Lotta per occupare il trono dei Miano

Lotta per occupare il trono dei Miotto Lotta per occupare il trono dei Miotto Storie di sicari e vittime. Sono molte negli ultimi anni, ma la strage di Chivasso fa rivivere il clima delle lotte fra clan che hanno insanguinato Torino e la sua provincia nei dieci anni fra '74 e '84. E' di nuovo guerra per ristabilire poteri che sembravano tramontati con la fine dei Mlano? E' probabile che sia cosi. Nel passato la «mala» controllava tutto: prostituzione, bische, racket delle estorsioni, droga. Succede ancora nel telefilm degli •Intoccabili- o di «fioretta», ma nella Torino degli Anni 70 e 8011 crimine organizzato stava già lasciando perdere «roulettes e puttane-, si giocava tutto su droga e sequestri. Ed è la droga, oggi come dieci anni fa, il business più importante: un chilo d'eroina pura costa più di cento milioni, e i cento diventano trecento in pochi giorni. E' presto, adesso, per trarre conclusioni, ma la strage di Chivasso ha tutti i colori d'una guerra per conquistare domini perduti Commenta il giudice istruttore Maurizio Laudi, che ha seguito l'evolversi di questi 15 anni: -L'episodio di mercoledì è ancora da collocare, anche se molti elementi fanno pensare che s'inserisca nel fenomeno della criminalità organizzata-. Anni di fuoco, a Torino, anni di sparatorie. Dall'Inizio '70 a fine '84 erano pochi i principi della Torino nera: i catanesl del clan Mlano (droga), quelli legati ai Santapaola (anche loro droga, in guerra coi Mlano), la 'ndrangheta dei sequestri di persona, la banda di Condorelli per sanguinose rapine. Le prime a sparire sono le gang di rapinatori. Catturato Cavallero, la banda più pericolosa a Torino è quella di Condorelli, Fichera, Santonocito. Gente violenta, controlla le bische, spara per nulla. Il culmine, la sera del 3 febbraio '77: nella pizzeria «Mare eh laro» di via San Francesco d'Assisi è ammazzato il commissario Vincenzo Rosano, che ha riconosciuto Condorelli. Catturata la banda, Torino continua a subire assalti a uffici postali, aggressioni in casa, scippi, violenze. Ma sono sempre più opera di tossicomani. La città è già strangolata dalla droga, la droga è arrivata con l'ascesa dei quattro Mlano: il capo è don Ciccio. Da metà Anni 70 all'inverno '84 cresce il loro potere, sono padroni assoluti del traffico di stupefacenti. Sono catanesl, legati al clan dei Cursoti, gravitano nell'orbita milanese del *tebano- Epaminonda. E' proprio l'uomo che li unisce a Milano (centrale della droga che viene a Torino, non autonoma nella produzione) a inchiodarli: Salvatore Parisi, grande pentito, comincia a parlare tre anni fa, i catanesl sono sconfitti. Mentre i fratelli sono in galera, Santo Mlano è assassinato all'alba del 16 luglio '87. 81 sgretola il grande potere sul crimine to rimane ora? Moli uomini (frange non toccate-.*' dall'inchiesta) decisi a ri-'' comporre la situazione. E rimangono gli altri siciliani, legati al boss Santapaola, anche loro dediti al traffico di droga, già coinvolti in battaglie con 1 vecchi «padroni» di Torino. Ci sono camorristi che hanno lavorato -aggregati- a gruppi vincenti, quasi mai in autonomia. Ma c'è pure la 'ndrangheta, mafia calabrese interessata al sequestri di persona, presente nel mondo delle estorsioni, non estranea al traffico di eroina. Dicono in questura: -E' probabile che, proprio fra queste organizzazioni, si stia combattendo in modo sempre più intenso la battaglia per occupare il posto lasciato libero dai Miano. Le uccisioni di Chivasso potrebbero essere un momento importante in questa scalata-. Commenta il dr. Laudi: • Torino sul versante della criminalità organizzata ha ottenuto risultati importanti, ma non definitivi. La classe politica dev'essere più consapevole e pensare misure che facilitino il lavoro degli investigatori,. Marco Neirottl 11111111 ■ 11M111111111 ■ 11111111111111111111 ) 111 > 1111M ■ 1111 ■