La condanna allo spettacolo

La condanna allo spettatolo La condanna allo spettatolo Su Fiorentina-Samp «pesa» la vocazione al bel gioco che anima Eriksson e Boskov - Lo slavo (in tribuna perché sospeso): «Nessuno diverte come noi» DAL NOSTRO INVIATO FIRENZE — Napoli-Torino e Roma-Inter, partite per classifica e prestigio. Quasi banale, tremendamente scontato. Su Fiorentina-Samp, terzo matchclou della domenica (o primo, lo sapremo stasera) c'è in più pepe, che può diventare buccia di banana su cui scivolare, dello spettacolo obbligato. A forza di parlare della loro vocazione al bel calcio, del «prima il gioco poi il risultato* (piccola bugia), del lavoro di gruppo e della libertà di espressione sul terreno, Sven Goran Eriksson e VuJadin Boskov, tecnici venuti «a risvegliarci da anni di torpore: si trovano di fronte e corrono rischi. Da Fiorentina e Samp si aspetta insomma la gara dell'anno, che sta per finire. Eriksson e Boskov interpretano con sfumature opposte — dalla zona pura alla marcatura a uomo — la stessa «religione» del football. Dicono ad una voce: «Solo giocando un buon caldo, si può arrivare a vincere: Lo svedese mette le mani avanti sostenendo che a Boskov invidia la furbizia, ma non ha paura — addirittura — di contaminare il ricordo glorioso del Mundial spagnolo quando dice: «A lungo le squadre di club e la Nazionale si difendevano molto bene, soprattutto, e attaccavano in contropiede*. Un attacco a chi privilegia il risultato, ma che mette spalle al muro.la sua Fiorentina. La squadra è costretta a spiegare in campo alla gente le idee del «maestro», che promette: -Oggi sarà una grandissima partita* Boskov, a causa della squalifica procuratagli dal suo alzarsi dalla panchina (troppo, per l'arbitro Magni) durante la gara con l'Avellino, sarà oggi in tribuna. Al suo posto in campo, a interpretare 1 suoi or¬ dini. Narciso Pezzetta che già lo ha sostituito (altra squalifica del boss che è calmo durante la settimana, ma mai di domenica) contro Como e Milan. Il tecnico jugoslavo, sapendo che oggi non potrà gridare, si fa sentire alla vigilia interpretando le attese generali: « Parliamo pure di calcio spettacolo, mi sta bene. Noi in questo inizio di stagione abbiamo fatto vedere il football migliore. Migliore di tutte le altre. La Fio¬ rentina è sulla stessa linea ideologica. Interpreta la sona totale (lo ricorda sorridendo, spera favorisca lo sprint di VlaUl e Mancini, n.d.r.), un gioco allegro soprattutto in casa. Vi faccio notare una cosa: la squadra viola è rifatta da poco, da tre mesi. La Samp è stata ricostruita tre anni or sono. Sulla Fiorentina, oggi, abbiamo Il vantaggio dell'esperienza di un blocco già costruito, perfezionato: Come dire che oggi vince la Sampdoria. Boskov gettato il sasso nello stagno del pallone, ritira la mano: Non piango sull'assenza mia dalla panchina, sullindtspontbtlltà di Vierchowod che sarà sostituito da Paganìa. Ma dico che attorno alla mia Samp. c'è troppo clamore, troppa attesa. I tifosi professano una euforia pericolosa, l'ambiente blucerchiato è diventato difficile da controllare. Non vorrei che questo clima troppo entusiasta arrivasse allo spogliatoio. Per ora l ragazzi reggono, conto sulla loro serenità morale. Conto che l'atmosfera interna, ancora misurata e cauta, duri a lungo. La Samp non può cambiare, è la Samp e basta. A Firenze affrontiamo un test dt maturità, più che un test di gioco*. Se Eriksson non tradisce il suo «credo», Boskov parlando di maturità prima che di gioco fa capire che la bella ragazza (la Samp degli anni scorsi, appunto) diventata donna comincia a pensare al concreto. Anche se non lo ammette: «Non è cambiato nulla, dentro di noi. Slete voi giornalisti a fare baccano, sono t tifosi a perdere II senso della realtà. Le belle parole, gli elogi e glt auguri di scudetto, fanno sicuramente piacere ma valgono poco. Nulla, per ora. I conti si fanno solo alla fine. Per questo dico alla squadra dt giocare come sa, dt non cadere nella trappola. Se et facciamo tfc 1 immelmo*, fef} Alla sottile conversione di Boskov, adesso che sente odor di classifica, alle ancora ferree convinzioni di Eriksson, risponderà la partita. A Firenze, dopo il venerdì di pioggia e vento, è tornato il sole. H tempo e il terreno non dovrebbero concedere alibi, quindi. La condanna dello spettacolo comincia a pesare su viola e blucerchiatl. Brano Penice a

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