Multato il castellano

Multato il castellano Dopo il sequestro cautelativo del maniero di Biandrate Multato il castellano Santino Tarantola, 56 anni, presidente onorario del Novara, e il suo amministratore dovranno pagare 20 milioni per non aver eseguito interventi a difesa dell'edificio - Nel frattempo sono stati rifatti i tetti con una spesa di 120 milioni SAN Giorgio — L'incuria e lo stato di profondo degrado In cui era caduto il castello dei Biandrate è costato al suoi proprietari una multa salatissima: Santino Tarantola, 56 anni, noto costruttore edile novarese, presidente onorario del «Novara Caldo», e il suo amministratore, Luciano Qho, SO anni, dovranno pagare 20 milioni per non aver eseguito sollecitamente le opere di tutela dello storico edificio, come più volte aveva richiesto la Sovrintendenza ai Beni ambientali del Piemonte. L'ha stabilito il pretore di Strambino Renato Searrone, intervenuto alcuni mesi fa con un clamoroso provvedimento di sequestro cautelativo del castello e con un'ordinanza in cui disponeva tutti quei lavori necessari per evitare che l'Immobile cadesse nella fatlscenza più completa. OU effetti dell'Iniziativa del magistrato sono stati immediati: 1 tetti del castello sono stati rifatti, porte e fi nestre sbarrate per evitare le continue incursioni di vandali. Dice Santino Tarantola: «Abbiamo speso 120 milioni: per poter restaurare l'intero immobile ce ne vorrebbero venti o trenta volte tanto. Speriamo di poter trovare un compratore: quando parecchi anni fa lo acquistammo, i nostri progetti erano diversi, purtroppo una serie di vicende li hanno fatti modificare: Il pretore Scarrone intan¬ to ha revocato il sequestro: 11 castello può dunque essere messo in vendita sempre che si trovi un acquirente disposto a ristrutturarlo, n Comune di San Giorgio aveva offerto aldine centinaia di milioni per acquisirne una parte. Spiega il sindaco Giovanni EUena: «Tutti i sangiorgesi li sentono profondamente legati al loro castello: di qui il disappunto per le condizioni di abbandono in cui è stato {asciato andare. Non abbiamo però i miliardi per comprarlo e risistemarlo: lo Stato non dà aiuti*. B ministero dei Beni am¬ bientali, attraverso le Sovrintendenza, si limita a imporre vincoli: cosi succede che anche molti castelli del Canavese si trovino nelle stesso condizioni di quello sanglorgese. A Ozegna, per esempio,' da almeno una ventina d'anni si parla di trasformare il castello in sede del Municipio: non ci sono perù 1 soldi. B Comune di Rivarolo ha comprato cinque anni fa il Malgra e il suo splendido parco: oggi si ipotizza la possibilità di sfruttare alcune sale dell'edificio come sede per la biblioteca. Anche in questo caso serviranno centinaia di milioni per intervenire. Paradossale infine la vicenda del castello dalle «rosse torri» di Ivrea: doveva diventare sede del Comprensorio. Dopo le prime opere finanziate dalla Regione il cantiere è stato abbandonato. Oggi molti del lavori eseguiti alcuni anni fa devono essere rifatti. Unica eccezione, il castello di Mazze, acquistato da Pier Corrado Salino, che se l'è restaurato a proprie spese. Ma sia per i privati che per gli enti pubblici i castelli sono diventati oggi un lusso impossibile da mantenere. g. nov,

Persone citate: Giovanni Euena, Luciano Qho, Pier Corrado Salino, Renato Searrone, Santino Tarantola, Scarrone

Luoghi citati: Biandrate, Comune Di Rivarolo, Comune Di San Giorgio, Ivrea, Novara, Ozegna, Piemonte, Strambino