fermi, secondo 11 sindacato, il 70-80% degli addetti. Ecco i dati dell'Unione Industriale: aziende metalmeccaniche, Fiat compresa, 25%, plastica 33, Alimentari 11, tessili 84, chimici 37, gomma 40, grafici 35, pulizia'3, legno 15. L'Api comunica per le proprie associate un'adesione del 15-20. Sanità. Mellana (Cgll): 'Adesione buona nei servizi decentrati e nei grandi ospedali come Molinette e Astanteria Martini. In altri enti, per esempio l'istituto Carlo Alberto e l'Infantile Regina Margherita, medici e infermieri hanno aderito compatti, ma l'esigenza di garantire il servizio ha costretto quasi tutti sul posto di lavoro». Sono state chiuse le mense per 1 dipendenti, ci sono stati casi di infermieri che hanno scioperato soltanto per 4 ore in modo da dare il cambio ai colleghi. La media nazionale è stimata intorno al 60%, a Torino è stata del 50. Aerei. Cancellati 17 voli su un totale di 74. Scuole, il provveditorato non fornisce cifre ufficiali. Da un'indagine campione nelle segreterie, risulta una partecipazione media del 1530%; secondo Cgil, Cisl e Uil si sale al 55-60. Nessuna scuola è rimasta chiusa. Amrr. Spostando il personale, l'azienda è riuscita a garantire il servizio raccolta rifiuti. Ferrovie. Sono stati soppressi oltre 70 treni locali e un convoglio a lungo percorso, l'adesione del 21 per cento nel Compartimento è la minore in assoluto. Carlo Novara Due cortei hanno attraversato la città, convergendo in piazza S. Carlo dove ha parlato Trentin

Luoghi citati: Chivasso, Collegno, Nichelino, Rivalta, Settimo, Torino