Sparito contenitore di cobalto di Piero Cerati
Sparito contenitore di cobalto Serviva per misurare l'acciaio nei forni alla DeltaCogne di Aosta Sparito contenitore di cobalto Forse è stato distrutto da una colata o è finito in una discarica con le scorie della lavorazione - I dirigenti: «Non esistono rischi per l'ambiente esterno» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE AOSTA — Un contenitore di cobalto, che serviva per la misurazione dell'acciaio in un forno dello stabilimento DeltaCogne di Aosta, è scomparso: forse distrutto da una colata d'acciaio, forse finito in una discarica con le scorie della lavorazione, sembra potersi escludere che sia stato rubato. L'involucro che contiene l'elemento radioattivo è in acciaio inossidabile, lungo trenta centimetri, con una circonferenza di sette millimetri. H servizio di sicurezza dell'azienda ha subito dato l'allarme e avvertito l'ente esterno addetto al controllo (tutte le aziende che usano materiali radioattivi sono sottoposte a verifiche periodiche da parte di personale specializzato non appartenente all'azienda stessa). •Non esistono rìschi reali né per i lavoratori né per l'am¬ biente esterno-, precisano due comunicati della DeltaCogne e della Regione Valle d'Aosta. Il consigliere regionale del psdi Gaetano Baldassarre ha presentato sulla vicenda un'interpellanza all'assessore alla Sanità per sapere se è stata aperta un'inchiesta sull'episodio e «per accertare eventuali responsabilità: Il contenitore, che emana radiazioni ionizzanti di modesta entità (1,3 milliCurle). può essere paragonato come sorgente radioattiva mallo stesso tipo degli apparecchi automatici usati nei rivelatori di incendi usati nelle strutture civili*, spiega la DeltaCogne. Non vi sarebbe dunque pericolo. Inoltre, l'azienda smentisce la possibilità che l'Involucro possa essere stato rubato. Sempre secondo le Indagini svolte dall'azienda vi sono due spiegazioni per la sua scomparsa. L'Involucro sigillato serve per controllare 11 livello dell'acciaio fuso nella lingottiera In colata continua, è inserito nel materiale refrattario e ha le funzioni di una fotocellula (segnala se il magma sta per traboccare): se l'acciaio lo ha raggiunto l'ha fatto fondere con la colata, se Invece è caduto nella scoria al termine della lavorazione è difficile riuscire a rilevarlo proprio per la sua debole radiazione. L'esperto chiamato per i controlli, secondo un documento della DeltaCogne, ha dichiarato che l'involucro «se è finito in una discarica o nel bacino d'acqua che si trova sotto la siviera ha un'intensità radioattiva che praticamente si annulla: sono sufficienti sessanta centimetri di acqua o di materiale terroso per rendere innocua la fonte di radiazioni. Rimanendo a un metro sopra il contenitore sigillato per centinaia di ore si raggiungerebbe appena la soglia di dose massima consentita per legge. Se il cilindretto fosse tenuto in mano provocherebbe soltanto ustioni. Le dichiarazioni sono quindi rassicuranti, anche la Regione Valle d'Aosta ha tenuto a precisare, per evitare ogni allarme tra 1 dipendenti della DeltaCogne e tra 1 cittadini, che ^l'episodio ha dato luogo a una serie di accurate ricerche, utilizzando strumentazioni specifiche. Le caratteristiche fisiche della sorgente di radiazioni, cosi come è stato accertato presso la DeltaCogne e presso il Corpo dei Vigili del Fuoco, sentita al riguardo l'Enea (Ente nazionale per le energie alternative), permettono di stabilire che non esistono rischi reali né per i lavoratori né per l'ambiente esterno: Piero Cerati
Persone citate: Gaetano Baldassarre
Luoghi citati: Aosta, Valle D'aosta
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