Così ho battuto il Ku Klux Klan

Così ho battuto il Ku Klux Kiwi La madre di un ragazzo negro linciato in Alabama ha ottenuto giustizia Così ho battuto il Ku Klux Kiwi L'associazione razzista, giudicata corresponsabile nell'omicidio, condannata a pagare un indennizzo di oltre nove miliardi - Per questo dovrà vendere il palazzo che ospita il quartier generale L'assassino condannato alla sedia elettrica. I giudici dissero: la pena capitale non fu mai così giustificata. «D verdetto non mi ha reso meno infelice. Sono sorpresa che una giurìa di bianchi abbia fatto questo» o a di e li a » ò ys o a aoa. es mte o li re le i- stati oggetto di discriminazione. Nel 1979 Dees e Bill Stanton, 11 direttore del centro di ricerca, affrontarono 11 primo caso che riguardava il Klan e fondarono Klanswatch, un'unità Investigativa che segnala le attività del clan e pubblica un bollettino. Nel 1983 uomini del Klan incendiarono il quartier generale del centro, a Montgomery. L'anno dopo, gli uomini di Dees e Stanton intrapresero la campagna più massiccia contro il Klan, usando la causa civile della signora Donald per smantellare 11 ramo dell'organizzazione che faceva capo a Robert Shelton Anche se la signora Donald non aveva presenziato al processo del 1983, decise di farsi forza e seguire la causa civile. «Se sono stata in grado di sopportare che uccìdessero Michael — ragionò potrò anche sopportare di vedere le loro facce». Ma non riuscì a guardare quando «tigre» Knowles, il primo testimone, fece davanti al giudici un resoconto privo di emozioni, spiegando la concatenazione di fatti che aveva condotto all'assassinio. E pianse In silenzio quando Knowles scese dal banco del testimoni per far vedere come aveva aiutato ad uccidere suo figlio. Durante la pausa di pranzo, quel giorno, «tigre. Knowles chiamò Morris Dees nella sua cella. Voleva parlare alla corte. Dees lo avvisò: .Qualsiasi cosa tu faccia, non giocare all'avvocato. Di' quello che provi: Quando la corte si riunì nuovamente, il giudice fece un cenno a Knowles. «Ho soltanto un paio di cose da dire» esordi quest'ultimo, in piedi di fronte al banco della giuria. «So che c'è gente che spvamstladeLaopdimo fistemogpSrizatebdodLzrireatocleesPCDMredAGSm6ItBCma?-! cerca di screditare la mia te- diys o, esi la ry le alria un ell ra n84, ys 86, laalia, lana iudiun rte altta dia ete toah ennto piato re di sta. in 'Auna ata che i di cee si resen sul un a di del ano, un non issi ualque ddi 2% ntri o». 972, olse //olire). perndir ritori nza d. Il e atavo che sero IrnltAcBdvmp4FctlNdv5- l'stimoniama. Tutto ciò che tìSJfrWBettó è vero. Quando nò fatto ciò che ho fatto, agivo come membro del Klan. E io spero che quella gente impari dai miei errori. Spero proprio che infliggiate una giusta punizione a me e a tutti coloro che sono coinvolti in questo caso». Poi Knowles si voltò verso Beulah Mae Donald e come se aprisse gli occhi per la prima volta Implorò 11 suo perdono. «iVon posso restituirle suo figlio disse, piangendo e singhiozzando »Dio solo sa quanto vorrei essere io al suo posto. Ma non posso». Nel frattempo, 1 giurati piangevano. Il giudice si asciugò una lacrima. Io ti perdono — disse Beulah Mae Donald —: dal giorno in cui ho capito chi tu veramente sei, ho pregato Signore di prendersi cura di te, e Lui l'ha fatto». Quattro ore più tardi, la giuria emetteva la sentenza d'Indennizzo per la somma di 7 milioni di dollari. Alcuni mesi dopo il verdetto, la signora. Donald stava ancora riprendendosi da quel dramma svoltosi nell'aula del tribunale. Presto, mi disse, l'edificio di prò-' prietà del Klan sarebbe stato venduto. I