In Regione il caso dei licenziati Cdc

In Regione il tose dei licenziati Cdc n laboratorio sotto inchiesta In Regione il tose dei licenziati Cdc Per la convenzione revocata 83 senza lavoro •£' stata una riunione interlocutorio,- nella prossima giunta arriveremo ad una soluzione-: cosi il presidente della giunta regionale Beltraml sullo scottante problema del Cdc, 11 più grosso laboratorio privato cittadina coinvolto nell'inchiesta sui rimborsi illeciti Usi. GU 83 dipendenti del centro, da agosto a metà stipendia hanno ricevuto una lettera che fissa la data del licenziamento al 30 novembre prossimo e si sono appellati con un ricorso urgente al pretore per far dichiarare Illegittimo il provvedimento. La situazione del Cdc è diventata critica quando la Regione ha revocato le convenzioni al laboratorio perché formalmente illegittime. Le convenzioni erano state rilasciate nell'80 al dottor Giovanni Bocchiotti, allora titolare di una società semplice. Nell'84 Bocchiotti aveva dato vita al Cdc società per azioni, con ammlnistratrìce unica la moglie filarie Micheline Mignon. Ma gli organi regionali di controllo della Sanità non hanno verificato la validità delle convenzioni, e solo con lo scandalo sono emerse le irregolarità. Dicono 1 dipendenti: «Delta ventina di laboratori privati coinvolti nell'inchiesta, l'unico al quale sono state tolte le convenzioni è il Cdc. Se anche i proprietari hanno commesso illeciti amministrativi, noi dipendenti abbiamo sempre garantito la qualità del servizio. Ed ora, paradossalmente, siamo gli unici a rischiare il posto». Solo l'assessorato alla Sanità può risolvere la paradossale situazione del Cdc al quale sono state tolte le convenzioni non perché fossero false, ma perché erano intestate a una persona fisica che non rappresenta la società per azioni proprietaria del laboratorio. -Abbiamo chiesto un parere legale — ha detto Beltraml — e martedì decideremo».

Persone citate: Bocchiotti, Giovanni Bocchiotti, Micheline Mignon