Edith Clever, miracolosa Penthesilea

Edith Clever, miracolosa Penthesilea Parigi: la tragedia di Kleist allestita da Syberberg per il Festival d'Automne Edith Clever, miracolosa Penthesilea Prova di bravura per l'attrice che affronta tutti i personaggi del testo in un lungo assolo di tre ore e mezzo biliosa tragedia, Penthesilea, veniva spesso letta in presenza dell'autore in forma di monologo o, talvolta, recitata da lui stesso e dal propri amici come una sommaria pantomima. D'altronde tutte le messinscena di questo complesso dramma corale, impressionante per vastità d'ambienti varietà di situazioni e gran numero di personaggi si sono rivelate, alla prova del pubblico e della critica, insoddisfacenti: in Italia poi ad esser sbrigativi Penthesilea non ha praticamente una sua tradizione, benché ridotta, di allestimenti n grande regista di cinema tedesco Hans Jurgen Syberberg è partito proprio da questa duplice, elementare costatazione per realizzare un progetto, se non audace, certo molto Inconsueto: quello d'affidare la vertiginosa partitura klelstlana, qua e là certo sfrondata, ad una sola interprete. Ne' aveva a disposizione ima eccezionale, Edith Clever, che i cinefili ricorderanno come protagonista della Marchesa Von O. (ancora un racconto di Kleist), lo stupendo film di Rohmer, e i no- stri teatro!ili come primattrice di Peter Stein, al tempo della mitica, prima SchaubUhne di Berlino. Naturalmente Syberberg non s'è limitato a sottolineare la novità, chiamiamola cosi strutturale dell'Impresa: ha riletto Penthesilea, sul plano critico, come monologo in cui si condensa e si riepiloga l'intero .dramma interiore, di Kleist, una specie di stimma o di testamento dello scrittore attraverso le varie parvenze del mito: e, sul plano più strettamente etico o civile, come — sono parole sue — «un canto d'agonia, come un ultimo esemplare dell'arte per pochi nell'assordante brusio dei calcolatori elettronciper rutti». Ospite del Festival d'Automne, nella gloriosa sala all'italiana delle Bouffes du Nord che ha visto nascere, uno ad uno, i miracolosi spettacoli di Peter Brook e della cosmopolita .famiglia, (ultimo, ma non dimenticatitie, 11 Mahabarata ora a New York), Edith Clever è stata, la sera [della prima, per tre ore e trenta complessive l'Intera Penthesilea. In elegante ma castissimo abito nero, la chioma blonda raccolta a crocchia sulla nuca, il viso zigomuto ancora più ascetico e bello del solito, l'attrice è entrata e uscita di continuo dall'opera e da ciascun personaggio, dando prova d'una duttilità prodigiosa e d'una memoria, tra l'altro, al limite del mostruoso. Aveva intorno a sé, nell'emiciclo della platea sgombrato e azzerato alla cavea vuota della scena, pochissimi oggetti e attrezzi: sullo sfondo un cippo bianco, alcuni calchi di gesso (Kleist? Lo stesso Goethe?), due figure reclini di stucco, come sagome funerarie bianchissime, e varie candele e candeline, nel luoghi deputati del racconto, a evocare le fiaccole di guerra di cui spesso il poeta evoca la presenza, ma anche a recintare In qualche modo lo spazio sacro del rito. Su un tavolino, dinanzi a cui slede per brevi intervalli, ci sono varie edizioni di classici l'Iliade, l'Odissea, le Baccanti (le fonti cioè di Kleist): la Clever ne legge la protasi, in tono distaccato, come con distacco scandisce le didascailfedel dramma^ ;i, amaróri c&J) Ma. appena entra, nel .vivo delle sue metamorfosi (l'amazzone del titolo, il .pelide. Achille, la grande sacerdotessa, il messaggero, per citarne solo alcune), 11 tono stesso della sua voce si fa leggero, vorrei dire insolitamente leggiadro: è come ci raccontasse una fiaba, anzi l'ultima fiaba, la fiaba della fine di un mondo di del e semidei Questo tono, da •cornice» di una saga primitiva, avvolge anche 1 gesti della Clever, che sono d'una insolita, sorprendente castità e leggiadria: Achille è tutto nell'avambraccio sollevato e nella mano quasi a sorreggere la fronte, come ce lo mostrano tanti bassorilievi antichi Sarà la sua femminilità d'Interprete, ma con l'eroe invincibile la Clever si prende anche qualche rivincita nel registro d'una calcolaUssima Ironia. Ma quando poi reincarna Penthesilea, allora la passione d'amore la travolge, e l'interprete pare appunto, kleistianamente, «una torcia, una frusta sibilante del dio Eros, che tutti flette e soggioga.. Pubblico avvinto, a dispetto dell'asperità del tedesco, e caldissimi applausi Guido Dsvico Bonino Edith Clever protagonista assoluta alle Bouffes du Nord

Luoghi citati: Berlino, Italia, New York, Parigi