soldi del Klan l'avrebbero fatta diventare troppo ricca per continuare ad abitare nella casa in cui stava. Cosi avrebbe dovuto lasciare la sua casa da 94 dollari al mese, con i suol muri color cenere. Nella nuova casa, cosi spera la sua famiglia, troverà finalmente pace. Ma la signora Donald, che ora ha 68 anni, non ha grandi aspettative In questo senso. «71 verdetto — dice — non mi ha fatto star meglio. Ciò che è successo a Michael, lo rivivo giorno e notte. Sono soltanto sorpresa che una giuria bianca abbia potuto far questo. Ciò che mi sembra veramente singolare — osserva ancora, considerando l'ironia della perdita umana e del guadagno in denaro — è che da tutto ciò saltino fuori dei soldi. Io non ne ho bisogno. Vivo giorno per giorno, come sempre. Ma c'è tanta gente che soffre, nel mondo, che non ha abbastanza da mangiare o un posto decente dove abitare. Io ci sono passata. So cosa vuol dire non avere nulla. Se il Klan non mi darà una lira, andrà bene lo stesso. Ma se lo faranno, aiuterò tutta la gente che non ha nulla.. Jesse Kornbluth Copyright «New York Times Magazine» e per l'Italia «La Stampa» A Nel sogno che stava facendo, c'era una bara color acciaio nel soggiorno. Chi era l'uomo vestito di un abito grigio, che vi giaceva? Non era in grado di dirlo. Ogni volta che si avvicinava alla bara, qualcuno, non sapeva chi, diceva: «Tu non devi vedere». Ma Beulah Mae Donald sapeva invece che doveva farlo. Cosi si svegliò dal sogno alle due del mattino a Mobile, Alabama, 1121 marzo 1981. La prima cosa che fece, raccontò in seguito, fu di dare un'occhiata nell'altra camera da letto, dove dormiva il figlio più giovane. Michael, 19 anni, non c'era. Telefonò subito ad un altro dei suoi sei figli. Michael aveva guardato la televisione fino a tardi, con i suoi cugini, mentre lui se n'era andato prima di mezzanotte. La signora Donald bevve due tazze di caffè, e si diresse in cucina, dove si mise ad aspettare 11 nuovo giorno. All'alba, Michael non era ancora a casa. Tanto per fare qualcosa, usci a rastrellare il suo piccolo giardino. Mentre stava lavorando, passò una donna che vendeva polizze assicurative. 'Hanno trovato un cadavere', disse, e continuò a camminare. Qualche isolato più avanti, in un sobborgo multirazziale, a circa un miglio dalla stazione di polizia di Mobile, il corpo di Michael Donald penzolava ancora da un albero. Intorno al collo aveva un cappio annodato perfettamente in tredici spire. Nella veranda posta di fronte, dall'altro lato della strada, c'erano alcuni membri degli United Klans of America, un tempo la più numerosa e, secondo quanto affermano gli avvocati che difendono i diritti civili, la più violenta frangia del Ku Klux Klan. Stavano osservando 1% polizia mentre cercava di raccogliere « * «Stift&ftjft*. Meno di due ore dopo il ritrovamento del cadavere, la polizia interrogò questi uomini del Klan. Naturalmente, gli inquirenti seppero soltanto molto più tardi ciò che Bennie Jack Hays, il sessantaquattrenne «titano» degli United Klans, aveva detto mentre stava In piedi di fronte alla veranda, quella mattina. .Un bello spettacolo — aveva commentato Hays, insieme ad un compagno — farà un bell'effetto sui giornali. Un bell'effetto per il Klan». Per Bennie Hays, l'interrogatorio della polizia intorno al cadavere di Michael era il lieto fine di una vicenda che era incorniciata molto male. Quella settimana, una giuria si stava infatti sforzando di emettere un verdetto per il caso di un uomo di colore accusato di aver ucciso un poliziotto bianco. Per Hays, la presenza di negri nella giuria significava la libertà per un colpevole. La