La Cee boccia l'etanolo di Fabio Galvano

boccia l'etanolo La Commissione europea ha detto no anche al progetto pilota boccia l'etanolo Andrìessen è rimasto solo a sostenere l'iniziativa - Non verranno concessi né sussidi, né aiuti Una sconfitta per Cardini - Prevalsa la tesi secondo cui il piano sarebbe troppo costoso DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — L'Europa ha detto no al progetto etanolo. Mesi di acceso dibattito sulla produzione della •benzina verde» sono sfociati Ieri pomeriggio In una decisione della Commissione Cee che non lascia spazio — non per 11 prevedibile futuro — a ripensamenti o rivalutazioni. Il documento a sostegno di un programma-pilota, presentato dal commissario olandese Frana Andrìessen nella sua veste di responsabile per l'agricoltura, è stato sottoposto al fuoco di fila dei suol maggiori oppositori, capeggiati dall'italiano Carlo Ripa di Meana. Alla fine, secondo indiscrezioni filtrate dal tredicesimo plano di palazzo Berlaymont, Andrìessen è rimasto Isolato, con un solo sostenitore. -La proposta non è stata accettata e non si è fissata alcuna data per una nuova iniziativa., è stata la tersa comunicazione di un portavoce. n -no. di ieri significa che la Cee non concederà alcun aiuto o sussidio né alla produzione su scala industriale del bioetanolo, né al progetto pilota. Significa, quindi, che in nessun modo la «benzina verde* potrà risultare competitiva — su un mercato regolato dal costi reali di produzione — con le alternative di origine petrolifera destinate ad avere funzione antidetonante nel carburante .pulito, del futuro. In sede comunitaria è stata sconfitta, di fatto, la tesi caldeggiata dal maggiore sostenitore del piano-etanolo, Raul Oardinl: quella secondo cui la distillatone di cereali e barbabietole avrebbe non solo consentito di smaltire le massicce eccedenze agricole dei Dodici, ma an che dato ossigeno a una nuova fascia di attività agricole in funzione industriale. E' prevalsa invece la tesi secondo cui. un piano di sussìdi per la produrne jjiteJta. nolo non farebbe che cristallizzare una politica agricola comune che rappresenta, attraverso le eccedenze e 1 loro costi, 11 maggiore bubbone in termini di bilancio Cee. Ha osservato Ripa di Meana: •Sarebbe stato assurdo, nel momento in cui la Cee chiede sostanziali sacrifici agli agricoltori attraverso la ri dazione dei prezzi agricoli, devolvere in qualche modo sovvenzioni comunitarie ricchi trasformatori*. Con Andrìessen, che rifletteva la posizione pro-etanolo del ministro italiano dell'Agricoltura Filippo Maria Pandolfi, si erano inizialmente schierati — secondo le indiscrezioni raccolte Ieri —11 presidente Delors e l'altro commissario francese Cheysson, i tedeschi Narjes e Schmldhuber, forse anche 10 spagnolo Marin. H «fronte del no» vedeva impegnati Ripa di Meana, gli Inglesi Cockfield e Clinton Davies, 11 lussemburghese Mosar, 11 danese Christophersen, l'ir¬ landese Sutherland, il belga De Clercq, l'altro spagnolo Matutes. Anche 11 vicepresidente Lorenzo Natali, che con il greco Variis veniva indicato fra gli «indecisi», si è schierato per il «no»: «Oc- corre vedere — ha detto — che cosa l'agricoltura possa fare per l'industria; ma il problema è da affrontare In modo globale e non sulla base di un problema specifico: Durante la discussione la scuola del si ha perso vigore: fino a lasciare Andrìessen, come si è detto, isolato con Narjes. Wn assenza di aiuti — affermava 11 documento completato a luglio da esperti indipendenti di quattro Paesi e utilizzato come base del rapporto Andrìessen —,il livello di competitività del bioetanolo sarebbe raggiunto soltanto quando il petrolio costasse 40 dollari il barile o se la materia prima diminuisse del 40 per cento», n costo lordo di produzione, su cui la materia prima incide per 11 70 per cento (grano) o per l'OO (barbabietole), si sarebbe collocato secondo quello studio In una forbice fra 145 e 153 Ecu per ettolitro, modificato In 46-50 (68-80 mila lire) nel documento che Andrìessen ha presentato all'esecutivo comunitario. Sulla base di quei due estremi della forbice, determinati dall'andamento delle materie prime, e del cosiddetto «prezzo di interesse» del settore petrolifero che è f ra i 9 e i 17 Ecu a seconda dell'andamento del petrolio, si calcolavano 1 sussidi per ettolitro richiesti dal programma: per l'etanolo prodotto dal grano questi sarebbero stati fra 41 e 34 Ecu nell'Ipotesi di prospettive massime, fra 33 e 26 nel caso di prospettive minime; e per la barbabietola le forbici sarebbero state, rispettivamente, di 43-35 Ecu e di 3626. L'aiuto al prodotto finale, secondo 11 documento discusso dalla Commissione, avrebbe dovuto essere ripartito fra la Cee e 1 Paesi interessati. Là parte comunitaria avrebbe variato fra 17 e 19 Ecu (se si tossero presi come base gli sgravi fiscali decisi in Francia; dove il progetto ha già avuto il nulla osta del premier Jacques Chirac): fra 26 e 29 mila lire, a seconda che si distillassero grano o barbabietola. 81 facevano due ipotesi sulla quantità di materie prime utilizzabili all'orizzonte del 2000: una minima (1,75 milioni di tonnellate di cereali o 63 di barbabietole) e una massima (rispettivamente 7 e 25,2 milioni di tonnellate), il costo dell'operazione per le casse comunitarie avrebbe oscillato nel 1990 fra i 112 e 125 milioni di Ecu (170-190 miliardi di lire) e nel 2000 fra 1 428 e 1 479 milioni (650-728 miliardi di lire). Ed è a quest'ipotesi di spesa che Bruxelles, ieri, ha risposto con un enfatico «no». Fabio Galvano

Luoghi citati: Bruxelles, Europa, Francia, Meana