Dollaro, tre giorni di respiro
Dollaro, tre giorni di respiro Dollaro, tre giorni di respiro ROMA — Una nuova giornata favorevole e il dollaro chiude in rialzo la settimana terribile che lo ha visto scendere in Italia vicino a quota 1220. La quotazione ufficiale è stata ieri di 1246,575 lire, cinque in più rispetto alle 1241,45 di giovedì. E' stato il terzo giorno consecutivo di recupero, che ha consentito al biglietto verde di guadagnare circa 9 lire rispetto alla chiusura della settimana scorsa, quando aveva chiuso a 1237,645. A sostegno del dollaro ha giocato la reazione positiva del mercato alle notizie positive sul deficit commerciale americano di settembre, calato più di quanto ci si attendesse, e l'attesa di un accordo sulla riduzione del disavanzo del bilancio statale a Washington. Gli operatori avvertono, tuttavia, che la moneta americana si trova in equilibrio precario e che, in particolare, un esito deludente dei colloqui tra Congresso e Casa Bianca sul bilancio potrebbe farlo precipitare ancora ai minimi. (La punta più bassa in quasi sei anni 11 dollaro l'ha toccata in Italia martedì a 1220,77 lire). Il dollaro è salito per il terzo giorno consecutivo anche sul marco: a Francoforte è stato fissato a 1,6926 marchi, quasi un pfennig in più di 1,6832 di giovedì. Venerdì scorso era a 1,6785. Il clima più rilassato ha indotto la Banca di Germania, come le altre banche centrali, a starsene in disparte. Acque più tranquille anche nel Sistema monetario europeo: il marco è sceso a 736,8 lire, quasi una in meno rispetto alle 737,52 di lierì. Scende anche il franco francese a 216,79 contro 216,97. |C!omunqup^iche-tert|gn^'i sta valutaria„npn sia passata.. del tutto lo conferma il fatto che il Cancelliere dello Scacchiere britannico, Nigel Lawson, ha detto ieri di ritenere necessaria una riunione dei sette Grandi «per cenare di mettere tutti sul binario giusto.; ha aggiunto di avere già preso contatto con alcuni colleghi. Un portavoce del Tesoro ha precisato che il summit .dovrebbe garantire la tenuta dell'accordo del Louvre con tutti quei cambiamenti che risulti necessario adottare.. Tali cambiamenti dovrebbero garantire che i Paesi industriali non siano trascinati in una'recessione. In particolare, dovrebbe essere discussa una strategia di politica monetartele preveda .zone cubietr tiwi s) pesiletoscmaz^niji^ - < Anche il presidente della Comunità europea, Jacques Delors, ha espresso ieri il timore che un'ulteriore indebolimento del dollaro possa provocare, insieme con altri fattori negativi (mancata correzione del deficit Usa, rifiuto di Germania e Giappone a tirare l'economia mondiale) una caduta dello sviluppo mondiale nell'88 e nell'89. Delors ha comunque ribadito che non c'è ragione per un riallineamento delle monete Sme nelle prossime settimane dato che il Sistema monetario europeo ha retto meglio che non all'Inizio dell'anno grazie agli accordi presi dai ministri economici della Cee a settembre, nella riu^p^e.Jn.panl- Il presidente degli Stati Uniti, Reagan. visto da Dieter Zehentmayr
Persone citate: Delors, Dieter Zehentmayr, Jacques Delors, Nigel Lawson, Reagan
Luoghi citati: Francoforte, Germania, Giappone, Italia, Roma, Stati Uniti, Washington
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