Fiato corto in Borsa

Fiato corto in Borsa La Fiat in prima mattinata smuove il listino Fiato corto in Borsa D rimbalzo non ha avuto seguito e l'indice ha chiuso a -0,08% - Incertezza e confusione - Gli operatori sperano in una rete di salvataggio da parte dei grandi gruppi Paravicini: il ribasso non è ancora terminal© ROMA — n ribasso della Borsa non è ancora terminato ed il mercato azionario deve ancora scontare l'eccesso di specillartene: è la previsione che si ricava dall'ultimo numero del Bollettino del Banco di Sicilia illustrato ieri dal presidente dell'Istituto Giannino Parrà vicini. Nel «lunedi nero» della Borsa (19 ottobre) la capitalizzazione è scesa dal 189.117 miliardi di venerdì 16 ottobre al 167.804 miliardi del venerdì successivo con una perdite di oltre 30 mila miliardi: l'indice Comlt a Milano ha perso 1139,2% ed il 40,5 se si fa date al massimo storico del 30 maggio 1986 che in termini di capitalizzazione corrisponda ad una perdita di 48 mila miliardi. Secondo il ragionamento contenuto nello studio del Banco di Sicilia essendo un'azione un titolo rappresentativo di un valore reale, la capitalizzazione di una Borsa dovrebbe, a parità di ~*M<Ft"T'|l mantenere un rapporto, pressoché costante con il pil (prodotto interno lordo) nominale che dovrebbe di norma difendere il capitale dall'erosione monetarla ed incorporare la crescita reale dell'economia. Su queste Ipotesi nel corso del 1986, contrariamente a quanto verificatosi negli Anni 70, l'indice di capitalizzazione ha raggiunto livelli molto eccedenti quello del pll nonostante avesse già scontato una flessione del 7% rispetto al massimo storico di maggio. Lo studio contiene inoltre i preconsuntivi 87 dell'economia italiana. L'anno in corso — come ha rilevato Parrà vicini — risulterà relativamente buono rispetto al dati dell'economia reale del 1986. L'aumento del pll intorno al 3% si accompagna tuttavia ad una ripresa dell' inflazione che a fine anno sarà del 5%. □ quadro — secondo lo studio — impone un'urgente manovra restrittiva della spesa pubblica e del salari da accompagnare tuttavia ad una politica dei redditi intesa in senso lato. Parrà vicini ha concluso: «In questo momento 1 tassi non possono calare perché il deficit pubblico è troppo alto e provoca allo Stato enormi problemi di finanziamento. Certo un'eventuale diminuzione avrebbe effetti benefici, ma per ora siamo incastrati».

Persone citate: Paravicini, Parrà

Luoghi citati: Milano, Roma