notte del vernerdì, dopo che i giurati ebbero annunciato che non riuscivano ad emettere un verdetto, gli uomini del Klan si riunirono in una casa, di proprietà di Benny Hays, sulla Herdnon Avenue. Come egli stesso testimonierà in seguito, James Knowles — detto «la tigre», che allora aveva diciassette anni — portò una pistola avuta in prestito. Henry Francis Hays, 26, prese una corda. Quindi, i due salirono sull'auto di Henry e andarono a caccia di negri. Michael Donald era solo e stava tornando a casa, quando Knowles e Hays lo incontrarono. Lo chiamarono, gli chiesero indicazioni per andare in un night, quindi gli puntarono addosso la pistola e gli ordinarono di seguirli. Guidarono fino a passare il confine della contea. Quando si fermarono, Michael li implorò di non ucciderlo, poi cercò di fuggire. Henry Hays e Knowles lo inseguirono, lo presero e lo colpirono con un bastone più di cento volte ; quando ormai non si muoveva più, gli arrotolarono la corda intorno al collo. Henry Hays puntò lo stivale contro la faccia di Michael e tirò la corda. Per sicurezza, gli tagliarono la gola. n capo della polizia di Mobile ebbe la certezza fin dall'inizio che gli uomini del Ku Klux Klan erano in qualche modo coinvolti Ciononostante, la polizia arrestò su □ito tre giovani, che furono descritti come balordi. I ^'ìtf-Yi [l'Hill -n tln'f ' f Macabra cerimonia del Ku Klux Klan attorno a una croce che brucia e , o i , o a , . o e o , s a a u e o i. Quando fu chiaro che non avevano niente a che vedere con l'assassinio, vennero rilasciati e, su richiesta del procuratore distrettuale, l'Fbi Iniziò ad occuparsi del caso. Quest'indagine non approdò a nessuna prova significativa, e parve che gli assassini dovessero rimanere Impuniti. Ci vollero due anni, una seconda indagine deU'Fhl ed una confessione abilmente estorta per Incriminare Knowles «la tigre» per violazione dei diritti civili di Michael Donald e Henry Hays di omicidio. Hays fu condannato a morte, un caso ben strano nel Sud: un bianco mandato sulla sedia elettrl«je.r tomiddiojjl ^negrc,., fklfb*lspett3tr^ uhfma-* dre addolorata si limitasse a rilasciare una dichiarazione di gratitudine e rimpianto, per poi tornare a rinchiudersi nel suo dolore. Beulah Mae Donald non si è comportata cosi. Dal momento In cui insistette per la riesumazione del corpo martoriato del figlio — 'affinché il mondo sappia» — sfidò l'omertà del Klan e le riluttanze del sistema giudiziario ad andare oltre. Due condanne non erano abbastanza per lei. Non voleva vendetta. Non voleva denaro. Ciò che ha sempre e soltanto voluto, dice, era provare che Michael non aveva fatto nulla di male. La determinazione della signora Donald ispirò un manipolo di avvocati difensori del diritti civili, bianchi e negri. Agli Inizi dell'84, Morris Dees, cofondatore del Centro per l'assistenza legale ai poveri del Sud, suggerì che la donna Intentasse una causa contro 1 membri di Unity 900 e gli United Klans of America. Secondo lui, gli assassini stavano rea lizzando un disegno politico preciso, su indicazione del •mago Imperiale» del gruppo, Robert Shelton. Se Dees avesse provato In tribunale che questa ipotesi reggeva, il Klan di Shelton sarebbe stato ritenuto colpevole di assassinio allo stesso modo In cui una società è responsabile di ciò che fanno i suol dipendenti sul lavoro. La signora Donald e il suo avvocato, il senatore Michael A. Figures, accettarono di costituirsi parte civile. Lo scorso febbraio, a Mobile, una giuria costituita di soli bianchi Impiegò appena quattro ore per riconoscerle un indennizzo di sette milioni di dollari (oltre nove