La Rai: «E' una bomba, prenderemo provvedimenti» Adriano: «Sapevate che io rappresento un rischio» di Fulvia Caprara

La Rai: ccE' una bomba, prenderemo provvedimenti» Adriano: «Sapevate che io rappresento un rischio» La Rai: ccE' una bomba, prenderemo provvedimenti» Adriano: «Sapevate che io rappresento un rischio» ROMA — 'Noti mi preoccupa quello che può succedere, sono trentanni che dico quello che penso. Continuerò a farlo anche se la Rai domani mi licenzia. Ho commesso solo un errore di ignoranza, una licenza poetica: non sapevo che aggiungere una frase sulla scheda vuol dire annullarla». Celentano, per la prima volta più teso che ironico, ha parlato nel suo camerino al giornalisti appena terminata la trasmissione, presenti i rappresentanti dell'ufficio stampa Rai e 11 capostruttura Mario Maif ucci. Non c'erano il direttore di Rai ano Giuseppe Rossini e il suo assistente Carlo Fuscagnl. «So bene Quello che adesso può accadere — ha continuato Celentano — ma credo che questi stano i rischi che corre la Rai facendo una trasmissione in diretta. Avevo un accordo con Maffucci ed è vero che non l'ho rispettato. In genere dico sempre cose che non intaccano la fiducia dei miei collaboratori, ma qualche volta, come questa, tradisco Maffucd». E aggiunge: «Lui mi chiede cosa farò e io non glielo dico: Su questa battuta, nell'affollatissimo camerino del cantante, cade il silenzio assoluto. Lui prosegue disarmante: «TI mio discorso doveva riguardare solo i problemi della caccia e della vivisezione, non pensavo di andare oltre e infatti non ho dato al pubblico indicazioni su come votare oggi. Quando Maffucd mi ha chiesto di fare la smentita ho subito accettato ed ho poi concordato con Micheli un secondo intervento di chiarimento.. La dichiarazione di Celentano, su questo punto, è in netto contrasto con quello che poi Maffucd ha raccontato: «Appena lui ha finito di parlare in tv, l'ho raggiunto dietro le telecamere e gli ho immediatamente chiesto di fare una rettifica. Oli ho detto che quello che aveva fatto non rientrava nei nostri patti e che avrebbe dovuto subito dare una smentita. In un primo momento Celentano mi ha risposto di no dicendo che altrimenti avrebbe contraddetto l'intervento precedente. Oli ho fatto capire che era suo dovere dare a caldo la smentita. Allora si è convinto e in tempi di spettacolo velocissimi è tornato fuori a variare., Qualcuno ha chiesto a Celentano se, visto che è convinto di poter usare 11 video per promuovere le proprie battaglie, non si è occupato di temi più Importanti come la situazione si ni tarla o la disoccupazione. 'Credo che la cosa più importante sia l'esempio — ha risposto —. Permettere che si possa sparare agli uccelli o fare cose come Il Uro al piccione è una cosa gravissima come le altre. Se ci mettessimo a guardare tutti i problemi che ci sono in Italia, dovremmo trasmettere 30 mila puntate di Fantastico». Nella tensione generale, ha anche risposto chiaramente alle domande sul proseguimento del suo Impegno in Rai. Potrebbe succedere infatti che l'intervento di ieri sera provochi un suo allontanamento dalla trasmissione. 'La Rai deve darmi per forza mano Ubera e finora lo ha fatto. Se le cose cambieranno potrebbe anche succedere che io decida di andarmene». Celentano è andato oltre ogni previsione: ih barba alle assicuraci or. date, nel giorni scorsi, ai responsabili della trasmissione, ha lanciato, inconsapevole, una vera e propria bomba che ha Intasato le linee telefoniche dei giornali e della Rai con le proteste di centinaia di telespettatori. Al Teatro delle Vittorie, a dare una risposta ufficiale alle molte domande del giornalisti e rimasto solo il pallido e tesissimo Mario Mai f ucci che ha concluso: «Nel sistema del nostro Paese non aveva dlrito di utilizzare il suo ruolo di showman con un intervento che poteva Influenzare il voto del pubblico. Siamo persone serie, rispettiamo le esigenze artistiche di Celentano ma sapremo anche far valere le nostre prerogative. Non conosco esattamente il contenuto del contratto, glt esperti dovranno valutare le responsabilità di Celentano e le sue scorrettezze». Fulvia Caprara

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