«Uno sbaglio la notizia del Gr3» di A. Galante Garrone

«Uno sbaglio la notizia dol Gr3» «Uno sbaglio la notizia dol Gr3» Caro Direttore, l'attacco di Galante Garrone al Qr3 («17 Cr3 e il diritto al non voto: intimidazione all'ultima ora», vedi La Stampa di martedì 10) è ingiusto, ingeneroso e stupisce perché viene da chi, come l'illustre collaboratore del tuo giornale, dimostra di essere attento ascoltatore dei nostri notiziari e dovrebbe quindi sapere che il Gr3, in 12 anni di vita, non ha mal fatto politica e si è sempre impegnato per un'informazione il più possibile obiettiva. Un redattore del Gr3 ha commesso un errore, ha scritto che, secondo alcuni pretori, i non votanti rischiavano una segnalazione sul certificato penale anziché sul certificato di buona condotta. Ho ammesso questo errore pubblicamente (cosa che raramente avviene, e non solo da parte dei giornalisti) in una dichiarazione resa all'Ansa lunedi pomeriggio. Ribadisco la mia ammissione in questa sede ma aggiungo e sottolineo che, rileggendo con attenzione la notizia incriminata, riesce difficile ipotizzare, come fa Alessandro Galante Garrone, dolo o colpa grave, o intimidazione. In rapidissima sintesi il redattore riferisce, senza alcun commento o valutazione, le varie posizioni in merito all'obbligo o meno di votare, ricordando che alcuni giuristi avevano asserito che il non voto non dovrebbe comportare conseguenze ' mentre ' la Pretura di Roma, con un manifesto fatto affiggere sui muri della capitale, ha invece ribadito l'obbligo a recarsi alle urne. Con tutto il rispetto e l'ammirazione che ho (anche come ex redattore della Stampa) per Alessandro Galante Garrone, la sua critica mi sembra dunque sproporzionata. Spero che, superate le accese polemiche politiche di questi giorni, egli stesso ne prenda atto e ci conservi la sua stima. Mario Pinzatiti direttore del Gr3 La l-ttera di Mario Pinzauti — che conosco da molti anni come uomo di civilissimo sentire e di indubitabile sincerità — mi dà un senso di sollievo, perclvé esclude ogni intenzionalità in quella notizia falsa data all'ultima ora, quando ormai era troppo tardi per correre ai ripari. Non credo di essere stato 'ingiusto» o •ingeneroso» nel denunciarla. Ma indignato, sì, lo ero. E non a torto, credo. L'errore di parlare, in quel momento estremo, della possibilità di una iscrizione sul certificato penale di chi non fosse andato a votare era comunque, e resta, mi si consenta di ripeterlo, gravissimo; l'effetto intimidatorio della notizia era, anche se non voluto, in re lpsa. E lo stesso dr. Pinzauti, con la sua pronta e pubblica ammissione del fatto, lo ha, mi pare, implicitamente riconosciuto. Tutto qui. Ma voglio aggiungere: 1) che ho sempre seguito, e continuerò a seguire, i programmi radiofonici di Raitre come i migliori della nostra Rai-tv; e l'attenzione con cui seguo il Gr3 lo ha, mi pare, dimostrato; 2) che mi pare assai criticabile — per le ragioni da me più volte esposte — l'iniziativa della Pretura di Roma di far affiggere sui muri della capitale un manifesto che ribadisce l'obbligo di recarsi a votare. Afa c'è ancora qualcuno, coi tempi che corrono, che cerca le farfalle sotto l'arco di Tito? 3) che resta inalterata la mia grande stima per Mario Pinzauti. A. Galante Garrone Letteraj^Direttore

Persone citate: Alessandro Galante Garrone, Galante Garrone, Mario Pinzatiti, Mario Pinzauti, Pinzauti

Luoghi citati: Roma