Con le toghe nella mischia di A. Galante Garrone

Con le toghe nella mischia Nascono i Cobas dei giudici? Con le toghe nella mischia Che il referendum sulla responsabilità civile dei giudici fosse sbagliato in partenza, lo avevamo detto e ridetto: sia perché agli intenti demagogici di qualcuno dei suoi promotori si alleava, malcelato, il proposito di certi settori politici di sottoporre a un controllo punitivo o intimidatorio una certa magistratura «scomoda»; sia per il suo carattere non perentoriamente abrogativo (come la Cosutuzione vorrebbe), bensì pasticciato, tanto che la gente ne ha capito ben poco. L'ammucchiarsi di quasi tutù i partiti, anche con repentini voltafaccia, sotto la bandiera di un imprecisato ed equivoco «sì», e il fatto che il dissesto della giustizia in Italia ha cause ben più gravi di quella additata dal referendum, non potevano che accrescere la confusione. Oggi, a dicci giorni dall'esito del voto, possiamo già scorgere i primi frutti avvelenati dell'iniziativa referendaria. Mi riferisco all'irrazionale scatenarsi dei risentimenti nei primi due giorni del congresso dei magistrati a bordo dell'«Achille Lauro». Possiamo capire l'irritazione di molti giudici, ma non ci sentiamo di condividerne la troppo accesa emotività. Ci fa pena sentir parlare di Cobas della magistratura, di sciopero bianco o d'altro colore più minaccioso, o vedere un procuratore generale, già noto per le sue truculente apostrofi, gettar la toga alle ortiche e preannunciare controffensive politiche. Con la stessa nettezza con cui abbiamo sempre deplorato certe inconsulte e rabbiose reazioni di governanti e parlamentari contro specifici processi o sentenze — reazioni che andavano ben al di là di una aperta critica, e suonavano come un insulto o una minaccia —, dobbiamo dichiarare che ci preoccupa non meno vedere giudici d'indubbio valore scendere al livello polemico dei loro detrattori. A. Galante Garrone (Continua a pagina 2 In quinta colonna)

Persone citate: Achille Lauro

Luoghi citati: Italia