Reliquia d'una chiesa d'oro di Sergio Quinzio

Reliquia d'una chiesa d'oro RISCOPRIRE GLI ARMENI; CULTURA E SPIRITUALITÀ' Reliquia d'una chiesa d'oro . Oli armeni sono per noi una specie di popolo fantasma, di cui ci ricordiamo in occasione di qualche atto di violenza terroristica, alimentata dall'esasperazione di una nazione che non è quasi mai stata politicamente autonoma. Oggi l'Armenia è una repubblica dell'TJrss, ma ci sono comunità armene in Turchia, in Libano, in Siria, in Iran, in Grecia, negli Stati Uniti e in Canada, in una diaspora simile a quella degli ebrei. Conteso nella sua tragica storia fra romani e parti, bizantini e musulmani, turchi e russi, il popolo armeno è una cosa sola con la sua Chiesa, costituitasi intorno al VI Secolo, come altre Chiese d'Oriente — la nestOriana, la glacobita, la maronita, la copta, l'etiopica — separatamente sia dall'ortodossia greca sia dal cattolicesimo romano. Dell'esistenza di questo remoto ramo cristiano noi per 10 più non abbiamo neanche 11 sospetto. Ma quando la sera del 21 novembre, festa della presentazione al tempio della Santa Madre di Dio, alla presenza del Papa si è celebrata nella basilica romana di Santa Maria in Trastevere la divina liturgia in rito armeno, la chiesa era gremita, e nessuno credo ne sia uscito, dopo le tre ore della celebrazione, senza portare con sé un'impressione profonda, e qualche domanda. La stessa presenza di Giovanni Paolo II finiva per perdersi di fronte alla sorpresa, e un po' anche allo sconcerto, del rito solennlsslmo celebrato da Sua Beatitudine Hovhannes Bedros xvni Kasparian, Patriarca di Ciucia degli Armeni, venuto dal: la sua sede di Beirut e circondato dal suoi vescovi e dai suol sacerdoti, tutti, per rispetto del luogo sacro, in pantofole ■ ornate, il corteo papale d'Ingresso ha attratto gli sguardi meno del successivo corteo patriarcale: il Patriarca incedeva imponente nascosto nel suo grande manto rosso, con in capo una nutria rossa scintillante come 11 manto, tenendo nella sinistra un pastorale che ha la forma dello scettro, sovrastato da un globo aureo e avvolto da un ampio velo anch'esso rosso fiamma. Oli arcidiaconi incensavano in continuazione con 1 loro turiboli dalle catene tintinnanti, e venivano agitati piccoli flabelli che luccicavano ed emettevano un suono simile allo stormire delle fronde. SI levavano intermi¬ nabili i canti alternati del diacono e del coro, mentre a seconda del momenti della liturgia si chiudeva la grande tenda rossa che separa l'abside dalla navata, o una tenda bianca Intorno al baldacchino e all'altare. Quasi sempre 11 celebrante, a lungo immobile all'altare con le spalle rivolte al popolo, recitava contemporaneamente, a bassa voce, preghiere diverse da quelle pubbliche del diacono e del coro. Il tratto che colpisce maggiormente un occidentale In questo rituale antichissimo, e appena ripristinato emendandolo dalle interpolazioni degli ultimi secoli, è l'Intensa sacralità. Il celebrante sovrasta di molto la comune umanità del fedeli, ma è ancora Infinitamente distante da un Dio che resta Inaccessibile e terribile. La preghiera è un gesto estremo che l'uomo osa, che richiede coraggio, e le formule che supplicano pietà e benedizione si ripetono incessantemente. Nelle musiche e nelle parole si esprime nello stesso tempo una profonda malinconia, una tenera nostalgia del divino. Insieme alla dolorosa esperienza di un popolo che è stato un vaso di coccio tra vasi di ferro, un popolo la cui stessa lingua. Indoeuropea, è commista a elementi persiani, greci, siriaci. Fin dal suo primo vescovo Gregorio l'Illuminatore, fra il m e il IV secolo, che era, come 1 suol successori, di famiglia regale, la nazione e la religione degli armeni si Identificano: fra il più acceso verticalismo ascetico, si sono ascoltate ancora le antiche preghiere per la fortuna delle armi dei re cristiani. Ma per la verità in questo si sente, piuttosto che la continuità con 11 passato, la sua intenzionale, formale, ricostruzione moderna. A confronto del quattro milioni di cristiani armeni che non sono in comunione con la Sede di Roma, quelli cattolici obbedienti al Patriarca che ha celebrato alla presenza del Papa sono pochi: non molti più di 200 mila. Ma la liturgia è la stessa, e la liturgia, nelle Chiese d'Oriente, 6 caratterizzante molto più della teologia. Attraverso il suo splendore è giunta cosi a noi l'eco lontana di una Chiesa che ha attinto storicamente un alto livello di spiritualità, e di una cultura ricca, che secondo alcuni avrebbe dato origine alle prime forme della grande architettura romanica europea. Sergio Quinzio

Persone citate: Bedros, Giovanni Paolo Ii, Patriarca

Luoghi citati: Armenia, Beirut, Canada, Grecia, Iran, Libano, Roma, Siria, Stati Uniti, Turchia