Gardini accusa Reviglio

Cardani accusa ReyigISo Il no della Cee all'etanolo «è tutta colpa dei petrolieri» Cardani accusa ReyigISo «11 fronte degli agricoltori non è stato abbastanza compatto ed ha perduto una buona occasione» - Secondo l'Eni la decisione negativa è nell'interesse della Comunità europea MILANO ->- n gruppo Ferr uzzi ha accusato il colpo. La decisione.della Commissione Europea di bocciare 11 progetto etanolo ha suscitato la vibrata e polemica reazione della multinazionale guidata da Raul Cardini. •Ancora un volta il fronte dei petrolieri, capeggiato dal presidente dell'Eni, Reviglio — recita la nota ufficiale di Ravenna —, ha ben difeso i propri interessi dispiegando tutta la propria compattezza e forza di pressione, vincendo cosi questa battaglia». Un colpo ai nemici petrolieri, ma senza risparmiare nemmeno i traditori del mondo agricolo. .Ancora una volta il fronte dell'agricoltura — prosegue il comunicato — non ha mostrato, invece, una altrettanto adeguata compattezza. In particolare l'agricoltura italiana ha perduto, come al tempi dell'adesione al Trattato di Roma, una buona occasione per disegnare il proprio futuro, che oggi più che mai si presenta pieno di incertezze». Come spiegare 11 no della Cee? Secondo Ferra zzi «la Commissione ha preso atto di un indirizzo prevalente contrario al progetto etanolo esistente al proprio interno ed ha ritenuto di non formalizzarlo attraverso una vota' zione». Con questa decisione la Commissione .ha evitato di costringere gli Stati membri a schierarsi — rileva ancora il comunicato — con ri' schio di gravi contrapposizioni a livello politico, visto l'orientamento favorevole più volte espresso neiriguardi del progetto etanolo dai ministri dell'Agricoltura italiano, francese e tedesco». Ribadita la convinzione di •aver sostenuto alla luce del sole una proposta concreta per alleggerire la pressione che attualmente grava sul mercato mondiale delle materie prime agricole», il gruppo di Oardini intende continuare ad offrire alla Cee e al mondo agricolo •contributi di idee per la ridefinizione delle linee della politica agricola comune». A Ravenna rimane, per ora, la modesta soddisfazione di avere sviluppato, -in una corretta tensione ideale, una proposta che ha costituito e costituisce un costruttivo elemento di discussione». Un dibattito che, se si •eccettuano alcuni episodi di cattivo gusto, è stato di utilità generale». E l'Eni, chiamata direttamente in causa dalla nota di Ravenna, come replica? Dalla holding di Franco Re vigilo non sono giunte ieri reazioni ufficiali, In ambienti dell'Ente petrolifero si è fatto presente che .non c'è nessun commento alla reazione del gruppo Ferruzzì» Le stesse fonti, tuttavia, hanno rilevato che «un ampio dibattito pubblico ha consentito di arrivare a una decisione nell'interesse della collettività europea». Nel quartier generale del Fe rru zzi si respira delusione per come sono andate le cose e una certa preoccupazione per il futuro del mondo agricolo che sarà «penalizzato* dalla decisione comunitaria. In effetti si trat¬ ta di un'occasione perduta per il gruppo di Oardini che ...FfcRWPjl&la, Woefìi&Jjpiì-^ se impropriamente definita verde, della trasformazione industriale delle eccedenze agricole in bioetanolo. Secondo 1 calcoli di Ferruzzì le eccedenze dei Paesi Cee assommano a circa 30 milioni di tonnellate all'anno, di cui 15 milioni sono direttamente a carico della Comunità. Quest'ultima nel 1987 spenderà circa 6000 miliardi per le restituzioni alle esportazioni e per l'ammasso e stoccaggio dei cereali II progetto Perni zzi prevedeva un costo di 1500 miliardi per la trasformazione di 8 milioni di tonnellate di cereali in etanolo all'anno. n portavoce del commissario Cee all'energia Nicolas Mosar ha invece reagito alle critiche del gruppo Ferruzzì affermando che «te Commissione Cee non deve giustificarsi di fronte a nessuno sulle opzioni che sceglie e sulle decisioni che prende democraticamente ogni settimana: Forse, ha sottolineato il portavoce, 'all'esterno non si è abbastanza coscienti di tutti gli studi richiesa dalla Commissione ad esperti indipendenti e sulle conclusioni: allo stadio attuale, il bioetanolo non è redditizio né sul piano commerciale né su qualsiasi altro piano». L'holding di Ravenna, che attualmente possiede un solo impianto di etanolo a New Orleans, nel profondo Sud degli Stati Uniti, aveva già predisposto studi precisi per l'installazione di impianti di trasformazione (grandi, medi e piccoli) qualora la Cee avesse approvato il progetto etanolo. Rinaldo Glanola

Persone citate: Cardani, Franco Re, Raul Cardini, Reviglio

Luoghi citati: Milano, New Orleans, Ravenna, Roma, Stati Uniti