«Rischioso abusare dei referendum » di Gianni Riotta

«Rischioso abusare dei referendum » «Rischioso abusare dei referendum » ■ A Reggio Emilia sorprese REGGIO EMILIA — Lo spoglio delle schede nel seggi di Reggio EmiIla ha riservato alcune sorprese. La maggior parte degli errori sulle nulle è stato commesso da gente che ha votato contemporaneamente il •sì. e il «no». 'Mi fate fetta», -Grazie duce., •Bisogna essere più chiari; «Non voglio centrali nucleari», «Dateci delle case», «Pagliacci, basta spendere soldi dei cittadini», «Siamo stanchi di lavorare per pagare ogni anno queste scartoffie', le frasi più ricorrenti. Qualcuno ha cancellato la scritta referendum e l'ha sostituita con « fregata; oppure con: «Questi problemi Zi dovete risolvere in Parlamento; In diverse schede sono state messe delle fotocopie di Topolino che fa gestacci contro i governanti, oppure •Como 0 — Napoli 2. (Agi) ROMA — Non c'è stata la rivolta della società civile contro i partiti: contati i «si» e 1 «no» al referendum 11 professor Renato Mannheimer, docente di Metodologie delle scienze politiche all'Università di Milano, è già al lavoro sulle prime ipotesi di interpretazione del voto. Nel volume scritto per 11 Mulino con Giacomo Sani («B mercato elettorale. Identikit dell'elettore italiano») ha analizzato 1 flussi di schede della nostra storia recente. Oggi va controcorrente sui casi giustizia e referendum. Perché non 6 d'accordo con chi vede nel voto dell'otto novembre una protesta contro i partiti? «Per la semplice ragione che la gran parte di coloro che ha votato l'ha fatto seguendo l'indicazione di voto data dai partiti». Ma un terzo degli Italiani non è neppure andato a votare. «Di più; sommando alle percentuali del non voto le schede bianche e nulle si sfiora il cinquanta per cento, n che prova soltanto che una larga parte di cittadini non ha gradito l'alternativa sì-no e ha voluto manifestare un non interesse. Ma attenzione, scarso interesse non vuol certo dire dissenso dai parti¬ ti, la deduzione sarebbe illegittima. Come lo è sommare ai "no" del disinteresse per i referendum quelli tradizionali, gli anziani, gli emigranti che non san tornati. Alle politiche dello scorso giugno si è astenuto circa l'undici per cento dei votanti, che va sottratto dal totale degli astenuti di oggi prima di avanzare un giudizio politico; Cautela quindi nel considerare il voto come una bocciatura al sistema dei partiti? «Si. Secondo recenti sondaggi la maggioranza degli italiani si dice soddisfatta del voto espresso alle politiche di giugno. Credo proprio che chi ha voluto votare "no" ai referendum l'abbia fatto non tanto per protestare contro il sistema, ma per esprimersi contro gli stessi referendum. Per alcuni i quesiti erano troppo difficili, secondo altri energia e giustizia sono problemi di competenza del Parlamento; La disputa è ora tra chi somma «no» e astensioni e chi spiega che, seguendo questo criterio, l'Italia sarebbe ancora una monarchia e negli Usa Reagan sarebbe un presidente usurpatore, eletto da una minoranza. •Non facciamo confusione. Al referendum per la Repubblica, nel 1946, era la prima volta che si votava e le nulle potevano avere tanti significati. Quanto agli Usa, là vota un cittadino su due, mentre noi abbiamo avuto percentuali del novanta per cento. So che voi giornalisti siete impazienti ma per avere la prova di quanto gli Italiani siano ancora affezionati al voto dovremo attendere le elezioni europee del 1989. Io sono un po' preoccupato: se va avanti cosi voterà poco piti della metà degli elettori e sarebbe proprio un brutto colpaccio; Ma perché tanta indifferenza per questi referendum? •I sondaggi già dimostravano uno scarso interesse. Se ci fosse stata la rivolta contro i partiti avremmo avuto molti piti "no". Invece la gente non capiva, io stesso ho fatto una grande fatica ad orientarmi in quelle schede. Certo, c'è poi stata una minoranza che ha votato "no" contro l'uso — come dire? — orientativo dei referendum, che non sono serviti a dire "sì" o "no", ma ad orientare il Parlamento. Nella maggior parte del "no" e delle astensioni vedo dunque estraneità e confusione, in una minoranza vedo invece irritazione; Forse è logoro lo strumento referendum? «/ radicali dovrebbero capire che un'altra bordata di referendum rischia di andare contro l'idea di democrazia diretta a loro cara. Non credo pero a soluzioni tecniche, come alzare il tetto delle firme necessarie per chiedere l'abrogazione di una legge; Al referendum sul giudici in Emilia ha annullato la scheda un elettore su dieci votanti, In Basilicata quasi due su dieci. «Si, ma si tratta di uno scarto tradizionale, il Sud ha sempre reagito in questo modo; B 30% di «no» al referendum sulle centrali nucleari all'estero, 11 20% sulla responsabilità del giudici e 11 15% di «no» sulla commissione Inquirente. E' una differenza Importante? • Una certa differenza c'è. Su venti milioni di votanti un'oscillazione del cinque per cento coinvolge un milione di persone, che non sono poche. Credo si possano col' colare in circa due milioni gli elettori che hanno variato U loro voto tra i "si" e i "no", una minoranza colta, fortemente conscia dei significati del vari voti. Mi aspettavo invece che un più alto numero di elettori votasse solo tu alcuni referendum, rifiutando la scheda degli altri Fatti i calcoli non vedo invece grandi differenze, a meno che non ci siano state delle compensazioni, che cioè lo stesto numero di elettori abbia rifiutato la scheda dei vari referendum; Come esperto di elezioni è rimasto sorpreso, in qualche modo, dal voto di domenica? 'Credevo, mi sbagliavo, che ci fosse più differenza, più scarto, tra i vari quesiti. Negli ultimi giorni parecchi quotidiani avevano spinto per l'astensione. Molti elettori avranno aspettato domenica per vedere in televisione in quanti erano andati a votare e decidere di conseguenza. Domenica sera ho sentito che l'affluenza si aggirava intorno al 48% e ho pensato, è fatta, anche se mi aspettavo qualcosa di meno. A quel punto però molti elettori si sono decisi. Forse c'è stata anche qualche mobilitazione spontanea; Adesso la parola passa ai commentatori politici e ai leader del partiti. Che consiglio da loro per interpretare questi risultati? •Semplice: non consideratelo un voto antipartiti». Gianni Riotta

Persone citate: Giacomo Sani, Renato Mannheimer

Luoghi citati: Basilicata, Como, Emilia, Italia, Milano, Napoli, Reggio, Reggio Emilia, Roma