E all'Ateneo scoppiò il '67

E all'Ateneo scoppiò il '67 Una festa, 20 anni dopo E all'Ateneo scoppiò il '67 S'incontrano i reduci dell'occupazione n manifesto che sarà affisso in città è già pronto, formato 70 per 100 centimetri, colori rosso e nero. Laconico l'annuncio: -Palazzo Campana, 27novembre 1967: Una sede e una data storiche. Qui, vent'anni fa, nel vecchio edificio che ospitava le Facoltà umanistiche, prese avvio la contestazione studentesca e giovanile, destinata a svilupparsi in tutto 11 Paese al soffio di lontane ventate cultural-ideologiche (Marcuse, Mao, «Che* Guevara, Vietnam). Nello stesso Palazzo Campana, vent'anni dopo, si ritroveranno 1 «reduci., i protagonisti della storica, prima occupazione di una sede universitaria. Un ritorno di fiamma per rilanciare le speranze di rinnovamento? Macché, soltanto un Incontro tra vecchi amici, in festosa allegria, spiegano gli ex occupanti, ormai quarantenni, ognuno con una sua .storia» diversa e un background che non rinnegano e non sventolano, diffidenti di etichette e di amplificazioni retoriche. n programma della 'festa, è nato, dopo una serie di •assemblee, dei .ragazzi del '67* richiamati dal tamtam diffuso in città II clou sarà venerdì 27, a Palazzo Campana. Una serate di musica, di gioia, tante foto e documenti d'epoca in mostra, banditi musi lunghi e noiosi pistolotti Una serate ad inviti («ma estesi., precisano gli organizzatori) aperta anche ai mass media dopo una non unanime decisione. Il mattino dopo, nell'aula magna di Palazzo Nuovo, via con le testimonianze, quasi un seminario di studi. Nelle due occasioni si potranno rivedere, abbandonati eskimo e furori giovanili, alcuni protagonisti di quei giorni, come Luigi Bobbio (ora insegnante di liceo) e Massimo Negarville (sindacalista Cisl), Franco Carrer e Armando Ceste (entrambi pubblicitari) e ancora Marco Buttino (ricercatore), Diego Marconi, Vittorio Rieser, Laura De Rossi, Guido Viale, Federico Avanzini, Marco Revelli, Peppino Ortoleva. Tutti «ragazzi del '67. per lo più sconosciuti ai ventenni d'oggi, paladini di quelle battaglie contro .l'autoritarismo accademico, e «i metodi baronali», sfociate nei mesi successivi nella dura contestazione del '68. Per quali motivi i vecchi leader hanno deciso di cele brare la ricorrenza? «Ci ritroveremo per festeggiare un anniversario — spiega Franco Carrer, incaricato dai compagni di tenere i rapporti con i mass media —. Non è il caso né di vergognarci né di esaltarci per le note vicende del '67-'68. Non vorremmo apparire dei nostalgici, con l'orologio fermo a vent'anni fa, né i celebranti di onoranze funebri: Aggiunge Armando Ceste: .11 prossimo 27 novembre sarà per noi come una festa di compleanno. Abbiamo preferito organizzarla noi protagonisti anziché lasciarla gestire ad altri. C'è da aspettarsi un fiume di parole per la rievocazione dell'avvenimento, non vorremmo che ne parlassero soltanto gli altri: S- Ì- P-

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