Altobelli: « Vinco o faccio il Cabrini»

Altobellh « Vìnco o faccio il Cabrini» L'attaccante lascerà la maglia azzurra in caso di esclusione dalla fase finale Altobellh « Vìnco o faccio il Cabrini» «Mi piacerebbe concludere la carriera in Germania nel 1988, nella manifestazione che mi ha visto esordire nell'80» - Zenga: «Gii l'ha detto che gli avversari sono più prestanti di noi? Non siamo una squadra di puffi» DAL NOSTRO INVIATO NAPOLI — I .vichinghi, non spaventano Walter Zenga alla vigilia della partita più importante della sua carriera in Nazionale. Dall'altezza di 188 centimetri, il numero ano azzurro non soffre di complessi d'inferiorità fisico-atletica nei riguardi degli svedesi. .Chi l'ha detto che sono più prestanti di noi? Non siamo una squadra di puffi., esclama alla fine dell'ultimo allenamento su' campo Paradiso • Bergami, Ferrara, Francini e Baresi, per non parlare di Bagni, De Napoli. Altobelli e Vialli non hanno nulla da invidiare agli avversari: solo Giannini e Donadoni non sono dei corazzieri ma hanno tecnica da vendere.. insìste Zenga, che parla anche di Ekstroem, centravanti dell'Empoli. •In campionato, di recente, noi dell'Inter abbiamo vinto 2-0 e l'anno scorso Ekstroem mi trafisse, ma al 90' quando eravamo in vantaggio di due gol: mi starebbe bene se segnasse a patto che il risultato fosse il medesimo', dice Zenga. Poi attacca Olle Nordln, et della Svezia, che ha dato l'Italia per spacciata dopo averla vista a Berna bloccata dalla Svizzera. • Tocca a noi andare in Germania', aveva detto Nordin. E Zenga ribatte: ^Questo signore mi è antipatico, fa il fenomeno, lo spaccone, parla, troppo. Vedremo dopo la partita cosa avrà ancora da dire. Vorrei tanto dirgli io due paroline, come ho fatto di recente a Turku con il tecnico finlandese del Turun.. Zenga, insomma, è sicuro che l'Italia vincerà e conquisterà il lasciapassare per la Germania. Per vincere, però, l'Italia dovrà segnare e «Spillo. Altobelli, neo capitano e quinto cannoniere azzurro di •tutti i tempi (24 centri, uno ili meno del mitico Baloncieri), dice che il gol è il suo mestiere ma. visto che con gli svedesi non ha mai centrato il bersaglio, si augura che oggi, se la regola non farà eccezioni, ci riescano i compagni. • Per me questa è una gara rischiatutto — confessa Al- tobelli —. Se perdiamo chiudo e ci cadrà il mondo addosso. Ma proprio perché è difficile, mi esalta. Ci tengo moltissimo alla fase finale degli Europei, una competizione che sento mia come il Mundial messicano. Cominciai l'avventura azzurra proprio con il torneo continentale di Roma 'SO e spero davvero di finirla a Monaco.. Tra due settimane, il 28 novembre, Altobelli compirà 33 anni, ma non si sente vecchio. 'Capisco Cabrini, tuttavia riesco ancora a divertirmi e nel calcio contano i meriti e le qualità non la carta d'identità', insiste il centravanti, ben sapendo che Mancini incalza, anche se a Stoccolma, fallendo 11 rigore, il sampdoriano diede agli svedesi la spinta morale per determinare la prima e unica sconfitta della gestione Vicini. • la posta è molto alta stavolta e dovremo interpretare con intelligenza la partita, senza speculare ma controbattendo il gioco tutto pressing della Svezia., puntualizza Altobelli. E Giannini gli fa eco. .la Svezia gioca a zona, come noi della Roma, ed è una formula che va applicata alla perfezione perché se sbagli vieni castigato: con un pizzico di attenzione Altobelli e Vialli possono presentarsi davanti al portiere., suggerisce il principe, che sa di trovare antagonisti più potenti di lui •ma con meno fantasia e tecnica: Dice che non se l'è presa per 1 fischi dell'altro giorno; •Non debbo fare appelli al pubblico napoletano. Sono sicuro che lascierà da parte il dualismo con Romano per trascinare al successo tutta la Nazionale'. Vialll ribadisce che sarebbe un errore puntare al pareggio: .Se non vinciamo ci spetta un altro mese di passione'. Franco Baresi, uno dei superstiti della batosta (3-0) subita con la Svezia proprio a Napoli, è ottimista: 'Sarà dura, ma non commetteremo più il peccato di presunzione di quattro anni fa». Quella volta c'erano anche Bergoml, Ancelottl e Bagni. Bagni ha imparato la lezione. •Dovremo saltare il loro centrocampo, non dar tregua, non farli respirare: il grido di battaglia del «guerriero» che è caricatissi mo e ieri, dopo aver mancato un gol di un soffio, ha preso a calci 11 palo. Brano Bernardi