Romiti mette sotto accusa sindacati e classe politica

Romiti mette setto accusa sindacati e classepolitica Duro intervento all'associazione degli industriali emiliani Romiti mette setto accusa sindacati e classepolitica «Senza democrazia interna nascono i Cobas» - «I partiti si lamentano, poi non fanno nulla» DAL NOSTRO INVIATO REGGIO EMILIA — «La credibilità del sindacato non esiste. E la colpa è dello stesso sindacato*. Nel giorno del primo sciopero generale dopo sei anni. Cesare Romiti è tornato a parlare di relazioni industriali per denunciare la crisi in cui si trovano le Confederazioni sindacali. Senza mezzi termini l'amministratore delegato della Fiat, ospite dell'Associazione industriale di Reggio Emilia, ha indicato nella «mancanza di democrazia interna* la causa delle difficolta in cui si dibatte il sindacato. «A Mirafiori — ha aggiunto — non hanno ancora fatto le elezioni per 11 rinnovo del consiglio di fabbrica. I sindacati ci hanno chiesto di raccogliere dalle buste paga le quote dei lavoratori e adesso non si presentano nemmeno davanti ai loro iscritti. O c'è il ricambio anche nel sindacato, oppure 11 risultato è la nascita dei Cobas». «Non sono uno che non vuole 11 sindacato — ha precisato — anzi ritengo indispensabile che nella classe dirigente del Paese siano rappresentati coloro che vivono prevalentemente del reddito da lavoro dipendente*. E come mai non considera le Confederazioni al passo coi tempi? «La colpa è della loro arretratezza culturale — ha replicato — parlano ancora di divisione in classi: una sciocchezza. Mi fanno ridere quando ci chiamano padroni*. Che Romiti sia tornato a parlare di problemi sindacali non è casuale. L'ondata di scioperi, promossi anche al di fuori dei sindacati confederali o autonomi che ha sconvolto 1 servizi pubblici sta creando problemi alle imprese..Per questo Romiti ha auspicato uno sforzo per attuare «gli articoli della Costituzione che sono ancora attuali e mettere 11 sindacato di fronte alle sue responsabilità*. n discorso di Romiti ha anche toccato altri temi: il caso Telit, la situazione economica, i rapporti imprendi' tori-politici. Sul mancato ac cordo con Tiri per la Telit ha detto che «le intromissioni della politica hanno reso impossibile questa unione: il rischio era di inquinare la nostra azienda». Con la classe politica non è stato tenero, soprattutto in relazione alla Finanziaria e alla spesa pubblica. L'amministrazione statale, secondo Romiti ha assistito senza intervenire al peggioramento di alcuni servizi fondamentali da essa gestiti Succede cosi che 1 progressi conseguiti dalle imprese, a livello di competitività si fermano al cancelli delle fabbriche e sono pesantemente ridotti dalle Inefficienze dello Stato. E i politici che fanno? «Assistiamo, come nel caso dei referendum, all'abdicazione della classe politica dalle sue responsabilità Dobbiamo pretendere invece che dia inizio alla soluzione di vari problemi*. Parlare della Finanziaria «non ne vale più la pena: le lamentele della classe politica sul deficit — ha continuato — ci lasciano Indifferenti Si lamentano e poi non fannò niente». Per Romiti è urgente razionalizzare e rle- quillbrare la finanza pubblica, creare le condizioni per irrobustire e far crescere le imprese, evitare di spostare il discorso su obiettivi Impropri come quello del monopoli Dopo 11 crollo di Wall Street il sistema economico internazionale si trova di fronte a uno scenarlo pièno di incertezze. Romiti prevede che le difficolta maggiori si evidenzeranno dopo le elezioni presidenziali statunitensi del prossimo anno e tra la fine dell'88 e l'inizio dell'89 si presenterà la minaccia della recessione. Se l'orizzonte, dunque, si presenta carico di minacce è indispensabile che gli imprenditori rinserrino le fila. E in vista del rinnovo dei vertici della Confindustria (il prossimo maggio). Romiti ha chiesto agli imprenditori «la massima compattezza e la massima adesione alle linee di azione che 1 responsabili eletti dovranno condurre». Un appello che ha raccolto l'applauso della sanguigna platea». Rinaldo Gianola

Persone citate: Cesare Romiti, Rinaldo Gianola

Luoghi citati: Reggio Emilia