miliardi di lire). In maggio. Il Klan ha ceduto Il suo unico bene rilevante, l'edificio da 225 mila dollari che ospitava il quartier generale nazionale, a Tuscaloosa. Nel frattempo, l'avvocato della signora Donald cercava di far confiscare la proprietà. •A questo punto, il Klan è finito; dice Henry Hays dalla sua cella nel braccio della morte. Beulah Mae Donald, nata nel 1919, lasciò la scuola a diciassette anni perché stava per avere un bambino; nel 1962, quando nacque Michael, era cosi esaurita che avrebbe dovuto passare un anno in ospedale. Ha lavorato tutta la vita. «Per marito avevo un poveretto; dice. Quando il matrimonio falli. pcfl^ poco dopo la nascita di Michael, traslocò con tutta la figliolanza In una casa popolare, e 11 allevò da sola. Michael non aveva mai avuto bisogno che sua madre badasse a lui, mi raccontò la signora Donald. Proprio pensando che tipo era, la signora Donald si era resa conto che Michael non aveva fatto nulla per provocare la sua morte. Fin dall'Inizio, ebbe 11 sospetto che vi fosse implicato il Klan. Anche Winston J. Orr, veterano degli agenti di Mobile e capo della polizia dall'81 all'84, aveva pensato la stessa cosa. Ma Orr aveva lavorato in presenza di una serie di contrarietà, che resero Impossiblla^uriVkidagtìiie .«te- ^^^prlm.'^rmì^, Momfe aveva uno dei più alti tassi di delitti per numero di abitanti In tutti gli Usa, senza peraltro avere una squadra omicidi. A peggiorare le cose, c'era il fatto che gli investigatori alle dipendenze di Orr non erano a conoscenza del fatto che, duran- porre non si presentarono con 1 loro avvocati. Per farla breve, un testimone disse di fronte alla commissione che il giovane Henry Hays gli aveva raccontato tutto. La cosa fu riportata a «tigre» Knowles, 11 quale incominciò a preoccuparsi che Hays confessasse, testimoniando contro di lui per avere una riduzione della pena, e lasciandolo quindi solo a sostenere il grosso della colpa. Nel giugno '83, Knowles rese una confessione completa nelle mani dell'agente federale Bodman. Accusato di aver violato 1 diritti civili di Michael, potè beneficiare del «programma federale per la protezione del testi- mone» — una tipica scappa?-! a a - toialei ri del Klan''— dannato all'ergastolo. A dicembre, quando Henry Hays fu processato per assassinio, Knowles comparve come testimone d'accusa. Basandosi principalmente proprio sulla sua - testimonianza, Henry Hays fu giudicato colpevole e condannato, pure lui, all'ergastolo da una giuria composta da 11 bianchi e un negro. il giudice Braxton Kirrell jr. trovò che la pena non era sufficiente e ricusò la sentenza nel febbraio dell'84, condannando Henry Hays alla sedia elettrica. Nel 1986, la Corte d'appello dell'Alabama sospese il verdetto; alcuni mesi più tardi, tuttavia, la Corte Suprema dell'Alabama confermò la condanna del giudice Kirrell. «lvon riusciamo ad immaginare — dichiararono i giudici — un caso in cui la pena di morte sia più giustificata». Henry Hays trovò un alleato Inatteso nella sua lotta per non morire sulla sedia elettrisa. «Voi non potete dare la vita, perché volete toglierla?» dichiarò Beulah Mae Donald. Morris Dees, che ha Intentato la causa civile per conto della signora Donald, capisce la sua fede in Dio. Nato in Alabama nel 1936, è cresciuto nel cuore dell'area di stretta osservanza battista. Dopo essersi laureato in Legge all'Università dell'Alabama, mise In piedi una società editrice specializzata in vendite per posta, che giunse a vendere 5 milioni di libri di cucina all'anno; cedette la società nel 1970 e si dedicò alla politica, »Incominciai ad interessarmi di McGovern