Inferno di fumo

Inferno di fumo Inferno di fumo DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Londra è una metropoli dai nervi robusti: ma la tragedia a Klng's Cross l'ha scossa e commossa. Trenta persone sono morte arse o soffocate nel sottosuolo, nei labirinti della metropolitana: e del 20 feriti, tutti straziati da tremende ustioni, tre forse non soprawlveranno. Tra 1 morti, vi è il giovane italiano Marco Liberati, in vacanza a Londra: e tra i feriti vi è la sua fidanzata. Mariella Sante Ilo, che qui studiava. «£' stata un'esperienza atroce. Bisognava discendere nell'inferno», narrano i pompieri, che con vero e proprio eroismo hanno combattuto per ore e ore una battaglia crudele e brutale, una battaglia In cui uno ha perso la vita. •Sono inorridita», ha detto Margaret Thatcher, subito recatasi all'ospedale, per parlare con 1 medici, non con i feriti, tutti troppo infermi. Per la regina, è stato uno .choc profondo». Non è stata certo la prima sciagura sull'Underground londinese, né la più ferale: 43 persone morirono, il 28 febbraio '75, alla stazione di Moorgate, nello scontro di due treni. Ma mal si era avuto un incendio tanto feroce in un dedalo, tanto affollato, di scale, di corridoi, di gallerie. Klng's Cross è una delle sedici stazioni ferroviarie della capitale, quella da dove partono 1 treni per il Nord-Est e la Scozia. Il suo immenso ventre è unico in Europa, in quanto accoglie ben cinque linee della metropolitana: a un livello, la Plccadilly, la Northern e la Victoria e, a un livello supe< riore, la Metropolitan e la Circle. Tutte sono congiunte da vari passaggi e altri passaggi le collegano alla stazione ferroviaria, alla superficie. Alle 19.30 di mercoledì sera, decine di passeggeri, giunti con la Plccadilly Line, sono sulla lunghissima scala mobile che sale verso la biglietteria centrale. E' una scala vecchia, di quelle ancora in legno, in attesa di essere cambiata. D'improvviso, un fumo sempre più denso erompe da due lati della scala e un muro di fuoco si erge alla sommità. A questo punto, c'è chi affronta fumo e fuoco, si lancia di corsa, supera la sala della biglietteria, arriva alla superficie.' Sono pochi. I più si fermano o retrocedono. E' l'inizio della tragedia. Un sopravvissuto narra: «La «cala cominciò a vibrare, poi a girare impazzita. Chi ancora era sui suoi gradini fu scagliato in aria. Una caligine letale dilagò ovunque. Tutti cercavano una via di scampo. Fu il panico». ■ In pochi istanti, la vasta biglietteria e numerosi corridoi si trasformarono In una fornace, dove il fumo, portato ad altissime temperature da un incendio circoscritto ma violento, soffocava, bruciava, uccideva. I morti sono caduti quasi tutti nella biglietteria. Tale era il calore, che ha staccato e spezzato migliala di mattonelle, che ha reso intoccabili fino a ieri tutte le superfici metalliche. Tale fu lo slancio del pompieri che alcuni tentarono di raggiungere la biglietteria senza attendere le maschere. Vi riuscirono, hanno salvato qualche vita, ma hanno subito ferite, uno è morto. Una donna racconta: «Ero in un corridoio. Pareva Hiroshima. Bruciavano i capelli, bruciavano gli abiti, bruciava la pelle. Tutti urlavano» Sono mille vicende, una più straziante dell'altra. VI è la storia dei passeggeri che tentano la fuga su un'altra scala, ma si trasformano in torce. Vi è la storia degli anziani, prigionieri del fumo in qualche galleria, esortati dalle grida del soccorritori, ma incapaci ormai di percorrere i pochi metri tra la morte e la vita. C'è la storia del povero e giovane chitarrista, che. .suonava «ella stazione della metropolitana e Òhe adèsso è tra i feriti più gravi, con le mani forse insalvabili. Le uniche persone sopravvissute alle vampe e ai vapori nella zona dell'epicentro sono quelle rifugiatesi dietro le robuste pareti e porte del gabinetti. Contrariamente alle primissime notizie, fumo non ha mai raggiunto i treni dei vari metrò, che hanno continuato a sfrecciare. Mario Cirlello

Persone citate: Cross, Margaret Thatcher, Mariella Sante Ilo, Mario Cirlello, Northern

Luoghi citati: Europa, Hiroshima, Londra, Scozia