La Cassazione cambia idea si può indagare su Marcinkus

La Cassazione cambia idea si può indagare su Marcinkus A luglio ritenne valida l'immunità prevista dai Patti lateranensi La Cassazione cambia idea si può indagare su Marcinkus D prelato è però stato prosciolto nella vicenda Italmobiliare - Pesenti resta invece sotto accusa ROMA — Dopo quasi sette anni di indagini il finanziere Giampiero, Pesenti sarà quasi certamente processato dal Tribunale di Milano per il prestito di SO miliardi (aumentato poi a 160 miliardi) che nel 72 lo Ior, Istituto per le Opere di Religione, fece all'Italmobiliare. L'ultima parola spetterà ora alla sezione istruttoria della Corte d'appello del capoluogo lombardo. L'esito appare ormai scontato dopo la sentenza della seconda sezione penale della Cassazione, presieduta da Silvio Pieri, che ha accolto in parte il ricorso del pg di Milano, in relazione ai reati di falso continuato in comunicazioni sociali commessi dagli ex amministratori e sindaci dell'Italcementl. La decisione della Suprema Corte è tuttavia di particolare interesse ed è destinata ad alimentare polemiche, perche nel giro di pochi mesi la Cassazione si è clamorosamente smentita sulla posizione giuridica di mons. Paul Marcinkus. Dall'inchiesta penale sul crack del vecchio Banco Ambrosiano l'arcivescovo e I due alti dirigenti dello Ior, Luigi Mennini e Pellegrino de Strobel, erano usciti in* dennl grazie alla sentenza della quinta sezione penale della Cassazione, che nel luglio scorso ha ritenuto applicabile l'immunità garantita dal Trattato lateranense del 1929. Questo •salvacondotto» è stato ora invece del tutto ignorato dalla seconda sezione penale della Cassazione che, esaminando in ogni dettaglio l'inchiesta giudiziaria condotta dalla magistratura milanese sul prestito di 50 miliardi (agganciato al valore del franco svizzero) che la banca vaticana fece quindici anni fa all'Italmobiliare (nel '79 il credito au- j mento cosi di altri 110 miliardi), ha prosciolto definiti- ! vilmente mons. Marcinkus, Mennini e de Strobel con formula piena. La Suprema Corte ha quindi di fatto cambiato pa rere. La contraddizione tra i due verdetti appare evidente, perché l'immunità sarebbe spettata anche questa volta ed avrebbe precluso qualsiasi esame del merito della vicenda Ior-Italmobi liare, cosi come era avvenuto per il caso Ior-vecchio Banco Ambrosiano, in cui la pesante accusa di concorso In bancarotta fraudolenta formulata dal giudice istruttore di Milano Antonio Pizzi era preventivamente caduta, senza pero essere stata in alcun modo esaminata. Una curiosità: nella sentenza di definitivo proscioglimento emessa dalla seconda sezione penale della Suprema Corte, stranamente, non figurano mal — neppure nell'intestazione, né nel dispositivo — i nomi di mons. Marcinkus e dei suol due collaboratori. La Corte, parlando del capi d'imputazione C ed E, ha fatto solo un generico riferimento •agli amministratori dello /or». I supremi giudici hanno inoltre escluso il reato di esportazione di valuta relativamente al pagamento degli interessi sul prestito e alla restituzione del 160 miliardi. Questo 11 motivo: «Le somme furono messe a disposizione dello Ior in Italia. Inoltre non risulta che l'accredito a favore dell'Istituto vaticano sia avvenuto alitostero». L'Inchiesta prese il via nell'80 dalla denuncia di un piccolo azionista, Giuseppe inzana, che impugnò U bilancio accusando lo Ior per appropriazione Indebita e il gruppo Pesenti pei falso in bilancio e comunicazioni sociali per non avere, tra l'altro, reso nota una perdita che superava l'intero capitale. Si avanzavano inoltre sospetti sull'esportazione di valuta per i pagamenti fatti in direzione dello Ior, considerato banca estera. Nel giugno '85 il giudice istruttore di Milano Maurizio Grigo rinviò a giudizio Giampiero Pesenti (suo pa¬ dre Carlo era nel frattempo deceduto) e gli ex amministratori e sindaci dell'Italcementl, ma prosciolse 11 vertice dello Ior, al quale aveva in precedenza inviato tramite i canali diplomatici le prescritte comunicazioni giudiziarie. Questa decisione fu poi confermata dalla sezione istruttoria della Corte d'appello di Milano. Ma la Cassazione, pur prosciogliendo definitivamente 11 presidente e i due alti dirìgenti dello Ior, ha accolto In tre punti il complesso ricorso del pg. Pertanto, oltre al reato di falso continuato in comunicazioni sociali che sarebbe stato commesso da Giampiero Pesenti e dagli ex amministratori e sindaci dell'Italcementl, la sezione istruttoria di Milano dovrà contestare anche il reato di appropriazione indebita. Pierluigi Franz

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