essenlealmente per le sue idee sul Vietnam», dice Dees. Con un collega, scrisse una lettera di sette pagine per conto del candidato. «Tutti ridevano, dicevano che era troppo lun ga. McGovern disse che non si poteva spedirla. Io dissi "OJC.", ma ne mandai ugualmente 350 mila copie. In que sti casi, una risposta soddi sfacente si aggira sull'1-2% rispose il 17%, con uh contri buto di 25 dollari ciascuno». Nella campagna del 1972, la lettera di Dees raccolse circa 24 milioni di dollari //oltre trenta miliardi di lire). Dees chiese soltanto 11 permesso di poter usare l'Indirizzarlo di McGovern per ricercare eventuali sostenitori del Centro per l'assistenza legale al poveri nel Sud. Il Centro prese a difendere attivamente i diritti del lavoratori poveri, sia bianchi che negri, che si pensava fossero.- l'«tìSJf nel 1978, viceprocuratore di Mobile. Si tratta. Inoltre, di un avvocato formidabile. Dopo un primo diploma all'Università dell'Indiana e una laurea in legge a quella deirniinols, si era poi trasferito a New York dove era diventato legale della Exxon. Nel 1975, «prima di esser pagato cosi bene da non poter più andarmene', diede le dimissioni, tornò a Mobile e iniziò a lavorare negli uffici della Procura distrettuale. Come assistente procuratore, segui la prima indagine dell'Fbi sull'assassinio di Michael Donald con crescente preoccupazione. Ben presto, si mise in testa di convincere Il ministero di Grazia e Giustizia . a concedere all'Fbi l'autorizzazione per una seconda indagine. La richiesta di Figures arrivò a Washington proprio quando il dicastero stava pensando di chiudere il caso. Ricorda Figures: «Come atto di cortesia nei miei confronti — o forse per convincermi che una seconda indagine sarebbe giunta alle stes- Manifestazione degli incappucciati, controllati dalla polizia se conclusioni — mi fu concesso di lavorare con un altro agente dell'Fbi, James Bodman. Non dimenticherò mai le prime parole che mi disse Bodman. Mi chiese perché diavolo volessi riaprire quell'armadio pieno di scheletrì. Ma ben presto ini zio ad interessarsene attivamente e ci lavorammo sopra ogni giorno. Pranzavamo insieme, ne parlavamo di noi te, tanto che la gente incominciò a chiamarci la strana coppia». In un certo senso, lo erano veramente: erano tutti e due del profondo Sud, ma Figures è negro, Bodman bianco. Dopo aver ascoltato un sacco di bugie e aver seguito parecchie piste sbagliate, Figures e Bodman scoprirono un avvenimento chiave: la notte del'assassinlo, Tlger Knowles era ritornato a casa di Bennie Hays con la camicia sporca di sangue. Con questa nuova prova, il ministero Istituì un'altra commissione d'inchiesta. Pare incredibile, ma i membri del Klan chiamati a de- te la notte dell'assassinio, gli uomini del Klan avevano bruciato una croce nel prato del tribunale di Mobile. In compenso, erano partiti dalla supposizione che Michael Donald avesse avuto una relazione con una collaboratrice bianca del Registro di Mobile, dove ricopriva un Incarico part-time. Pensavano anche fosse In qualche modo rimasto coinvolto In una storia di droga. La signora Donald fu cosi disponibile ad aiutare la polizia che permise agli agenti di perquisire la camera di Michael alla ricerca di droga. Buttarono per aria la stanza, ma non trovarono nulla. Nel giugno 1981, quando le Indagini si arenarono, e i tre sospetti furono rilasciati, una delle figlie di Beulah Mae Donald picchettò Il tribunale insieme con alcuni amici. Ciò di cui la signora Donald aveva bisogno era un avvocato ben introdotto. Fortunatamente, Thomas H. Figures — fratello del suo legale — era stato nominato,