«Non ci sarà una Cernobil nel Golfo » di Alfredo Venturi

«Non ci sarà ma Cernobil nel Golfo » L'Agenzia atomica internazionale smentisce l'Iran dopo il bombardamento della centrale a Bushehr «Non ci sarà ma Cernobil nel Golfo » Teheran lancia l'allarme e chiede un'ispezione - L'impresa costruttrice tedesca: «Nessun pericolo, non c'erano ancora materiali radioattivi» - Il ministro degli Esteri di Bonn, Genscher, in visita a Baghdad DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Una Cernobil nel Golfo? E' Teheran a lanciare il drammatico allarme, dopo che martedì aerei iracheni hanno attaccato a due riprese con 1 missili la centrale nucleare di Bushehr. Oli iraniani chiedono l'intervento degli ispettori dell'organizzazione internazionale per l'energia atomica (Alea). A Bushehr, denunciano, c'erano materiali fissili, le conseguenze dell'incursione possono essere catastrofiche. Una notizia da togliere il flato, per fortuna concordemente smentita da molte fonti tecniche: Bushehr non era ancora operativa, 1 missili di Baghdad non possono avere liberato radioattività. Due reattori; una potenza complessiva di 1300 Megawatt: questa centrale elettronucleare, sulla costa iraniana del Golfo Persico, era uno fra 1 più ambiziosi progetti del regime imperlale di Teheran. Un progetto da nove miliardi di marchi, quasi 5 mila miliardi di lire al cambio del '79. La commessa era toccata a un'Im¬ presa tedesca del gruppo Siemens, la Kraftwerkunion (Kwu). La rivoluzione khomeinista, otto anni fa, interruppe 1 lavori di costruzione, i tecnici tedeschi furono rimpatriati. Dopo il duplice attacco aereo di martedì, Teheran accusa dunque Baghdad non soltanto di avere ucciso undici persone, fra le quali un tecnico tedesco, ma anche di avere provocato uno spaventoso disastro ecologico. L'Alea, da Vienna, Implicitamente smentisce. Più volte, si fa sapere ufficiosamente, gli Iraniani hanno chiesto ispezioni alla centrale dopo attacchi iracheni. Non se ne è mai fatto nulla per una ragione molto semplice: fino all'estate '80 non c'era traccia, nell'impianto di Bushehr, di materiali fissili. Le richieste d'ispezione erano dettate da motivazioni propagandistiche. Lo stesso rassicurante scenario, lascia capire l'Alea, si può applicare alla richiesta che ha seguito il bombardamento di martedì. Rassicuranti anche le smentite che arrivano da fonti americane e tedesche. Dagli Stati Uniti Gary Milhollln, docente all'Università del Wisconsin, ex consulente del Pentagono per i problemi della proliferazione nucleare, assicura che da una centrale incompiuta e inattiva come Bushehr non possono liberarsi radiazioni. Dan Bulter, portavoce del ministero dell'Energia, conferma che in Iran non esistono impianti atomici in funzione. La Kwu fa sapere che al momento dell'interruzione dei lavori non aveva ancora cominciato a fornire 11 combustibile nucleare da destinarsi all'alimentazione del reattori. Uno del quali era stato completato all'ottanta per cento, l'altro al sessanta, Ma gli iraniani non potrebbero essersi procurati altrove il materiale fissile? A questa domanda, un portavoce della Kwu dichiara di non essere in grado di rispondere. Certo, precisa, non c'era nulla fino all'ultima nostra ispezione, nell'84. Che ci faceva a Bushehr una squadra di tecnici tede¬ schi? Risponde la loro Impresa, la Technische Ueberwachungsverein (Tuv): una ditta di Essen specializzata in controlli. La Tuv era stata incaricata dall'Ufficio Iraniano per l'energia atomica di verificare le condizioni della centrale, in vista di una eventuale ripresa dei lavori. Le ispezioni erano cominciate lo scorso giugno, dopo che l'Iraq si era impegnato, presso l'Alea, che avrebbe escluso le centrali. In particolare Bushehr, dagli obiettivi delle sue azioni belliche. Erano undici 1 tecnici della Tuv al lavoro a Bushehr. Uno di .loro, Juergen Friedrichs, è rimasto ucciso durante l'attacco. Oli altri sono a Teheran, in attesa di rimpatriare, n ministero federale degli Esteri fa sapere che la Tuv era stata messa in guardia, al momento di accettare la pericolosa commessa. L'incursione aerea sulla centrale è avvenuta proprio alla vigilia della visita a Baghdad del ministro Hans-Dietrich Genscher. Alfredo Venturi

Persone citate: Alea, Gary Milhollln