Bonn riscopre l'Africa di Alfredo Venturi

Bonn riscopre l'Africa Kohl in tre capitali: la linea Genscher paga Bonn riscopre l'Africa DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Qualche sera fa, in un servizio di presentazione del viaggio di Helmut Kohl nel Camerun, la prima rete della televisione tedesca mostrava una lapide dalle parti di Douala. C'era sopra il profilo familiare del Kaiser Guglielmo n, e una scritta in cui s'Inneggiava alla saggia amministrazione delle colonie imperlali. Sono passati quasi settant'anni da quando la Germania perdette le sue colonie: Togo, Camerun, Namibia, Tanganika. Da allora, l'Africa nera non è più stata una priorità per 1 tedeschi: questa è soltanto la seconda visita di un.cancelliere federale nel Continente.. A rompere il ghiaccio fu Helmut Schmidt, che nel '78 visitò Nigeria e Zambia. Coincidenza degna di rilievo: a preparare nove anni fa il viaggio del socialdemocratico Schmidt, e ora del democristiano Kohl, è lo stesso ministro degli Esteri 11 liberale HansDietrich Genscher. Che in questi giorni ha viaggiato, per parte sua, fra le inquiete capitali del Medio Oriente: da Rlad a Baghdad, dove lo attendeva l'infuocata attualità della guerra del Golfo. La diplomazia tedesca è In movi¬ mento, ben oltre 1 tradizionali fronti d'interesse europei: un attivismo che reca proprio la firma di Genscher. Il programma di Kohl si è articolato in tre tappe: Camerun, Mozambico, Kenya, dove 11 Cancelliere ha incontrrrato Ieri 11 presidente Arap Moi. La seconda è evidentemente quella che ha il più Impegnativo contenuto politico. Arrivando martedì a Maputo, il Cancelliere è stato preceduto infatti da una secca nota del governo sudafricano, In cui si accusa la Germania di volere, come altri Paesi d'Occidente, cacciare un cuneo fra Pretoria e i suoi vicini. In realtà. Il senso del viaggio africano del Cancelliere è prima di tutto economico. Il Continente occupa una parte relativamente modesta, 11 3,5 per cento, nel commercio estero federale. L'obiettivo di allargare questo Interscambio è evidente nella stessa composizione della delegazione che accompagna Kohl, folta di rappresentanti della finanza e del mondo produttivo. Usando un argomento slmile a quello caratteristico della diplomazia italiana, un collaboratore di Genscher spiega come la Ger¬ mania sia un partner ideale per 1 Paesi africani, poiché non ci sono di mezzo contenziosi legati al passato coloniale, né Bonn può essere sospettata di perseguire politiche di potenza. Ma non si tratta soltanto di questo: è infatti chiaro che la Germania sta uscendo dal suo vecchio guscio diplomatico del basso profilo, e che Genscher si sforza di adeguare l'Immagine Internazionale del Paese alla forza della sua economia. Il gigante economico comincia a non volerne più sapere del ruolo sbiadito di nano politico. L'attivismo tedesco è evidente anche In altri quadranti diplomatici: per esempio Genscher è stato Il primo ministro degli Esteri d'Occidente a mettere 1! piede sul suolo albanese. La politica estera federale si è sempre basata su due assi: 11 saldo ancoraggio nell'Occidente da una parte, assortito dal rapporto spedale con la Francia, e dall'altra una Ostpolitik volta a coltivare sia le relazioni lntertedesche, sia la naturale vocazione della Germania come partner occidentale privilegiato dell'Unione Sovietica. Alfredo Venturi