Cossiga delude Londra

Proteste per il rinvio della visita a causa della crisi di governo Proteste per il rinvio della visita a causa della crisi di governo Cossigq delude Londra «L'Italia riprende le cattive abitudini» - «I leader si dedicano più ai rimpasti che alla politica internazionale» - «Spese per nulla decine di migliaia di sterline» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA — Quei è la conseguenza più triste della mancata visita di Cossiga in Gran Bretagna? Non è il •rammarico» della regina. Non è il disappunto del diplomatici. Non è il malumore della ricca comunità italiana a Londra, soprattutto di quella che ha le sue radici nella City, comunità che s'era fatta in quattro per dare lustro al viaggio. Le eccellenti relazioni fra l'isola e la penisola non saranno amareggiate da questo storni in a teacup, da questa tempesta in una tazza di tè, come già la chiamano, con benevola ironia, non pochi inglesi. La conseguenza più deprimente è un'altra. Si è attratta l'attenzione sulla labilità dei nostri governi, si è rimesso in forse il nostro peso internazionale. Anche queste ombre si disperderanno, soprattutto se la crisi partorirà un'amministrazione piii robusta e più grintosa: ma, frattanto, esistono, fin troppo corrucciate. Il Financial Times intitola 11 suo editoriale: •L'Italia riprende le sue cattive abitudini». E V Independent: • Come dare una brutta fama a una coalizione.. LIndependent è il più severo con i nostri capi, li sferza impietoso. -Gli italiani si lamentano spesso che, all'interno della Comunità europea, le loro vedute non hanno l'influenza che meritano. Dopotutto, l'Italia è trai membri fondatori della Comunità e, visti i suoi recenti successi economici, dovrebbe in teoria avere il medesimo peso politico della Francia negli affari comunitari: Ma non lo ha. Perché? L'Independent prosegue: «7n parte, perché troppo spesso i leaders politici italiani sembrano dedicarsi con più zelo ai rimpasti governativi a Roma che al compito d'influenzare le decisioni politiche a Bruxelles. Non basta. Gli italiani si lamentano sempre che l'Inghilterra si ri fiuta di prenderli sul serio nelle questioni internazionali e attribuiscono tale atteggiamento all'arroganza del Foreign Office. Afa come possono aspettarsi d'essere trattati in modo diverso, quando un'importante visita di Stato è disdetta soltanto perché un minuscolo partito ha lasciato un governo di 109 giorni, governo che comunque avrebbe avuto una maggioranza parlamen tare?», E qui YIndependent mini' riizza i rischi della crisi, cosi come aveva massimizzato, all'Inizio dell'articolo, gli obblighi di Cossiga, quale ospite dell'Inghilterra. La sua tesi: bisognava differire il rimpasto per permettere al Presidente di non mancare all'appuntamento britanni' co. Più comprensivi gli altri giornali, in particolare il Financial Times e 11 Guardian. Menzionano i nocivi effetti internazionali dell'instabilità italiana, ma non drammatizzano e sperano anzi che la •botta liberale di venerdì 13» dia frutti benefici. La sorpresa, certo, è stata profonda. A Bucklngham Palace ricordano che l'ultimo Capo di Stato ad annui lare una State Visit In Gran Bretagna fu l'indonesiano Sukarno, nell'aprile '62: e lo fece con due settimane, non due giorni, di preavviso. Sai tano tre grandi banchetti, solenni e fastosi Uno a Bucklngham Palace, offerto dalla famiglia reale; uno al Victoria and Albert Muse um, offerto dal presidente Cossiga; ed uno alla Ouild hall, offerto dal Lord Mayor della City. Salta purtroppo l'appuntamento più significativo e importante dei viaggio: il discorso di Cossiga alle due Camere del Parlamento, un onore concesso soltanto a Reagan, Mitterrand e a re Juan Carlos di Spagna. Restano, ma senza Cossiga, almeno tre avvenimenti culturali: i «vetri del Cesari»,* Londra, un'esposizione sponsorizzata dalla Olivetti, un convegno a Edimburgo su Leopardi, una mostra a York dell'architetto Aldo Rossi. L'Italia sarà forse rappresentata dall'ambasciatore a Londra Boris BiancherL Come una vacanza annullata, anche una visita annullata comporta delle spese, degli indennizzi: 1 due governi pagheranno. Secondo il Times, Bucklngham Palace, o meglio lo Stato, dovrà sborsare «decine di migliaia di sterline'. E' possibile, ma altri considerano la cifra eccessiva per una accoglienza che non vi sarà, n Times osserva altresì: Danni particolarmente forti subiranno le ditte italiane che speravano di valersi dell'occasione per campagne promozionali e che hanno speso migliaia di sterline per sponsorizzare le iniziative culturali: E l'uomo della strada? Non ci resta male? No. il londinese, blasé, indifferente, non si sarebbe neppure accorto dell'ospite straniero. Avrebbe anzi inveito, perché queste visite arruffano e scompigliano il traffico, mobilitano centinaia di poliziotti. Le vere, lacrimanti, vittime della crisi sono tutte quelle signore, soprattutto italiane, che avevano investito ambiziosamente in eleganti toiJettes. Nessuno le rimborserà.