Dollaro e Borse in ripresa

Dollaro e Sorse in ripresa Oltre le previsioni la riduzione del passivo della bilancia Usa Dollaro e Sorse in ripresa %& valuta americana è rimbalzata a 1242,5 lire a New York - Pare vicina l'intesa ira Keagan e il «Congresso sui tagli al deficit federale - Piazza Affari migliora del 2,58% ROMA — Lo spettro della crisi appare più lontano. Ieri i mercati valutari e finanziari hanno vissuto una giornata di grande euforia la prima dopo la caduta del 19 ottobre, il lunedi nero di Wall Street. I listini azionari hanno messo a segno forti recuperi un po' in tutto il mondo mentre il dollaro ha vissuto una giornata all'insegna del rialzo, rimbalzando fino a un massimo di 1.242,5 lire a New York (in Italia era stato fissato a quota 1.241,45). A Wall Street, in ascesa per tutta la giornata, 1 grandi investitori hanno ripreso fiducia anche perché dal fronte delle grandi società giungono messaggi di sostegno al mercato, tipo quello della Ford che ha stanziato due miliardi di dollari per l'acquisto di azioni proprie. Perché questa ripresa? Dagli Usa, dopo giorni di nervosismo e di incertezze sono giunti due segnali positivi: il miglioramento della bilancia commerciale di settembre, 11 cui passivo di 14,08 miliardi di dollari segna un discreto recupero; l'accordo quasi certo tra Casa Bianca e Congresso sui tagli al bilancio federale, con un risparmio di circa 30 miliardi di dollari. Sull'onda delle anticipazioni e delle sensazioni in arrivo da Washington tutti 1 mercati finanziari, già dalla mattinata, hanno messo a segno cospicui rialzi. Le prime avvisaglie si sono registrate a Tokyo, ove l'indice Nlkkey è balzato del 2,42% ma è in Europa che la febbre della domanda, dopo le tante perdite dei giorni scorsi, si è manifestata nel modo più convinto: a Francoforte, scemate le preoccupazioni per una discesa Incontrollata del dollaro tornato a lambire una quotazione di 1,7 marchi, la Borsa è risalita del 6,7% trainando Parigi (+6,86), Zurigo (+4,7) e Amsterdam all'insù mentre la City londinese andava su del 3%. . In questo quadro di ottimismo 11 recupero più cauto è stato quello di Milano. In Piazza Affari il listino ha registrato un rialzo del 2,58%. All'Inizio il mercato sembra¬ va capace di una ripresa ben più robusta ma sulla Borsa italiana pesano, dopo i bruschi ribassi dell'ultimo mese, molte Incognite tecniche (oggi è prevista la sistemazione della risposta premi) che ne frenano le possibilità di rilancio. SI tratta ora di verificare nei prossimi giorni se l'amministrazione Reagan, i cui collaboratori già esprimevano In serata «compiacimento» per la reazione del mercati, sarà In grado di padroneggiare la situazione. Il recupero della bilancia commerciale, avviata dopo i disastrosi conti di fine agosto verso un .buco» senza precedenti è solo Iniziato. Nei primi nove mesi dell'esercizio '87 il passivo accumulato è stato di oltre 128 miliardi- di dollari contro 1 123 dell'analogo periodo dell'anno precedente. Il rischio di sfondare un nuovo tetto storico nell'indebitamento verso l'estero é ancora vivo. Ma a Washington si faceva notare Ieri sera come, dopo mesi di caduta verticale del dollaro, l'industria americana torna ad acquisire competitività. Le esportazioni dagli Usa sono cresciute di 900 milioni di dollari in un mese e, oltre a un forte rilancio dell'export nei settori ad alta tecnologia, non si può trascurare la ripresa di competitività dell'industria manifatturiera e il calo delle importazioni di petrolio. Basta questo ad infondere fiducia agli operatori dei mercati finanziari che attendono ora con ansia la conclusione delle trattative per i tagli al bilancio federale. Se, come dava per certo ieri sera il democratico James Whitten, presidente di una commissione della Camera Reagan e il Congresso raggiungeranno in tempi brevi un'intesa sul bilancio, le Borse potrebbero ritrovare fiducia. Tutto finito? E' presto per dirlo anche perché i segnali di ripresa sono tenui e, come hanno riaffermato con un comunicato congiunto 1 ministri dell'Economia francese Edouard Balladur e tedesco Gerhard Stoltenberg, un ribasso ulteriore del dollaro •aggraverebbe le difficoltà dell'economia internazionale e quella degli Stali Uniti stessi». La reazione delle piazze finanziarie, comunque, ha ridato fiato per ora all'amministrazione Reagan. In campo è sceso anche il massimo teorico della reaganomics, Milton Friedman che, in un'intervista alla televisione, ha detto che «off effetti negativi del lunedi nero sono stati esagerati mentre la locomotiva Usa tira e non ci sarà recessione'. Va rilevato che in Europa l'euforia americana viene vista con un certo scetticismo. Parte della ripresa è legata a un calo temporaneo delle importazioni di prodotti energetici e, come ha commentato con una punta d'ironia un banchiere elvetico, il miglioramento della bilancia commerciale è legato ad 'alcune piccole operazioni cosmetiche'. Il rialzo del dollaro, infine, si è accompagnato a un rimbalzo dei prezzi del petrolio e dell'oro. r.e.s. (Altri servizi a pag. 14 e 16)

Persone citate: Edouard Balladur, Gerhard Stoltenberg, James Whitten, Milton Friedman