Morì per sfuggire ai rapitori

Morì ire ai rapiteti Risolto il giallo della bimba uccisa a Mondragone Morì ire ai rapiteti Arrestati due complici dello zio della piccola: volevano chiedere un riscatto di 5 milioni - Anna cadde dalle scale della villetta dov'era tenuta prigioniera - Poi i sequestratori la colpirono con una spranga DAL NOSTRO COPfltSPONDENTE NÀPOLI — Era appena passata la mezzanotte, quando quattro agenti della polizia stradale hanno bussato alle loro case, nel centro di Mondragone. Bruno Rari uzzi, 22 anni, da poco rientrato dalla Germania Federale, dov'era emigrato da bambino, e Salvatore Ventila, 19 anni, ancora intontiti per il sonno bruscamente Interrotto, si sono lasciati ammanettare- Con il loro arresto per sequestro di persona a scopo estorsivo e omicidio, 6 stata posta la parola fine al giallo denso di colpi di scena della morte di Anna De Rosa, la bambina di cinque anni uccisa In una villetta in costruzione alla periferia di Mondragone, un centro ad una ventina di chilometri da Caserta. I carabinieri ritennero archiviato il caso dopo l'arresto, avvenuto ventiquattr'ore dopo il delitto, dello zio della bambina, Mario Mlragiìa. un muratore di ventisei anni. L'uomo, condotto in caserma, confessò di avere scaraventato la nipote giti per le scale del fabbricato, e di averla finita a colpi di bastone, solo perché Anna lo disturbava continuamente mentre guardava la televisione. Un delitto maturato nella mente di un folle», hanno ripetuto gli Inquirenti fino a pochi giorni fa, ma le Indagini «parallele» svolte dalla polizia stradale di Mondragone sono giunte a conclusioni del tutto diverse. Mario Mlraglia avrebbe organizzato il rapimento della nipote per spillare un po' di quattrini al genitori: appena cinque milioni, che avrebbe dovuto dividere con 1 suol due complici arrestati ieri. La morte di Anna sarebbe stata un «Incidente di percorso». Dopo essere stata condotta nella villetta In costruzione, la bambina sarebbe riuscita a sfuggire al sequestratori, ma sarebbe precipitata dalle scale. E 1 colpi di spranga e di mattone inferii sulla bambina? Forse, dopo la caduta, Anna De Rosa era ancora in vita: i suoi carcerieri hanno dovuto finirla, visto che non potevano portarla in ospedale. Oppure, Ipotesi ancora più probabile, hanno infierito sul corpo già privo di vita una lugubre messinscena, per dirottare le Indagini su un inesistente maniaco ses' suale. •Di sicuro — dicono gli agenti della polizia stradale — c'è che una bambina di appena cinque anni è morta per una manciata di spiccio- li; cinque milioni». A fare imboccare agli inquirenti la pista giusta per smantellare la tesi del delitto ad opera di un folle, fu una lettera scritta ma mai spedita da Mario Mlraglia, e trovata nell'auto del muratore. Un messaggio breve e inequivocabile: «Preparate cinque milioni, se volete che Anna abbia salva la vita». Interrogato In carcere, lo zio della bambina spiegò di avere scritto la lettera tre mesi fa, poi preferi tacere, continuando a recitare la parte del folle. Ma il messaggio e una serie di preziose testimonianze hanno consentito alla polizia di svelare 11 mistero, il pomeriggio di mercoledì Mali;. Mlraglia propose alla nipote di tare una passeggiata In macchina. «Tifacelo vedere una casa che ho appena costruito», disse. In realtà, il plano era già pronto. Bruno Ramazzi e Salvatore Verona 1 due complici, avrebbero dovuto fingere il rapimento, strappando la bambina dalle braccia dello zio. A Mario Mlraglia sarebbe toccato dare la terribile notizia ai genitori di Anna e proporsi come intermediario. La prima fase del plano riuscì perfettamente, l'Incidente si verificò solo quando l'ostaggio fu condotto nella villetta. Terrorizzata dai due uomini sconosciuti, Anna riuscì a divincolarsi e a fuggire, ma, tallonata dai rapitori, cadde dalle scale sprovviste di ringhiera. Bruno Ranuzzl e Salvatore Verolla non persero tempo: secondo quanto sostiene la polizia, si precipitarono ad avvertire il complice, prima che questi desse la notizia del rapimento ai genitori di Anna. Quindi, tornati tutti e tre nella villetta, colpirono con una spranga di ferro e un mattone il corpo della bambina. La scomparsa di Anna gettò nell'angoscia 1 genitori. Mario Mlraglia accompagnò dai carabinieri il cognato, Giuseppe De Rosa, per denunciare la scomparsa della bambina, poi parti per Roma, dove doveva sbrigare unp commissione per conto di un parente. Ma al suo ritorno, giovedì mattina, trovò i carabinieri ad attenderlo. Gli inquirenti erano giunti a lui grazie ad un testimone, che sosteneva di averlo visto nei pressi della villetta, dove nel frattempo era stato trovato il corpo di Anna. «Si, lo confesso, sono stato io — disse al giudice —. Ho perso la testa: erano giorni che quella bambina mi tormentava, impedendomi di guardare la televisione», f. mil. Anna De Rosa Mario Miragli a

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