In taxi ad uccidere la cognata

In taxi ad incidere la cognata L'omicidio nel Vercellese, davanti ad un bimbo di 18 mesi In taxi ad incidere la cognata L'assassina soffriva di manie di persecuzione - Giunta all'abitazione della parente ha detto all'autista: «Mi aspetti, torno subito» • Entrata in casa ha colpito la donna con 4 coltellate VERCELLI — La donna chiama un taxi e si fa portare davanti all'abitazione.dal-, la cognata. .Mi aspetti, per cortesia; dice ail'autistaf Cinque minuti dopo è di ritorno: «Mi riporti a casa/ grazie.. In quei cinque minuti Maria Rosa Boselli, 35 armi, madre di quattro figli, ha ucciso la cognata con quattro colpi di coltello al petto. L'episodio è avvenuto giovedì mattina a Vlllarboit, centro agricolo del Vercellese, in una cascina tra le risaie. La vittima, Liliana Capellini, 51 anni, è morta davanti agli occhi del nipotino, un bimbo di un anno e mezzo. L'omicida, che ha confessato ai carabinieri, è una donna con gravi problemi: soffre di manie di persecuzione e per questo motivo è stata più volte ricoverata. Al capitano dei carabinieri, che per non spaventarla le si presenta come un onorevole giunto da Roma per ascoltare le sue richieste, Maria Rosa Boselli> si dice vittima della società, della famiglia del marito ma, soprattutto, della cognata, la maggiore responsabile di tutti 1 suoi problemi. Uccidendola, la donna ha creduto di liberarsi da un incubo. Da San Germano, dove rili marito, Gian 'Alberici, un invalido civile di 38 anni. Maria Rosa Boselli si fa accompagnare dal taxi a Vlllarboit: un tragitto di poco meno di mezz'ora tra le brulle campagne vercellesi. Ha con sé la borsa della spesa e, tra pacchi e pacchettini, un coltello da cucina, con il manico di legno e una lama lunga almeno 15 centimetri: è quello che usa abitualmente per tagliare 11 pane. il taxi arriva a Vlllarboit ed imbocca la strada di terra battuta che porta alla cascina Langosca, un vasto complesso in cui lavorano il cognato, Mario Alberici, e sua moglie, Liliana Capellini. Maria Rosa Boselli prega l'austista di attenderla In macchina, poi, senza esitazione supera l'ingresso della tenuta ed entra nella cucina dove pensa di trovare la cognata. Non si sbaglia. Liliana Capellini sta sbrigando le faccende domestiche e quel mattino è più indaffarata del solito perché deve accudire al nipotino Carlo: glielo ha lasciato la figlia che ha dovuto recarsi presto al lavoro, n piccolo Carlo è seduto vicino al frigorifero con 1 suoi giochi Tra le due donne volano parole grosse. Liliana. Capellini ha un gesto di stizza nei confronti della cognata, sopportata a prezzo di tanta pazienza; le gira la schiena. In quel momento Maria Rosa Boselli colpisce per la prima volta. La lama incontra una scapola: la ferita non sarebbe stata grave, ma la furia, omicida della donna si è ormai scatenata. Maria Rosa Boselli colpisce ancora, due, tre, quattro volte; Liliana Capellini cerca di difendersi, è una donna robusta abituata al lavoro del campi, ma alla fine soccombe. SI accascia prima su un divano e di qui rotola sul pavimento, dove muore in un lago di sangue. Sul divano, qualche ora più tardi, i carabinieri troveranno un orologio da polso: è quello di Maria Rosa Boselli che si è staccato durante la colluttazione. Dopo l'omicidio, la donna pulisce il coltello. Ora é tornata serena Rifa la stessa strada al contrario, esce dal cortile della cascina, risale sul taxi che la riporta a San Germano. L'autista, interro¬ gato pei dagli inquirenti, non nota nulla di strano nel comportamento^, della sua cliente, una come tante altre. Ma nella cucina mia donna giace sul pavimento, con accanto un bimbo che piange disperatamente. L'omicidio è scoperto da un'amica della Capellini, una blellese che da tempo non la vede. SI trova a passare per caso davanti alla casa e pensa di entrare un attimo, per riabbracciare l'amica. Arrivano poi 1 carabinieri e la polizia, tornano dai campi il marito della donna e il figlio, cominciano le indagini. Subito gli inquirenti pensano ad un furto, o ad una rapina, ma in casa non manca nulla Più tardi, cercando di ricostruire gli avvenimenti, un carabiniere si accorge che tra 1 parenti della vittima c'è una cognata ben nota a San Germano per le sue manie di persecuzione e le sue crisi, il cerchio si chiude attorno a Maria Rosa Boselli. Un capitano dei carabinieri le va a parlare, ascolta i suol discorsi e le sue paure. E a lui Maria Rosa racconta anche l'ultima verità, ma senza riuscire a darle una spiegazione. Daniele Cabras

Luoghi citati: Roma, San Germano