Irangate, epilogo in grigio

Irqngqte, epilogo in grigio Il rapporto sullo scandalo ribadisce lo accuse a Reagan, ma la vicenda sembra ormai un capitolo chiuso Irqngqte, epilogo in grigio «La responsabilità ultima è del Presidente, ma non c'è prova che fosse consapevole dell'inganno» - Controrelazione di alcuni inquirenti repubblicani: è guerriglia elettorale - La Casa Bianca: giudizi soggettivi Ennio Caretto DAL NOSTRO CORRISPONDENTE WASHINGTON — Sulla scrivania di Reagan, da Ieri, insieme con 11 rapporto sullo scandalo. Intitolato tiratiContras Affair», ci sono le lettere che chiedono la grazia per i suol protagonisti, l'ex consigliere della sicurezza nazionale Polndexter e 11 suo braccio destro North. Uscito ferito politicamente dall'Iran gate, la vendita segreta di armi a Teheran, il Presidente sta valutando se adottare questa misura: si dice che concederà la grazia, ma che per annunciarla aspetterà dopo 11 vertice con Oorbaciov. Reagan ha letto quasi tutte le richieste di perdono. Ieri mattina, quando il capo di gabinetto Baker ha portato nello studio ovale 11 rapporto, un volume di quasi 700 pagine, il presidente lo ha Invece ignorato: •Dagli un'occhiata — ha detto con un gesto d'impazienza a Baker — e riassumilo in una cartella: Lo scandalo è finito, ha spiegato la Casa Bianca ai giornalisti, -la vita continua: In un certo senso, questa era la conclusione obbligata della inchiesta congressuale più tormentata dal Watergate di Nixon. Da buona parte del massiccio libro, pubblicato ieri e in vendita a 30 dollari, 37 mila lire, è confermato 11 sospetto che Reagan «sapesse» dell'episodio più grave, lo storno dei pagamenti iraniani ai contras in Nicaragua, e sia quindi incriminabile: persino l'ambiguo linguaggio del rapporto lo indica in modo abbastanza esplicito. >La responsabilità ultima è del presi' dente* dice 11 rapporta «La Costituitone richiede che sia lui a garantire il rispetto della legge... Le azioni e la con' dotta del presidente hanno invece contribuito all'inganno: Ma, aggiunge subito 11 testo, «la commissione inquirente non ha trovato prove dirette che Reagan fosse parte consapevole: E poiché troppi documenti sono an dati distrutti, conclude il rapporto, troppi testimoni si sono contraddetti, è proba' bile che tutta la verità non venga mal a galla. La tela cala cosi sull'Irangate e lascia l'amaro in boc ca: anziché chiarezza sullo scandalo, il rapporto, a cui è allegato un controrapporto, a sua volta accompagnato da molti pareri, arreca solo confusione. La maggioranza della commissione inquirente, i democratici In blocco e tre degli otto repubblicani, è d'accordo che bisognerebbe censurare Reagan, sotto • 11 cui controllo «al di là di ogni dubbio si è sovvertita la legge*; è che Polndexter e North andrebbero processati. Ma nel controrapporto i repubblicani dissidenti respingono questo «isterico giudizio, come 'frutto della guerriglia elettorale anziché dell'analisi obiettiva», «fi presidente e i suoi uomini hanno commesso degli errori non dei reati» scrivono. •Nessuno ha attentato alla Costi turione, rimedi sono stali presi, e la Casa Bianca collabora ora col Congresso: Nel volume, si lascia aperto lo spiraglio a un «mea cul¬ pa» reaganiano, e a un provvedimento contro 11 ministro della Giustizia Meese, 11 primo a svolgere un'indagine sull'Iran gate, ma in modo molto sfumato. SI auspica anche un approfondimento del ruolo della eia nello scandalo, visto che 11 suo defunto direttore, William Casey, ne fu in pratica l'architetto. Ma 11 portavoce del presidente, Marlin Fitzwater, ha escluso tutte queste misure. In un secco comunicato — «mio, non di Reagan: ha detto — ha affermato che «si tratta di giudizi soggettivi e neppure unanimi». Quanto all'inchiesta giudiziaria del procuratore spedale Walsh, che dovrebbe decollare sulla base del rapporto, «il presidente non ne è oggetto, e sta fornendo tutti i possibili chiarimenti al magistrato: Walsh per ora non ha spiccato nessun mandato, pur avendo Interrogato alcuni personaggi minori dello scandalo. Sull'Irangate In sé il rapporto non svela molto di nuovo. Precisa che la Casa Bianca riuscì a raccogliere 46 milioni di dollari per 1 contras in Nicaragua quando la legge lo proibiva, tra donazioni di alleati e vendite di armi all'Iran; che le forniture militari al regime di Khomeinl finirono non al moderati ma agli estremisti, tra cui uno del leader del gruppi oltranzisti che prendevano In ostaggio gli americani in Libano; e che alcuni Paesi europei rifiutarono di aprire i propri aeroporti agli aerei che le trasportavano (si ignora se tra essi ci fu l'Italia, anche se il predeces¬ sore di Polndexter, McFarlane, venne mobilitato un giorno che era in visita al Papa a Roma). Mesi fa, all'apice dell'Irangate, Reagan affermò che alla pubblicazione del rapporto sarebbe «salito sui tetti della Casa Bianca e avrebbe urlato la sua verità: Ieri, attraverso Fltzwater, ha indicato di non ritenerlo più necessario: 'Appunti analoghi ce li aveva già mossi la Commissione Tower, sul cui rapporto abbiamo fondato una serie di riforme*' ha chiarito il portavoce. Il presidente tenta di sollevarsi al di sopra della mischia, chiedendo al Congresso di lasciarlo lavorare. La sua agenda è ricolma di scadenze: la crisi della Borsa, il dollaro, 11 disarmo, Oorbaciov. Washington. Vengono consegnate ai giornalisti le copie del rapporto delle commissioni d'inchiesta sull'affare Iran-Contras (Ap)