E Baudo sbaglia Giostra

E Baudo sbaglia Giostra E Baudo sbaglia Giostra H direttore artistico di Berlusconi ammette di aver fatto un programma sbagliato: «A gennaio cambierà» - Contento per «Festival», di Celentano dice: «Lui mi piace, ma lo show non va, non reggono i giochi, non funzionano le attrazioni» ROMA — A metà della battaglia d'autunno giocata dall'universo televisivo italiano a forza di Indici d'ascolto e di trovate sensazionali, Pippo Baudo, fino all'anno scorso sovrano Incontrastato del video nazionalpopolare oggi più semplicemente direttore artistico del gruppo Finlnvest, passa al microscopio 11 genere varietà, 11 più discusso e il più discutibile, 11 solo capace di catalizzare le masse oltre all'Informazione e allo sport, 11 grande malato Intorno al quale si avvicendano luminari e scienziati nella speranza di ottenerne la guarigione. E ovviamente trattandosi di varietà l'esame comincia da Fantastico, caso televisivo della stagione. Le prime puntate l'hanno fatto intavolare, adesso invece sostiene di divertirsi. •Celentano mi piace — dice — non mi piace Fantastico. Lui fa quello che ha sempre fatto nella sua carriera di cantante, combinando l'effetto sorpresa all'effetto pasticcio. Ma intorno a lui la Rai non ha costruito uno spettacolo con una logica: non reggono t giochi, non funzionano le attrazioni, non hanno un ruolo i suoi compagni. Neanche il meccanismo inventato per raccogliere soldi a favore di un villaggio nel Kenia mi convince, tanto è vero che quando l'hanno offerto a me per Canale S l'ho rifiutato. E poi perché i dirigenti Rai hanno acconsentito che Celentano non presentasse il concorso della Lotteria? Fantastico è un programma che la Rai fa, d'accordo col ministero delle Finanze, proprio per la Lotteria di Capodanno. Celentano ne ha fatto un programma che promoziona lui stesso e, a suo modo, lo sponsor. E cosi le cartoline non arrivano, la trasmissione non si regge sulle sue gambe, la tradizione non viene rispettata». Perché allora difendere Celentano? •Perché è se stesso, perché è uno dei pochi che poteva mettere la parola fine in Rai alla cosiddetta Era-Baudo, perché anch'io ormai ogni sabato sto incollato al video per sentire che dice: se riesce a non farsi imbalsamare dai protocolli aziendali Celentano funziona». La Rai quindi ha fatto bene a tenerselo? •Certo lui ha toccato vertici imprevedibili proponendo l'annullo di una consultazione elettorale, ma se l'azienda l'avesse cacciato avrebbe fatto un'altra sciocchezza: Fantastico senza Celentano non esiste». Parlare di Fantastico inevitabilmente porta a parlare di Festival, programma ignorato dalla critica, che venerdì scorso è riuscito però a raggiungere otto milioni di ascoltatori, restituendo il sorriso a Berlusconi e la serenità agli sponsor. •Festival — dice Baudo ha avuto una lunga fase di rodaggio perché da dieci anni ormai non facevo piùuno spettacolo registrato e non ne ricordavo le regole. E poi, va detto, che rispetto al concorrente Fantastico è penalizzato. Intanto non ha la diretta, il che significa uh 30% in meno di ascolto. E sbaglia il ministro Marami a pensare che il varietà ne possa fare a meno. Poi ogni dodici minuti è interrotto dalla pubblicità, è trasmesso da Canale 5 che non arriva su tutto il territorio nazionale, infine la tivù- privata non gode della sacralità istituzionale che avvolge la Rai e perciò non fa notizia. Dalla sua, Festival ha il vantaggio di essere uno spettacolo di gruppo dove ciascuno fa la sua parte e di invitare cantanti che non tuta possono permettersi'. Ma l'ospite è indispensabile alla riuscita del varietà? •In un varietà che deve superare le sei settimane sì, a meno che non si punti sulla provocazione. Mi domando però: che succederà alla Rai dopo il 6 gennaio, quando Celentano non ci sarà pili?». Un varietà sbagliato comunque Baudo ammette di aver lo fatto. E' La Giostra, il programma della domenica, schiacciato dalla tenaglia di Domenica in In onda su Ramno, e di Piccoli grandi fans, in onda su Raidue. «A gennaio proviamo a modificarlo: me ne vado io, arrivano Sandra Mondalnl e Raimondo Vianello Con una «situation comedi/', la Bonaccorti lancia un grande gioco, mettiamo a punto nuovi meccanismi per acchiappare ascolto. Ma il problema resta: il pubblico della domenica vuole spettacoli tradizionali al punto che perfino La Giostra, costruito con tanti segmenti diversi, non è riuscito a conquistarlo. Figuriamoci cosa può fare Va' pensiero di Barbato,' una trasmissione intelligente pensata per un pubblico intelligente, che però ha la caratteristica di non guardare la tv la domenica pomeriggio: Al varietà elitario non ci crede, Baudo? « No. la televisione è un mezzo di comunicazione di massa: se non c'è la massa che senso ha fare televisione?'. Simonetta Roblony Baudo e Bonaccorti: il varietà della domenica pomeriggio non ha funzionato un programma che la Rai fa

Luoghi citati: Kenia, Roma